Spa-Francorchamps, la MotoGP potrebbe tornare sul tracciato belga

"Quello che trascorri guidando a Spa è il tempo meglio ripagato nella vita di un pilota". Sono parole di Niki Lauda, che non ha mai nascosto il suo amore il circuito belga. Che nei prossimi anni potrebbe tornare nel calendario della MotoGP

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 12 gen 2017
Spa-Francorchamps, la MotoGP potrebbe tornare sul tracciato belga

La notizia è di quelle succulente, specialmente per gli appassionati del Motorsport “old school”: il circuito di Spa-Francorchamps potrebbe ricomparire nel calendario della MotoGP. A dire il vero, la MotoGP in senso stretto -se si intendono quindi i prototipi a 4T succeduti alle 500 a 2 Tempi– a Spa non ha mai corso: sono però epiche le sfide delle mitiche mezzolitro a miscela tra i pini delle Ardenne, visto che il Gran Premio Motociclistico del Belgio è stato disputato qui dal 1949 al 1990.

E’ tuttavia nel 1921 che, su quello che ad oggi è il più antico autodromo belga nonchè uno dei più leggendari circuiti del Vecchio Continente, vengono disputate le prime competizioni di moto da corsa di una certa rilevanza: allora, il Motomondiale ancora non esisteva, e la gara di Spa era valida per il Campionato Europeo.

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Se si esclude l’edizione del 1980 (in cui si corse a Zolder), il Grand Prix de Belgique a Spa-Francorchamps è stato per 41 anni un appuntamento fisso del Mondiale prototipi: l’ultima gara valida per il Campionato del Mondo, nel 1990, fu dominata da un terzetto di Yamaha, con Wayne Rainey che chiuse in prima posizione davanti a Jean-Philippe Ruggia e Eddie Lawson.

Ora, il mitico tracciato che già ospita la Formula 1 potrebbe tornare ad essere teatro delle sfide sue due ruote: a rivelarlo è la nuova direttrice del circuito, Nathalie Maillet. “Mi piacerebbe organizzare alcuni grandi eventi, come la MotoGP. Recentemente sono stata a Madrid, per discutere con i vertici di Dorna riguardo all’eventualità di includere Spa nel calendario del Motomondiale”.

“Quest’anno con Dorna valuteremo più approfonditamente questa possibilità”
ha proseguito la Maillet “e studieremo il modo di ospitare, in futuro, sia la F1 che la MotoGP. Sarebbe una grandissima opportunità economica per la nostra regione”.

“Tuttavia” ha concluso la direttrice “non se ne parlerà prima del 2020. E’ un progetto a lungo termine”.

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Grande entusiasmo da parte di Didier de Radiguès, ex pilota motociclistico belga vincitore del Gran Premio di casa nel 1983, classe 250:

“Se il progetto andasse in porto, sarebbe semplicemente fantastico! Il layout di Spa è qualcosa di unico, che contrasta gli altri circuiti moderni, creati a tavolino da sempre gli stessi designers. Per un pilota di moto, Spa è uno dei tracciati più emozionanti e appaganti: sarebbe una appuntamento speciale in calendario e potrebbe diventare una gara mitica, con il Gran Premio di Formula 1. Tuttavia, il 2020 mi sembra un termine piuttosto ottimistico…”

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Il circuito belga è noto per essere una delle piste più veloci e tecnici del Mondo, che mette a durissima prova il talento e il coraggio dei piloti. Celeberrima è la Eau Rouge-Radillon, una serie di cambi di direzione che le F1 percorrono a gas spalancato, sul filo dei 300 km/h: una curva semplicemente folle, forse la più famosa dell’intera storia del Motorsport.

“Sul dritto che segue la Radillon le MotoGP arriverebbero a 350 km/h, un po’ come sui rettifili di Sepang e del Mugello” ha continuato de Radiguès “ma sono i curvoni veloci a rendere Spa così speciale”.

Quest’estate, grazie al suo meccanico Guy Coulon, Bradley Smith ha avuto la possibilità di girare a Spa-Francorchamps in sella alla ROC-Yamaha YZR 500 che fu di Laurent Naveau, in occasione del Bikers Classic 2016.

Se il tracciato belga dovesse davvero rientrare nel calendario della MotoGP, sarebbe una notizia fantastica per tutti gli appassionati: d’altra parte, un certo Niki Lauda diceva: “Quello che trascorri guidando a Spa è il tempo più ben ripagato nella vita di un pilota”. Ci fidiamo!

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Fonte: Crash.net

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