Dakar 2017: crisi epilettica per Price in ospedale

Il pilota australiano, vincitore della scorsa edizione della Dakar, vittima di qualche complicazione dopo il suo brutto incidente nella quarta tappa.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 9 gen 2017
Dakar 2017: crisi epilettica per Price in ospedale

Fedele alla sua storia, anche l’edizione 2017 della Dakar è contrassegnata dai numerosi imprevisti, con il maltempo incontrato in Bolivia che ha già costretto gli organizzatori ad annullare la sesta tappa, quella che sarebbe stata la più lunga e impegnativa della corsa.

Uno dei colpi di scena più clamorosi si è verificato durante la tappa 4 con l’incidente e il conseguente ritiro di Toby Price, vincitore della Dakar 2016, trasportato in elicottero all’ospedale della capitale boliviana La Paz dopo essersi rotto il femore in quattro punti. L’australiano è quindi stato sottoposto a intervento chirurgico e attualmente è ancora trattenuto in ospedale in attesa di un miglioramento delle sue condizioni.

[img src=”https://media.motoblog.it/e/e35/toby-price-ktm.jpg” alt=”toby-price-ktm.jpg” size=”large” id=”833595″]

In un aggiornamento pubblicato sul suo sito internet personale, lo stesso Price ha raccontato le difficoltà del suo recupero, con complicazioni di carattere linguistico e non solo:

“Ho passato un paio di nottate terribili qui a La Paz, la barriera linguistica si è rivelata estremamente impegnativa e ho anche avuto una crisi epilettica che mi ha davvero scosso, ma lo specialista dell’ospedale sta lavorando sodo per individuare la causa del problema. Il sospetto è si sia verificato per via di un coagulo di sangue nel polmone.”

“A dire la verità, un paio di amici australiani che viaggiavano con il rally sono stati così gentile da venirmi a visitare, e anche il team è venuto a trovarmi ieri. E’ stato incredibile da parte loro loro. [sotto la relativa foto con il compagno di box Sam Sunderland, attuale leader della corsa]”

[img src=”https://media.motoblog.it/b/b09/toby-price-sam-sunderland.jpg” alt=”toby-price-sam-sunderland.jpg” size=”large” id=”833594″]

In merito ai dettagli dello spaventoso schianto che lo ha estromesso dalla Dakar, Price ritiene che sia stato innescato dal contatto con una grossa pietra:

“Tutto quello che riesco a ricordare è di aver colpito qualcosa di molto duro, nel letto di un fiume, e sono piuttosto sicuro che si sia trattato di una roccia. L’ultima cosa che ricordo è essere caduto a terra a faccia in giù dopo aver fatto un volo in aria: sono atterrato e, praticamente, sono rimasto stordito per un po’.”

[related layout=”big” permalink=”https://www.motoblog.it/post/833511/dakar-2017-alessandro-botturi-rientra-in-italia”][/related]

[img src=”https://media.motoblog.it/e/ea5/toby-price-ktm-dakar-2017.jpg” alt=”toby-price-ktm-dakar-2017.jpg” size=”large” id=”833597″]

“Non sono sicuro dei tempi, ma ricordo che dopo un po’ sono arrivate alcune persone ad aiutarmi e verificare le mie condizioni. Ricordo di aver visto anche [il pilota portoghese della Honda] Paulo Goncalves sopra di me, per lo stesso motivo. Non sono troppo sicuro neppure del tempo che ci ha messo l’elicottero a venire a prendermi, ma a quel punto sapevo di essermi rotto la gamba.”

“La mia gamba mi faceva sempre più male e si muoveva sempre meno. Sono stato trasportato in elicottero al campo base, poi in aereo a La Paz e infine in ambulanza, ma la strada era talmente dissestata che hanno dovuto legarmi a una barella e farmi un’altra iniezione. E questo è tutto ciò che ricordo “.

[related layout=”big” permalink=”https://www.motoblog.it/post/832262/dakar-2017-tv-eurosport”][/related]

[img src=”https://media.motoblog.it/9/907/toby-price-dakar-2017.jpg” alt=”toby-price-dakar-2017.jpg” size=”large” id=”833600″]

Il personale medico avrebbe quantificato in quattro mesi il tempo necessario per il completo recupero del 29enne pilota australiano. Sul suo sito, Price ha spiegato che la sua prima priorità è quella di tornare al più presto in patria e da lì valutare i progressi della riabilitazione:

“Il piano è quello rimettermi in piedi il prima possibile, magari nelle prossime 24 ore, e provare a passeggiare un po’ con la gamba. Se tutto andrà bene, potremo iniziare a pianificare il mio viaggio di ritorno a casa, in Australia, e iniziare la mia riabilitazione.”

“La strada per tornare al 100% sarà lunga, ma potrei essere di nuovo sulla mia KTM tra quattro mesi: farò tutto il possibile perché questo accada.”

Ultime notizie