MotoGP Valencia, la “musica” di Jorge

Lorenzo "saluta" la Yamaha con un trionfo facendo sognare la Ducati 2017

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 13 nov 2016
MotoGP Valencia, la “musica” di Jorge

Viste le qualifiche con il tempone e il passo da lepre di Jorge Lorenzo si potevano avere dubbi sulla fuga da crescendo rossiniano e sul trionfo finale da: “vado-l’ammazzo-torno” del maiorchino?

Oggi il direttore d’orchestra è Jorge Lorenzo e tutti gli altri non possono che seguirne, con rispetto, lo spartito. Ma che musica! Pronti? Via! L’ultimo round della MotoGP 2016 che ha anzitempo dato a Marquez la (meritata) quinta corona iridata inizia e termina già allo start, alla luce verde del semaforo, senza storia, perché oggi la storia porta il nome indelebile dell’unico vero grande protagonista: Jorge Lorenzo!

Quando si dice l’arte di correre in motocicletta! Una fuga incontrastata, un assolo (anche con il gran recupero – sotto controllo, fiammate da show – di Marquez) che definire rivincita di una stagione iniziata bene e proseguita male è poca cosa.

Certamente un trionfo finale corroborante, la ciliegina sulla torta che non poteva chiudere meglio, dopo nove anni di non poche reciproche soddisfazioni, la partnership fra Jorge e la Casa dei tre diapason.

[img src=”https://media.motoblog.it/f/f0f/motogp-2016-valencia-gara-27.jpg” alt=”Movistar Yamaha MotoGP’s Spanish rider Jorge Lorenzo competes during the MotoGP race of the Motul Comunidad Valenciana Grand Prix at the Ricardo Tormo racetrack in Cheste, on November 13, 2016. / AFP / JAVIER SORIANO (Photo credit should read JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”824575″]

Quali “complotti”! Yamaha ha dato a entrambi i suoi piloti ufficiali uguali chances. Caso mai i dubbi riguardano le scelte, sul futuro, non sul passato. Chissà se in Yamaha scorre oggi qualche lacrimina o sorge qualche dubbio per non aver fatto di tutto e di più per tenersi in casa il maiorchino?

E’ solo una domanda. Nessuna polemica da avvampare. E, dopo lo show di Valencia, nessuna retorica e nessun rimpianto in uno sport che già fra poche ore, martedì con i test in proiezione 2017, farà dimenticare in fretta il passato per riaprire un nuovo capitolo ricco di esaltanti premesse ma anche di interrogativi di carattere tecnico e agonistico cui va data risposta anche per capire meglio l’identità di questa MotoGP che avvince ma non convince.

Oggi, in casa, per Lorenzo è l’apoteosi. Per Marquez una (mezza) festa con la fanfara del suo nuovo trionfo mondiale che rende onore al fenomeno salva-Honda, il portabandiera del futuro del Motomondiale che è già oggi. Per Rossi, cui niente e nessuno può scalfirne l’aureola e il pedigree, oggi fuori podio, un rospo – non il primo quest’anno- da mandar giù, particolarmente indigesto per la “paga” presa dal connazionale Iannone che dà l’addio a Borgo Panigale come meglio non si poteva.

Tutto il resto, per ora, passa nei titoli di coda. Ma chi li legge?

[img src=”https://media.motoblog.it/1/19f/motogp-2016-valencia-gara-29.jpg” alt=”Winner Movistar Yamaha MotoGP’s Spanish rider Jorge Lorenzo performs a burn out after the MotoGP race of the Motul Comunidad Valenciana Grand Prix at the Ricardo Tormo racetrack in Cheste, on November 13, 2016. / AFP / JAVIER SORIANO (Photo credit should read JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”824577″]

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