Rosberg sulle orme di Stoner: quando l'uomo supera il pilota
Entrambi hanno deciso quando dire basta. Al culmine delle loro carriere, per motivi diversi, Nico e Casey hanno fatto una scelta di grande coraggio
Siamo abituati a considerarli alla stregua di macchine. Dei supereroi verrebbe da dire. Persone che hanno ricevuto dall’alto quel tocco, quel pizzico di genio che li rende unici, speciali. Talento lo chiama qualcuno, ed è il punto di partenza, la scintilla che, su una pista di go-kart come su una di mini moto, fa alzare lo sguardo di chi magari ci vede lungo. “Quello sarà un campione, te lo dico io“. Tanti ragazzi, tante promesse. Ma quella scintilla, quel talento da solo non basta.
Nico Rosberg oggi ha annunciato il ritiro ufficiale dal mondo della Formula 1. Dopo essere arrivato in vetta, dopo la conquista del titolo. Ecco, proprio quella vetta è l’esempio più grande di quello che significa diventare dei campioni. Perchè fenomeni si nasce, ma campioni si diventa.
[img src=”https://media.motoblog.it/m/mot/motogp-2012-brno-box-e-paddock/PedrosaStonerpaddockMotoGPbrno201273.jpg” alt=”pedrosastonerpaddockmotogpbrno201273jpg” size=”large” id=”561327″]
Ed è, per prendere in prestito le sue parole, una montagna da scalare. Dura, incredibilmente dura. E’ una montagna i cui primi passi hanno il sapore del gioco, del divertimento. Ma più si sale, più si continua quella scalata, più le mani fanno male, le braccia diventano dure. E poi la mente, sempre pronta per quell’obiettivo, per quell’agognato titolo, per quella cima.
E’ una sfida verso se stessi, verso un mondo che preme affinchè il tuo destino si compia. La fenomenologia del campione ti vede come un superuomo: infallibile, veloce, spietato, perfetto nei momenti che contano. Per ogni, singola, gara. Di più, per ogni singolo giro. Una vita al limite. Dentro la pista, fuori la pista per cercare l’assetto ottimale. Eppure si parla di ragazzi. Pagati bene, benissimo per carità. Ma sempre di persone stiamo parlando. Giovani il più delle volte. Rosberg ha scalato la sua montagna.
E’ arrivato in cima, sul podio di Abu Dhabi ed ha guardato in basso. Ha visto una giovane moglie, avrà pensato alla sua piccola figlia. Ha pensato Nico che no, evidentemente, ora che quella cima è stata conquistata, non valeva la pena continuare.
Perchè l’ultima stagione è stato il corollario di un percorso che dura da ben 25 anni. Perchè quell’obiettivo, quel sogno, nasce da bambino, e ci si dedica anima e corpo per quell’istante, quel momento di gioia completa e totale. Ineguagliabile.
Ed allora ha deciso Nico. Ha voluto chiudere con la pressione di un mondo che vuole il pilota alla stregua di un superuomo. Nico come Stoner. Ha scelto il momento per dire basta.
[img src=”https://media.motoblog.it/r/ros/rossi-sorpassa-stoner-al-cavatappi-motogp-2008-laguna-seca/th/rossi-stoner-laguna-seca-2008-sorpasso23.jpg” alt=”rossi-stoner-laguna-seca-2008-sorpasso23jpg” size=”large” id=”638742″]
Due persone differenti, due caratteri opposti per certi versi. Eppure entrambi hanno posto l’uomo davanti al pilota. Meglio la vita delle gare. Anche se persone come loro vivono di quell’adrenalina. Ma evidentemente il gioco non valeva più la candela. Casey non si ritirò all’indomani della conquista del mondiale con Ducati. Anzi, in realtà andò avanti, conquistò un altro titolo con Honda. La sua fu più una decisione di pancia. Non per le pressioni, quanto per il “disgusto” verso delle dinamiche che non gli piacevano più.
[related layout=”big” permalink=”http://www.autoblog.it/post/840107/nico-rosberg-si-ritira-dalla-formula-1″][/related]
Amava andare in moto, ma solo quello. Le pressioni, quell’ambiente. No, non facevano più per lui. Aveva ricompensato la sua famiglia per gli enormi sacrifici. Cosi, a Le Mans, annunciò il suo ritiro a fine stagione.
Nico sulle orme di Casey. Entrambi hanno posto l’uomo davanti al pilota. Per chi ha fondato la sua vita su quell’obiettivo da raggiungere – evidentemente – è un atto di grande liberazione. Allo stesso tempo, al netto delle motivazioni, per chi vive di adrenalina e velocità, è un atto di grande coraggio.
[img src=”https://media.motoblog.it/4/4b7/1-stoner_motegi_2007.jpg” alt=”1-stoner_motegi_2007.jpg” size=”large” id=”749075″]