Forcada: "Rossi o Viñales? A Yamaha basta vincere"

E’ dall’ormai lontano 2009 che il 10° titolo mondiale di Valentino Rossi si fa attendere. Sono 7 lunghi anni, durante i quali per un motivo o per l’altro il tanto agognato riconoscimento è sfuggito, fino a diventare una (comprensibile) ossessione per il pesarese e i suoi fan: prima l’infortunio del Mugello, poi il difficilissimo matrimonio con Ducati, infine il ritorno in Yamaha e il serrato confronto con Marquez e Lorenzo.

Dopo aver fatto un passo indietro da Borgo Panigale ad Iwata, Valentino ha più volte sfiorato l’ambito traguardo per un soffio, senza però mai riuscirci: nel 2014, quando ormai dai più era dato per “bollito”, Rossi giunse secondo in campionato, risultato che ha ripetuto anche nelle due stagioni seguenti.

Il vero problema ora è che, dopo l’ingaggio di Jorge Lorenzo da parte di Ducati, il campione di Tavullia ha un nuovo problema in casa, che risponde al nome di Maverick Viñales: il catalano sembra fortissimo, e Rossi ha ben poco da guadagnare da questo avvicendamento sulla sella della seconda M1.

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Per di più, ai datori di lavoro dell’italiano -la Yamaha- il 10° titolo mondiale non interesserebbe poi così tanto: ad affermarlo ai microfoni di Motorsport.com è Ramon Forcada, tecnico di spicco della casa dei Tre Diapason che per molti anni è stato al fianco di Jorge Lorenzo. Ora l’ex capo meccanico del maiorchino seguirà proprio Viñales:

“In Yamaha vogliono vincere, è questo è l’obbiettivo principale. Con quale pilota è un dettaglio, conta molto poco… il 10° titolo di Rossi non è un’ossessione per loro. Certo, al reparto marketing forse non la pensano così, ma vi posso assicurare che ai leader del progetto MotoGP interessa solo che ad arrivare davanti sia un pilota Yamaha, indifferente che a farlo sia Valentino, Maverick, Folger o Zarco”

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Forcada però ammette anche che, almeno una parte del team Yamaha, subisce il fascino della corsa al 10° iride del pesarese. Risultato di cui beneficerebbe anche l’intero campionato MotoGP:

“All’interno del team, che è gestito da italiani, è una storia diversa. Per di più, se Valentino vincesse ancora sarebbe una cosa importante per il Motomondiale: sarebbe un risultato strepitoso, venendo così tanti anni dopo il suo ultimo titolo avrebbe un grande impatto mediatico per la MotoGP. Ma i Giapponesi sono pragmatici: non hanno alcuna preferenza… il nemico numero è la Honda, il loro grande rivale che vogliono battere: l’obbiettivo ad Iwata è quello di vincere sia il campionato piloti che quello costruttori”

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