SBK: Quel pasticciaccio brutto chiamato regolamento 2017
Il regolamento 2017 sembra un compromesso riuscito male, dettato da una ricerca dello spettacolo. Le reazioni dei piloti su twitter
World Superbike 2017 – Una Superbike in cerca d’autore l’avrebbe chiamata Pirandello. E, ci perdonino i lettori l’accostamento con Carlo Emilio Gadda nel titolo. Però qui la situazione sta arrivando al limite del paradossale. Intendiamoci: chiunque voglia parlare del classico complotto da parte della Dorna per far morire la Superbike è letteralmente fuori strada. La Superbike porta guadagni alla società spagnola. Non spettacolo. Perchè diciamoci la verità, i duelli ci sono nel mondiale delle Derivate di serie. C’è anche lo show in alcune gare. E bisogna partire anche da un punto di base fondamentale.
Una corsa può essere spettacolare come no. Fa parte del motorsport: chi è più veloce vince. Semplice, chiaro. Anche nel passato abbiamo assistito a cavalcate solitarie. Eppure le tribune erano colme, gremite, piene di appassionati. Ora? Praticamente vuote. Urge soluzione immediata, veloce. La Dorna, presa anche dal proprio terremoto interno, copia la Formula Uno nella filosofia: creiamo la situazione per i sorpassi. La massima Formula si inventò il DRS, ma qui? Qui si prende in prestito la griglia invertita presente in GP2 o in altre categorie minori.
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Che sia una soluzione figlia del compromesso però è evidente. Ricapitolando: i primi tre di gara uno prenderanno la terza fila e il 1° e il 3° cambieranno le loro posizioni. I piloti che finiranno al 4°, 5° e 6° posto saranno in prima fila. I piloti che hanno terminato al 7°, 8° e 9° posto partiranno invece dalla seconda fila. Non bastava, al massimo, invertire i primi sei come si fa in GP2?
Ma il problema qui è a monte.
Perchè qua la Superbike sta perdendo fortemente la propria anima.
Mancano i duelli, mancano i privati terribili che potevano vincere, mancano le wild card. Manca il fascino di una categoria. E il problema è che si continua a cercare espedienti, quando invece un regolamento tecnicamente definito, chiaro, netto e semplice in Inghilterra ha portato a gare eccellenti, equilibrio, duelli, un grande ritorno di pubblico, e tanti protagonisti che vedono il BSB come un’ottima alternativa, non solo come un cimitero degli elefanti.
Ecco, nel BSB l’espediente è dato dall’accorpamento dello showdown. Ma è tutto fatto in termini meritocratici. Qui si è creato un vero e proprio pasticciaccio.
Già, ma in tutto questo i piloti? Come al solito…si adeguano. Così almeno a vedere i tweet di chi si è voluto esprimere. Certo è che, anche per alcuni di loro, non sembra essere la migliore delle soluzioni quella appena approvata.
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Il più attivo di tutti sul social di Jack Dorsey è stato Chaz Davies, che ha praticamente fatto capire di fregarsene della questione, rimarcando come la sua crescita tra i kart portava sempre a delle rincorse proprio partendo dall’ultimo, ma non solo. Il gallese ha puntato sulla pungente ironia con anche un hashtag piuttosto chiaro: “#EntertainmentBiz”.
I don’t mind the new format… growing up kart racing where the fast guys started at the back. I thrive on that shit!
— Chaz Davies (@chazdavies) 6 dicembre 2016
It penalises the fastest guys, but they will come to the front anyway. And you guys at home will get a better show for it #EntertainmentBiz
— Chaz Davies (@chazdavies) 6 dicembre 2016
Michael van der Mark ha retweettato invece questo tweet piuttosto chiaro anche per chi non mastica l’inglese:
Dear FIM,
30 laps.
Ready. Steady. GO!
First one back is the winner.
It's called a 'race'.
Call me for more info.
Yours etc
SofaRacer
— SofaRacer (@SofaRacer) 5 dicembre 2016
Infine – per il momento – lui. King Carl. Chiaro, netto, immediato: “Haha? what a joke… so you get penalised for being fast.?!!!”
Haha? what a joke… so you get penalised for being fast.?!!!?? https://t.co/jCu7iumRRN
— FOGGY MBE (@carlfogarty) 5 dicembre 2016