Marco Melandri a Blogo: "con Ducati la giusta occasione"

"Sulla carta sarà un mondiale tra noi e la Kawasaki, ma attenzione: quest'anno potrebbe tornare la vera Superbike con tanti pretendenti alla vittoria"

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 23 feb 2017
Marco Melandri a Blogo:

Marco Melandri e la Rossa hanno un obiettivo in comune: tornare a vincere. Entrambi infatti hanno con il mondiale Superbike un conto in sospeso. Non si parla di “semplici” vittorie no, qua si parla del grande obiettivo: il titolo iridato. Il ravennate da un lato, con quei titoli solo accarezzati e sfiorati, ma mai conquistati. L’occasione con BMW e la S1000RR prima. Una rincorsa lunga un anno, poi la vetta presa al Nurburgring, e le cadute, con la carambola di Portimao che mise fine ai suoi sogni. La stagione con Aprilia poi, con i problemi di inizio anno, la caduta di Portimao con Guintoli e le vittorie a raffica utili solo per aumentare un poco i rimpianti.

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Ora però Marco è tornato, dopo un anno di silenzio, la buio. Ha scelto la Ducati. Anzi, i due si sono scelti. Perchè questa Panigale in queste stagioni è cresciuta – dal complicatissimo avvio con il team Alstare – ma non ha mai convinto fino in fondo per conquistare una corona iridata. Ora però sembra giunto il tempo della maturità. Ed i test hanno confermato quanto immaginato: Jonathan Rea dovrà guardarsi bene dalla coppia italiana se vuol tenersi stretto la corona:

Torni nel Mondiale Superbike con Ducati: dopo le prime prese di contatto ed i test come ti senti?
E’ stato un ottimo inverno: ripartire dopo una sosta così lunga non è stato semplicissimo. La Panigale mi ha messo a mio agio, mi sono trovato bene. Mi è piaciuta la moto in generale, nel suo complesso. Si adatta a diversi stili di guida, da quello più aggressivo in frenata di Chaz Davies al mio, più rotondo e scorrevole. Su cosa dobbiamo migliorare? Il grip al posteriore, sopratutto a centro curva.

Sentirai un poco la lontananza dalle gare quando dovrai tornare a combattere in pista in un corpo a corpo?
Sicuramente è importante avere l’abitudine di poter lottare con un avversario. Credo che la cosa più importante sia però il feeling con la moto, le sensazioni per poterti spingere un po’ oltre. Una volta partiti in gara il passato non conterà più niente però. Spero di non accusare troppo le battaglie, ma sono ottimista.

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Ducati e Kawasaki: sarà lotta a due?
Per il campionato, sulla carta, sono Ducati e Kawasaki le contendenti. Credo però che quest’anno tornerà lo spirito Superbike, con tanti piloti in grado di giocarsi la vittoria: dai piloti yamaha a quelli Honda, senza dimenticarci i portacolori Aprilia.

Vedi questa occasione con Ducati come un’ultima spiaggia per il Mondiale oppure non hai tutta questa fretta? In fondo hai 34 anni, non 40
Non voglio pensarla come un’ultima spiagga, voglio vivere la giornata. Credo che sia l’opportunità in sè la stagione con Ducati. Credo che la Panigale sia giunta poi al suo “momento giusto”, alla giusta maturità di sviluppo per il mio stile di guida. Ho poi la squadra ideale per le mie caratteristiche

Con Davies hai condiviso anche il box in BMW in passato. Com’è il tuo rapporto con Chaz?
E’ un ottimo rapporto. Lui è molto pacato, una brava persona. Poi in pista ognuno cercherà di fare del proprio meglio. Sulla carta parte favorito rispetto a me per attaccare il titolo, io devo “rimontare”. L’importante però sarà fermare lo squadrone Kawasaki. Al resto si vedrà.

L’inizio del Mondiale è alle porte. Come andrà la prima gara?
E’ sempre particolare il round d’apertura. Non penso che questo farà vedere i valori veri del campionato. Per quanto mi riguarda è un’ottima pista su cui partire: mi sento bene e sono contento di iniziare qui a Phillip Island.

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