Jorge Lorenzo apre le porte del museo dei campioni

Tra i cimeli, tute di Mansell, Villeneuve, Prost, il casco di Senna, ma anche la tuta da moto di Valentino Rossi

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 1 dic 2016
Jorge Lorenzo apre le porte del museo dei campioni

Jorge Lorenzo apre le porte del suo museo per un percorso tra i miti delle due e delle quattro ruote. Ad Andorra infatti, Jorge ha creato questa sorta di World Champions Museum. Attenzione, non si tratta di un suo museo personale, ma uno spazio di circa 400 mq in cui sono esposti cimeli e memorabilia dei campioni di Formula 1 e MotoGp raccolti negli ultimi quattro anni.

Ecco allora le tute di Mansell, di Lauda, di Michael Schumacher, ma anche il casco di Ayrton Senna, il pezzo più importante e speciale in termini di valore per il maiorchino. Non potevano mancare anche le tute di Lewis Hamilton ma anche quella di Fernando Alonso.

Vale la pena sottolineare oltretutto che Jorge è un grande appassionato di Formula Uno: era presente al round finale di Abu Dhabi e aveva provato precedentemente anche la Mercedes W05.

Nella zona riservata alle moto non mancano i caschi di grandi piloti del passato e del presente, tra cui Barry Sheene, Wayne Rainey o gli stessi Marc Marquez e Valentino Rossi. Già, proprio quest’ultimo aveva donato in occasione del Mugello 2014 la tuta al suo oramai ex compagno di squadra.

Nell’ultima hall di questo museo c’è ovviamente una zona dedicata al maiorchino dove sono presenti trofei vari, la pergamena di campione del mondo 2015 ed il trofeo di Valencia, conquistato lo scorso anno. Ovviamente presente la Yamaha M1 dove – sulla leva del cambio – è riportata la data dell’ultima gara proprio in quel di Valencia del 13 novembre.

Oltre alle collezioni, al proprio piano i visitatori potranno vivere l’esperienza e il brivido di essere pilota per un giorno, salendo a bordo dei simulatori MotoGP e F1. Non manca poi il merchandising. C’è quello del maiorchino, di Marc Marquez e anche quello di Valentino Rossi. D’altronde, come ci disse tempo fa Lin Jarvis, lo sport è anche business.

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