Honda GL 1000 "Cestus": una Gold Wing hardcore!
Rendere aggressiva una pachidermica Honda Gold Wing non è un'impresa da tutti: i polacchi di Cardsharper Customs si sono rimboccati le maniche e hanno stravolto una GL 1000, ottenendo un risultato strepitoso
Le cafè racer sono moto semplici, scarne, che fanno dell’essenzialità una vera e propria bandiera: quasi sempre il primo passo nella costruzione di queste affascinanti special è la rimozione di tutto ciò che è superfluo, di qualunque orpello e optional che appesantisca inutilmente la moto e ne sporchi la linea.
Per questo, partire da Honda Gold Wing per la realizzazione della propria cafè racer è un’impresa quasi da pazzi: si ha il doppio del lavoro da fare, con il rischio di ottenere come risultato una moto comunque troppo massiccia, pesante e goffa. Trasformare una Honda GL in una special snella e aggressiva non è certo impresa facile, e spesso i designer non vanno oltre fantasiosi render grafici (come quelli, bellissimi, di Ziggy Moto).
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Il guanto di sfida l’hanno però raccolto i polacchi di Carsharper Customs, già autori della splendida Yamaha XV750 di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa.
La base di partenza del loro progetto è una Honda GL-1000 Gold Wing del 1975, la prima serie della super tourer dell’Ala Dorata equipaggiata con un quattro cilindri boxer da un litro di cilindrata.
La loro special è stata battezzata “Cestus”, un nome che ai più dirà -comprensibilmente- poco o nulla. Se però siete appassionati di storia o siete freschi di studi di latino, saprete che il caestus è il termine che, nell’Antica Roma, designava un guanto da combattimento.
Molto usato nei giochi gladiatorii o nel pancrazio (un tipo di lotta molto in voga presso le civiltà classiche), il caestus era una specie di tirapugni: la mano veniva fasciata con stringhe di cuoio, a cui venivano aggiunte punte e borchie in metallo quando si volevano causare ferite anche mortali.
Considerati una forma di lotta troppo violenta anche per gli Antichi Romani, i combattimenti con questo micidiale guanto vennero proibiti nel I secolo a.C.
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Sin dal nome scelto per la loro creatura si capisce qual era il risultato che, fin da subito, si erano prefissati i ragazzi di Cardsharper: trasformare la Gold Wing in un mezzo aggressivo, tosto, qualcosa di ben distante dalla GL originale.
“Un cliente ci ha portato qui la sua Honda, voleva qualcosa di diverso dalle solite cafè racer” ha detto Jacek Mulak, boss di Cardsharper Customs “Non mi sono posto limiti o paletti: volevo dargli qualcosa di aggressivo, dinamico e robusto”.
Dopo una cura dimagrante che ha portato a rimuovere tutte le componenti superflue, la prima cosa ad essere sostituita è stata il serbatoio: l’originale della Gold Wing ha lasciato spazio a quello di una CBX550, opportunamente modificato. Non contiene, però il carburante, in quanto è solo una copertura sotto al quale si nasconde parte dell’impianto elettrico e un vano per depositare gli effetti personali: il vero serbatoio è invece sistemato sotto di esso.
Il telaietto posteriore è stato modificato per ospitare la nuova sella, una monoposto in pelle in tinta cioccolata.
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Le forcelle convenzionali della GL 1000 sono state sostituite da quelle a steli rovesciati di una GSX-R 750, e l’impianto frenante conta ora su un doppio disco anteriore con pinze radiali Tokico: il tutto per migliorare l’esperienza di guida su una moto che pesa pur sempre molto, molto più di 200 kg.
Tutti di muscoli però, sulla Cestus!