Yamaha YZF-R6 2017: dati tecnici e prezzo [Video]

Una linea aggressiva, elettronica di ultima generazione, ora anche i dati tecnici: 118,4 cavalli a 14.500 giri/min di potenza e coppia di 61,7 Nm a 10.500 giri/min.

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 4 mar 2017
Yamaha YZF-R6 2017: dati tecnici e prezzo [Video]

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Era il 1999 quando Yamaha diede vita a quello che divenne poi un mito, una leggenda. Una lettera che declinata con quel numero divenne presto un vero e proprio status. Le gare ed i titoli conquistati nel Campionato Mondiale Supersport ne sono infatti la dimostrazione. La Yamaha YZF-R6 aveva con se i tratti della stirpe di razza, con quel 4 cilindri in linea a carburatori. Una linea avveniristica per l’epoca, e tanta potenza. Il mondo delle supersportive, sopratutto quello di media cilindrata, è poi andato avanti, toccando il culmine alla metà del primo millennio.

YZF-R6 sarà disponibile nelle Concessionarie Yamaha a partire da aprile 2017, al prezzo di euro 13.990 f.c.

Nel 2003 un’ulteriore versione con l’iniezione elettronica, poi la rivoluzionaria 2006, con quelle linee che rompevano con il passato. Poi la quiete. Si, l’R6 ha continuato a correre e, in talune annate, anche a dominare. Ma quella quiete gridava quasi vendetta. Rassegnati a veder morire quella cilindrata da 600cc, oggi come un’araba fenice torna l’YZF R6, e lo fa in grandissimo stile, rinnovandosi profondamente nell’elettronica e nel desing.

Dal punto di vista prettamente tecnico, ecco i dati ufficiali: 118,4 cavalli a 14.500 giri/min, con un valore di coppia che riesce a raggiungere 61,7 Nm a 10.500 giri/min.

La vedi e percepisci immediatamente quel salto in avanti, a partire da quella enorme somiglianza con la sorella più grande, l’YZF R1, sopratutto nel cupolino, con una linea ancor più aggressiva. Ma ciò che colpisce è la cura dimagrante: materiali ultra leggeri, serbatoio in alluminio, telaietto reggisella, coperchio della testata e parti del carter motore in magnesio, impianto di scarico in titanio. A livello di componentistica poi, il balzo in avanti è enorme: forcella KYB a steli rovesciati da 43 mm come la R1, pinzefreno ad attacco radiale a 4 pistonicini su dischi da 320 mm.

L’elettronica poi è un fiore all’occhiello per questa moto: controllo di trazione con sei livelli di intervento – anche disattivabile – oltre ad ABS racing con un’unica modalità di funzionamento. Quickshift? Presente ovviamente anche se solamente a salire, non è presente il downshift.

Per chi ovviamente non si accontenta e per chi vuole partecipare a delle competizioni, Yamaha ha sviluppato tutta una serie di “Genuine Accessories”, di parti speciali – comprese alcune parti da corsa, che sono disponibili per la Yamaha R6 per migliorare le prestazioni, ma anche per personalizzare il proprio esemplare e renderlo unico. Di cosa parliamo? Di uno scarico completo, un silenziatore omologato per la strada, ma anche leve freno e frizione, oltre alla cover per il posteriore. Il tutto, personlizzabile in anteprima tramite l’oramai consueta app My Garage.

La Yamaha dunque rilancia una categoria che sembrava morta e sepolta. E se da un lato l’Europa potrebbe essere – ovviamente – un mercato di nicchia, dall’altro nell’est asiatico la categoria 600 è la top di gamma praticamente. Basti pensare che il campionato Asia – dove hanno corso negli ultimi anni piloti come Kyonari o Fujiwara – ha le come categoria regina. Certo è che tanti amanti della media R oggi hanno un motivo in più per esultare.

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