Phillip Island, dopo la debacle in qualifica il “miracolo” in gara di Rossi e Lorenzo?
Rossi e Lorenzo, qualifiche da dimenticare. Pronto riscatto Yamaha?
Non fa certo notizia la pole a Phillip Island di Marc Marquez (65° in carriera!) capace di infilarsi nel “tunnel” giusto nel momento giusto con l’assetto giusto in una pista affascinante e da “pelo”, oltre modo difficile e infida quando pioggia e vento si rincorrono, con l’asfalto invernale.
Onore a Marc che anche in condizioni limite e così altalenanti non si smarrisce e trova la via migliore per confermarsi fuoriclasse anche nell’intuito onorando il quinto titolo iridato appena conquistato la settimana scorsa a Motegi.
La notizia, caso mai, riguarda la Yamaha factory, con i suoi piloti in forte difficoltà, ben oltre la top ten, Lorenzo dodicesimo tempo, ultimo della quarta fila, Rossi quindicesimo tempo, ultimo della quinta fila, entrambi con distacchi mai visti.
Stiamo parlando di una grande Casa, di un grande Team, di due grandi piloti. Ma anche gli … dei cadono e in questo caso anche una Casa, un Team, due piloti di questa levatura possono perdere la bussola con risultati disastrosi. Meglio in qualifica che in gara, si dirà! Già.
Ma il limite resta e se anche in passato è successo (pure) ad altri di pari livello ciò non attenua il danno e la responsabilità di quanto accaduto. Lo stesso Rossi (solo nel 2011 fece peggio quando con la Ducati si qualificò con il 17° tempo) ammette limiti ed errori, specie del Team, oggi “Non abbastanza svegli” a passare all’asso pesarese la seconda moto con gomme intermedie ecc.
Ma il fatto più grave è che in tutto il week end Rossi (idem Lorenzo) non ha mai brillato, mai veloce e competitivo con temperature rigide, impossibilitato a portare la moto al limite per mancanza di grip, quindi di feeling. In questi casi, si sa, se apri cadi e se non apri stai dietro.
La debacle è confermata dai tempi fatti segnare fin qui nel week end: FP1 (Crutchlow primo 1’40.957; Lorenzo 19° a +4.694) e Rossi 20° a +6.268); FP2 (Barbera primo 1’51.918; Rossi 6° a +6.454); FP3 (Marquez primo 1’33.153; Rossi 12° +2.308 e Lorenzo 21° + 5.163); FP4 Hayden primo 1’36.810; Lorenzo 11° +5.302 e Rossi 14° +5.416); Q1 Crutchlow primo 1’38.467; Rossi 5° +2.901; Q2 Marquez primo 1’30.189; con in griglia 12° Lorenzo 1’36.840 e 15° Rossi 1’41.368. Da ricordare che il miglior giro di Phillip Island è stato fatto da Lorenzo nel 2013: 1’27.899 (media Kmh 182,1).
E’ evidente che in Yamaha, in queste condizioni, hanno perso il bandolo della matassa. Perché? Musi lunghi per la conquista del mondiale da parte di Marquez (Honda) con tre gare di anticipo? Pesa il clima interno da “separati in casa” fra Valentino e Jorge che mette tutti in affanno? O cosaltro? Fatto sta che la Yamaha, da iper competitiva e vincente ad inizio stagione, continua a perdere smalto fino alla “magra” di queste qualifiche.
Addio sogni di gloria? Che succederà domani in gara? Con il meteo che prevede bel tempo tutto, o quasi, può cambiare e tutto può accadere. Persino l’assalto al podio da parte di Lorenzo e di Rossi. Non sarà facile, anche perché i due piloti della Casa dei tre diapason non hanno fatto fin qui neppure un giro pieno e tirato con l’asciutto. Un terno al lotto, quindi.
Ma una rimonta non impossibile se nel warm up, utilizzando i precedenti dati della telemetria, non si commetterà neppure un errore, specie di assetto. Con pista asciutta il riferimento è l’1’30.189 di Marquez ma non si deve dimenticare l’1’27.899 di Lorenzo del 2013.
In griglia Rossi si trova davanti – stessa fila – Smith (Yamaha privat) e Vinales (Suzuki factory), poi Lorenzo che ha vicini Redding (Ducati), Barbera (Ducati factory) e una fila davanti Dovizioso (Ducati factory), Bradl (Aprilia factory), Hayden (Honda factory), poi in seconda fila Petrucci (Ducati) , Miller (Honda), A. Espargaro (Suzuki factory); infine in prima fila Pol Espargaro (Yamaha), Crutchlow (Honda) e Marquez.
In condizioni “normali”, i due alfieri della Yamaha factory – Jorge e Valentino – sono in grado di girare su tempi più veloci di oltre un secondo rispetto a 5-6 piloti davanti in griglia e di oltre mezzo secondo rispetto agli altri, escluso Marquez.
Quindi? Rossi e Lorenzo possono compiere il miracolo e dare l’assalto al podio. Più del secondo posto iridato ancora da giocarsi, fra il maiorchino e il pesarese in palio c’è una questione d’orgoglio. Grande show.