Team Italia, addio mondiale! E adesso, quale nuova sfida?

Si chiude l'avventura mondiale del Team Italia. I risultati non sono arrivati. Perché?

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 3 ott 2016
Team Italia, addio mondiale! E adesso, quale nuova sfida?

Dalla prossima stagione 2017 il Team Italia non parteciperà più al mondiale Moto3 chiudendo così una esperienza che negli ultimi tempi ha dato poche gioie e molti dolori.

Torneremo sull’argomento in dettaglio, sperando che la Fmi (Federazione motociclistica italiana) consenta una analisi basata sui numeri, in particolare sui costi economici di questa avventura che lascia tutti con l’amaro in bocca per un epilogo ben al di sotto delle peggiori aspettative.

Inutile, adesso, da parte dei responsabili del progetto, arrampicarsi sugli specchi per cercare di difendere l’indifendibile: il ciclo della squadra corse ufficiale della Fmi nel mondiale Moto3 si è chiuso non perché questo era previsto nel programma ma perché si è esaurita in malo modo la “spinta propulsiva” di un progetto ambizioso quanto velleitario, perchè i risultati in pista sono stati talmente negativi da non consentire il protrarsi di una esperienza che, così, non promuove né valorizza le giovani leve tricolori, bruciando addirittura l’immagine della Fmi e dei suoi supporters (sponsor compresi) nonché mortificando piloti di valore come in questa stagione è accaduto per Valtulini e Petrarca, in precedenza per altri. Le eccezioni confermano la regola.

[img src=”https://media.motoblog.it/8/836/lorenzo-petrarca-qualifying-practice.jpg” alt=”2016 3570 Team Italia during the 2016 Season of World Motorcycle Championship 02 race Argentina GP in Termas de Rio Hondo near Tucuman Argentina © 2016 mirco lazzari mircolazzari@yahoo.it” size=”large” id=”810925″]

Il fallimento è ancora più pesante perché il progetto – con le passate dichiarazioni roboanti dei suoi principali responsabili – puntava non a un “basso profilo” ma al top, alla massima competitività nelle gare e in campionato, per di più avvalendosi di uomini di gran nome e iper titolati e di mezzi adeguati, anche finanziari con il supporto di sponsor importanti.

Ciò detto, è però inutile, oggi, cercare capri espiatori anche se tocca alla Fmi dare una sterzata immediata, che lasci il segno dimostrando di aver compresa la lezione, ad ogni livello e in ogni direzione.

A questo punto la decisione di abbandonare il mondiale, pur se con il sapore di una fuga dopo il fallimento agonistico e manageriale, è opportuna, così come è giusto il ritorno “alla base”, cioè alle origini, nel Civ e nei campionati minori dove la Fmi ha storie e uomini capaci di dare un forte contributo – non solo finanziario – per far crescere il nostro vivaio, a cominciare dai piloti, ma non solo.

Questa deve tornare ad essere la “mission” esclusiva della Fmi, senza inseguire luccichini, lasciando ai Team “privati” – oggi presenti in forza con i loro chiaro-scuri – onori e oneri per il salto internazionale, in primis nel motomondiale.

[img src=”https://media.motoblog.it/c/c71/2016-team-italia-moto3.jpg” alt=”2016 3570 Team Italia during the 2016 Season of World Motorcycle Championship during Austin GP in Circuit of The Americas in Austin Texas USA © 2016 mirco lazzari mircolazzari@yahoo.it” size=”large” id=”810930″]

Solo così l’addio al motomondiale non diventa una precipitosa fuga ma l’avvio di una nuova sfida forse meno roboante e con minor luminarie ma altrettanto impegnativa e ancor più utile al motociclismo e allo sport Made in Italy.

Al motociclismo “azzurro” non servono “ambasciatori” itineranti nel mondo dietro a un Team ufficiale che raccoglie solo foglie secche ma appassionati dirigenti capaci di ascoltare, con i piedi per terra, dediti a tessere di nuovo con umiltà e pazienza quella tela in parte avviata negli ultimi anni, come dimostra la presenza di piloti e Team italiani a livello internazionale e nei mondiali.

Va recuperato il meglio di quelle esperienze passate, le uniche in grado di rilanciare l’identità e il ruolo della Fmi, adeguandole alle esigenze odierne. La svolta ha bisogno della credibilità di chi è chiamato a gestirla. Per fare il primo passo nella nuova direzione non sarebbe male una sana e doverosa autocritica, dai vertici federali in giù. La faccia bisogna mettercela sempre, sugli altari e nella polvere.

[img src=”https://media.motoblog.it/0/03b/stefano-valtulini-qualifying-practice.jpg” alt=”2016 3570 Team Italia during the 2016 Season of World Motorcycle Championship 02 race Argentina GP in Termas de Rio Hondo near Tucuman Argentina © 2016 mirco lazzari mircolazzari@yahoo.it” size=”large” id=”810926″]

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