5 Case hanno il 77% del mercato italiano

A Roma il Summit dedicato agli operatori del settore organizzato dal Centro Studi Fleet&Mobility e Agos.

Di Umberto Schiavella
Pubblicato il 3 mar 2017
5 Case hanno il 77% del mercato italiano

Si è svolta a Roma la seconda edizione de “La Capitale Automobile Moto”, l’incontro organizzato dal Centro Studi Fleet&Mobility e Agos riservato ai concessionari, ai noleggiatori, alle associazioni del settore e delle aziende assicuratrici e finanziarie per confrontarsi sul mercato delle moto, degli scooter targati e dei ciclomotori.

Il mercato, dopo l’aumento del +6,4%, registrato nel 2015, ha confermato nel corso del 2016 una crescita significativa con 217.063 unità vendute segnando un +12% dopo ben sette anni di sequenze negative, dal 2008 al 2014. L’Italia conta un parco circolante di 6,5 milioni di unità, circa 108 motocicli ogni 1.000 abitanti, nel 2005 questo rapporto era di 84 unità, segno che in dieci anni la crescita è stata di ben 29 punti percentuali. Insieme all’aumento del numero dei motocicli in circolazione è stata registrata una diminuzione del rapporto tra vittime e motocicli circolanti che nel corso di undici anni ha subito una diminuzione costante: nel 2004 il rapporto era di 0,26 vittime ogni 1.000 motociclisti circolanti, nel 2015 si è più che dimezzato, 0,12.

Analizzando le immatricolazioni per tipologia gli scooter hanno venduto il 9% in più rispetto allo scorso anno e le moto il 22%, mentre i cinquantini rimangono ancora fermi con -1%, ma si tratta di un valore stabile che non dovrebbe subire perdite ulteriori. La ripresa nel 2016 è stata netta nei volumi e ricca nei valori. Nel 2016 gli scooter hanno venduto più unità, 117.878, rispetto alle moto, 75.936, ma allo stesso tempo si ridotto del 9% il divario numerico tra le due categorie nonostante le moto abbiano listini superiori e margini diversi. A questo bisogna aggiungere il valore dell’after-market superiore per le moto rispetto agli scooter, infatti la moto risponde a componenti emotive più forti rispetto allo scooter e si è disposti a spendere di più per i vari accessori, mentre per lo scooter la componente essenziale risiede nella sua funzionalità.

Tra le moto più vendute nel 2016 spiccano le naked con 26.387 pezzi venduti con un incremento del +23%, seguite dalle enduro stradali con 25.688 unità e una crescita pari al 31,5%. Con 8.839 unità e una crescita del +5,7% le moto da turismo, le custom registrano un +12,3% con 6.923 pezzi venduti, seguono le sportive con 3.949 immatricolazioni e una leggera diminuzione del -0,9%, infine in forte recupero le supermotard che realizzano la migliore performance con +44,4% e 2.920 unità vendute.

Sempre nel 2016, in Italia, sono stati registrati 557.000 passaggi di proprietà netti di motocicli, senza contare le minivolture e le permute dei concessionari, con un incremento dell’1% rispetto al 2015 in cui i passaggi registrati erano stati 552.000. Il mercato dell’usato netto vale il triplo del nuovo, infatti, per ogni motociclo nuovo venduto ne vengono scambiati 2,9 usati.

La ripresa del mercato delle due ruote è stata favorita dal ricorso al credito al consumo: nel 2016 il 43% degli italiani ha fatto ricorso ad un finanziamento per gli acquisti delle due ruote, su 217.063 vendite 94.038 sono state sostenute grazie a contratti di finanziamento.

Come evidenziato dal Summit siamo in presenza di un mercato delle due ruote in crescita ma fortemente concentrato: i primi tre operatori detengono i 3/5 del mercato, mentre i primi cinque il 77%. La concentrazione massima è presente nel segmento degli scooter, dove i primi tre brand rappresentano il 70% delle vendite. Segue il segmento dei cinquantini, dove i primi tre marchi soddisfano il 60% della domanda e i primi cinque ben tre clienti su quattro. Il segmento delle moto è quello meno concentrato: i primi tre coprono meno della metà delle vendite e i primi cinque non arrivano ai 2/3 del mercato.

Infine, dal punto di vista della cilindrata dei motocicli la quota percentuale più elevata, il 36%, è detenuta dai motocicli compresi tra 126 e 350 cc. Segue la cilindrata che va dai 51 ai 125 cc., mentre la quota più bassa spetta ai motocicli compresi tra 351 e 600 CC.

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