MotoGP Valencia, la “musica” di Jorge
Lorenzo "saluta" la Yamaha con un trionfo facendo sognare la Ducati 2017
Viste le qualifiche con il tempone e il passo da lepre di Jorge Lorenzo si potevano avere dubbi sulla fuga da crescendo rossiniano e sul trionfo finale da: “vado-l’ammazzo-torno” del maiorchino?
Oggi il direttore d’orchestra è Jorge Lorenzo e tutti gli altri non possono che seguirne, con rispetto, lo spartito. Ma che musica! Pronti? Via! L’ultimo round della MotoGP 2016 che ha anzitempo dato a Marquez la (meritata) quinta corona iridata inizia e termina già allo start, alla luce verde del semaforo, senza storia, perché oggi la storia porta il nome indelebile dell’unico vero grande protagonista: Jorge Lorenzo!
Quando si dice l’arte di correre in motocicletta! Una fuga incontrastata, un assolo (anche con il gran recupero – sotto controllo, fiammate da show – di Marquez) che definire rivincita di una stagione iniziata bene e proseguita male è poca cosa.
Certamente un trionfo finale corroborante, la ciliegina sulla torta che non poteva chiudere meglio, dopo nove anni di non poche reciproche soddisfazioni, la partnership fra Jorge e la Casa dei tre diapason.
[img src=”https://media.motoblog.it/f/f0f/motogp-2016-valencia-gara-27.jpg” alt=”Movistar Yamaha MotoGP’s Spanish rider Jorge Lorenzo competes during the MotoGP race of the Motul Comunidad Valenciana Grand Prix at the Ricardo Tormo racetrack in Cheste, on November 13, 2016. / AFP / JAVIER SORIANO (Photo credit should read JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”824575″]
Quali “complotti”! Yamaha ha dato a entrambi i suoi piloti ufficiali uguali chances. Caso mai i dubbi riguardano le scelte, sul futuro, non sul passato. Chissà se in Yamaha scorre oggi qualche lacrimina o sorge qualche dubbio per non aver fatto di tutto e di più per tenersi in casa il maiorchino?
E’ solo una domanda. Nessuna polemica da avvampare. E, dopo lo show di Valencia, nessuna retorica e nessun rimpianto in uno sport che già fra poche ore, martedì con i test in proiezione 2017, farà dimenticare in fretta il passato per riaprire un nuovo capitolo ricco di esaltanti premesse ma anche di interrogativi di carattere tecnico e agonistico cui va data risposta anche per capire meglio l’identità di questa MotoGP che avvince ma non convince.
Oggi, in casa, per Lorenzo è l’apoteosi. Per Marquez una (mezza) festa con la fanfara del suo nuovo trionfo mondiale che rende onore al fenomeno salva-Honda, il portabandiera del futuro del Motomondiale che è già oggi. Per Rossi, cui niente e nessuno può scalfirne l’aureola e il pedigree, oggi fuori podio, un rospo – non il primo quest’anno- da mandar giù, particolarmente indigesto per la “paga” presa dal connazionale Iannone che dà l’addio a Borgo Panigale come meglio non si poteva.
Tutto il resto, per ora, passa nei titoli di coda. Ma chi li legge?
[img src=”https://media.motoblog.it/1/19f/motogp-2016-valencia-gara-29.jpg” alt=”Winner Movistar Yamaha MotoGP’s Spanish rider Jorge Lorenzo performs a burn out after the MotoGP race of the Motul Comunidad Valenciana Grand Prix at the Ricardo Tormo racetrack in Cheste, on November 13, 2016. / AFP / JAVIER SORIANO (Photo credit should read JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”824577″]