Romano Albesiano: 2017 per Aprilia? Non metto limiti
"Siamo riusciti a concentrare le masse facendo un altro passo avanti. Sono molto contento del lavoro dei motoristi ma anche dei telaisti"
MotoGP 2017 – Se c’è una casa chiamata al grande salto nel 2017, quella è sicuramente Aprilia. Vuoi per il suo blasone – oltre 50 titoli mondiali non si vincono per caso – vuoi perchè comunque, nonostante sia rimasta un pochino in sordina, la casa di Noale aveva portato in pista una moto in grado di svilupparsi bene, con soluzioni tecniche decisamente interessanti (vedi il telaio soprannominato “componibile”) che avevano portato Bautista e Bradl ad accarezzare più volte la top ten. E’ chiaro però, che tutto questo non basta. Lo sanno bene tutti a Noale, lo sa bene anche Romano Albesiano che, di ritorno da qualche giorno di ferie, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport in vista dei primi test del 2017.
Albesiano, a che punto siamo?
«È un periodo di speranze e progetti, lavorando sulla base delle informazioni raccolte lo scorso anno. Abbiamo fatto uno sviluppo di motore nella direzione che ci ha chiesto Aleix Espargaro, abbastanza differente rispetto agli altri piloti che avevamo. Bautista e Bradl ci chiedevano soprattutto di lavorare sulla potenza massima, Aleix invece vuole più coppia.
Le sue richieste un po’ ci hanno sorpreso, perché dopo una stagione a inseguire una direzione abbiamo cambiato strada, ma lui ha uno stile particolare, esce di curva diversamente dagli altri e sfrutta la coppia in un’altra maniera. In ogni caso, siamo riusciti a salire ancora un po’ a livello di potenza.
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Sulla carta la moto nasce bene, più leggera, migliorata nella rigidezza, siamo riusciti a concentrare le masse facendo un altro passo avanti. Sono molto contento del lavoro dei motoristi ma anche dei telaisti».
Decisamente metodico, Albesiano – vien da sottolineare – è partito nella sua avventura in Aprilia con una realtà subito in salita. Entrati nel primo anno con praticamente una CRT, nel suo primo anno, la RS si è mostrata come una moto decisamente interessante, continuando il suo sviluppo “in gara”. Dati importanti e soluzioni tecniche i cui frutti dovrebbero arrivare quindi proprio nel 2017.
[img src=”https://media.motoblog.it/c/c05/aleix-espargaro-aprilia.jpg” alt=”VALENCIA, SPAIN – NOVEMBER 15: Aleix Espargaro of Spain and Aprilia Racing Team Gresini looks on in box during the MotoGP Pre Season Test in Valencia at Ricardo Tormo Circuit on November 15, 2016 in Valencia, Spain. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”828103″]
E non a caso, ecco una coppia di piloti eterogenea e particolare. Aleix Espargaro – veloce ed esperto ma comunque ancora giovane – e Sam Lowes, che ancora deve maturare tutto il suo potenziale, dopo un finale di stagione deludente in Moto2 e dei primi test non del tutto incoraggianti.
Il lavoro di sviluppo è tutto nelle mani di Espargaro?
«Sì, perché Lowes non ha esperienza di MotoGP e quindi in questo momento deve concentrarsi solo sulla sua crescita. Sam è un gran talento, purtroppo per come ha finito la stagione in Moto2 e iniziato i primi test, abbiamo capito che sente molto la pressione. Non cade perché non capisce cosa succede sulla moto, quindi la prima cosa da fare sarà riuscire a convivere con la pressione. Non partendo come pretendente al titolo, di quel tipo non ne avrà, però in MotoGP deve dimostrare di riuscire a superare questo genere di affanno».
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Ai primi test di Sepang come si presenterà l‘Aprilia?
«Avremo un prototipo della moto nuova affidato ad Aleix, per comparare il lavoro fatto in inverno, mentre Sam dovrà concentrarsi sulla sua crescita tecnica. Credo che sarà così anche a Phillip Island. Agli ultimi test in Qatar entrambi avranno la versione definitiva».
Alla prima gara dove si aspetta di essere?
«Non lo so, ma visti i test di Valencia non metto limiti. La prima gara è sempre anomala, capitano anche cose che poi non si confermano. Ma possiamo partire bene».
E per il Mondiale?
«Marquez ha dimostrato in questi anni di avere tutte le possibilità di essere il numero uno di questo periodo storico. Poi c’è l’incognita Lorenzo e il solito grande Rossi: da italiano spero ci faccia ancora felici».