MotoGP, la Ducati vola a 351.8 km/h!

Le Desmosedici di Jorge Lorenzo e Alvaro Bautista hanno fatto segnare il nuovo record per il tracciato di Losail: sui 1068 metri del rettifilo del Qatar le due Ducati si sono spinte a quasi 352 km/h

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 15 mar 2017
MotoGP, la Ducati vola a 351.8 km/h!

7 Settembre 2003, ultimi giri del Gran Premio del Portogallo all’Estoril. Valentino Rossi è davanti a tutti con un certo margine, in sella alla sua Honda RC211V ufficiale: sono le sue ultime gare con la MotoGP dell’Ala Dorata. Dietro di lui, a due secondi circa di distanza, c’è Max Biaggi, ormai sicuro di chiudere in seconda posizione con la 5 cilindri a V del team di Sito Pons.

E’ tuttavia dietro a questa coppia di piloti tutta italiana che si infiamma la lotta: il last lap sul tracciato lusitano vede un confronto diretto e serrato tra Sete Gibernau (Honda Gresini) e Loris Capirossi, che in sella alla prima Desmosedici GP3 tenta in ogni modo di insediare il pilota spagnolo. Una staccata furibonda in fondo al rettilineo porta Capirex in terza posizione, ma a poche curve dalla bandiera a scacchi un’imbarcata della Rossa rimescola le carte: Gibernau è davanti, per il portacolori del team di Fausto Gresini sembra ormai fatta.

L’ultima parola, però, non è ancora detta: Loris Reggiani, allora commentatore tecnico al fianco di Guido Meda, esclama: “Ora la Desmosedici ci deve fare il suo motore”. Fuori dall’ultima curva Sete è davanti, ma anche Loris è uscito come un missile: sul dritto dell’Estoril la Ducati mette in mostra un accelerazione pazzesca, e a pochi metri dal traguardo la V4 bolognese svernicia con una facilità quasi disarmante la RC211V dello spagnolo. E’ podio: il quattro cilindri desmodromico la sua potenza l’ha mostrata eccome!

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Era il primo anno della Ducati in MotoGP e fin dall’esordio fu abbastanza chiaro che a Borgo Panigale, in quanto a spremere cavalli dal motore, non avevano da imparare da nessuno. E’ ormai 14 anni che il marchio italiano è nella Classe Regina e, seppur tra alterne fortune e molte difficoltà, una cosa è sempre stata una sicurezza: la Desmosedici era ed è uno dei riferimenti assoluti in termini di potenza e velocità massima.

L’anno successivo (il 2004) Capirossi fece segnare un nuovo primato tra le Top Speed del Motomondiale, con i 347.4 km/h sul rettilineo del Montmelò: il record non venne tuttavia registrato ufficialmente in quanto venne stabilito durante dei test e non in un week-end di gara.

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Oggi, a molti anni di distanza, i prototipi di Bologna continuano costantemente a occupare la parte alta della speciale classifica riservata alle punte velocistiche: negli ultimi test del Qatar in vetta si è piazzato Jorge Lorenzo (quarto crono alla fine dei tre giorni), che sulla GP17 ha fatto segnare 351.8 km/h, nuovo record sui 1068 metri del rettilineo di Losail.

Il dato che però forse più impressiona è che anche una Desmosedici privata, quella di Alvaro Bautista (la vecchia GP16 affidata al Team Aspar) è riuscita a raggiungere la stessa velocità: 351.8 all’ora anche per lui, meglio del precedente record stabilito l’anno scorso da Andrea Iannone (351.2km/h).

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Lorenzo aveva fatto segnare la velocità più alta (324.4 km/h) anche a Valencia, nei primi test effettuati dopo la conclusione della stagione 2016 sul Ricardo Tormo. Dietro a lui altre due Ducati: in seconda posizione ancora quella di Bautista (323.0 km/h), in terza piazza quella di Hector Barbera, che sulla D16 del team Avintia era riuscito a lanciarsi a 320.8 km/h.

Per il momento, il record assoluto (e ufficiale) della MotoGP appartiene ad Andrea Iannone, che sulla sua Desmosedici GP16 aveva fatto segnare addirittura 354.9 km/h durante il Gran Premio d’Italia del Mugello.

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Via|Todocircuito

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