Losail, se piove salta il GP del Qatar? Motomondiale fra paradosso e farsa
Si prospetta un weekend non privo di polemiche. La pioggia mette a rischio l'intero fine settimana
Motomondiale 2017 – Tutti a scrutare cielo e meteo per capire se la pioggia nel deserto del Qatar è solo una minaccia remota o se invece è un rischio reale che addirittura può fare saltare il primo round del Motomondiale 2017 in programma questo week end a Losail. Siamo ancora a marzo e quindi non è un pesce d’aprile. Siamo però, se non a uno scherzo di cattivo gusto, all’assurdo. Così l’attesissimo motomondiale 2017 inizia col dubbio, sfogliando la margherita: “si corre-non si corre”, appeso alle bizze di Giove Pluvio. Già.
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Da quelle parti, l’inverno più piovoso degli ultimi 60 anni, dicitur. Il meteo mette acqua, tanta acqua, che il vento del deserto impasta con la sabbia, un mix che – con il riflesso del bombardamento delle luci sull’asfalto – rende in notturna le condizioni proibitive mettendo a rischio la sicurezza dei piloti. Nel bunker Dorna, patron Don Carmelo e i suoi caporali di giornata fanno gli scongiuri, mostrano indifferenza ma sono pronti al peggio lasciando ai piloti – in caso di pioggia – la decisione finale se correre o no. Una decisione (manca ancora un comunicato ufficiale) di saggio realismo, almeno apparentemente, anche se resta il dubbio di voler lasciare ai piloti una patata bollente non priva di interrogativi e di risvolti polemici.
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Anche perché i piloti, pur essendo i principali protagonisti del “giocattolo” e quelli che rischiano in pista la propria pelle, non sono “super partes”, scegliendo di salvaguardare i propri (legittimi) interessi (agonistici, tecnici, economici) anche a prescindere dai livelli di sicurezza. Insomma, i piloti di solito non contano nulla nelle scelte della Dorna (sempre accettate dalla ossequiosa FIM-soprammobile e rilanciate senza battere ciglio dall’ancor più ossequioso tam tam mediatico ) ma diventano decisivi quando si tratta di togliere le castagne dal fuoco al promoter, che fa e disfa come vuole. Tant’è. A Giove Pluvio non si comanda ma, stavolta, la situazione è al limite del paradosso rischiando di far sfociare il Motomondiale in una farsa.
[img src=”https://media.motoblog.it/7/78b/mike-webb-motogp.jpg” alt=”DOHA, QATAR – MARCH 10: Mike Webb of Great Britain walks in pit during the MotoGP Tests In Losail at Losail Circuit on March 10, 2017 in Doha, Qatar. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” align=”left” size=”large” id=”851686″]
Certo, meglio la farsa della tragedia e la sicurezza dei piloti viene prima di tutto, business compreso. Già, il business! Non è esclusivamente per una questione di interesse (montagne di soldi profusi a Dorna & C da un pugno di sceicchi coperti dai loro lenzuoli bianchi dall’acre odore del petrolio) che il Motomondiale è sbarcato nel… miraggio del Qatar, per una gara “fantasma” in notturna in mezzo al deserto, con una situazione “anomala” già in condizioni “normali” e che diventa “impossibile” in caso di pioggia tanto da mettere in discussione la fattibilità del Gran Premio? Non è dato sapere quali sono le clausole contrattuali che – in casi così – regolano i rapporti fra l’organizzatore del mondiale e l’organizzatore del round territoriale.
[img src=”https://media.motoblog.it/c/c2d/losail-motogp-pioggia-4.jpg” alt=”Riders compete during the Qatar Grand Prix race at the Losail circuit in MotoGP event at the Qatar Grand Prix in Losail near Doha on April 13, 2009. Australia’s 2007 World MotoGP champion won his third successive Qatar Grand Prix here in a race that had to be held over because of heavy rain. AFP PHOTO/KARIM JAAFAR (Photo credit should read KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images)” align=”left” size=”large” id=”851689″]
La Dorna, ovvio, non perderà un solo dollaro – recuperando in fretta eventuali sconti dovuti agli sponsor per i danni di immagine e di pubblicità dovuti all’annullamento di una gara dal valore esclusivamente televisivo – ma rischia, così, di perdere la faccia, che è anche peggio. Si sono cancellati Gran Premi storici (europei) per limiti di budget (spesso la sicurezza è una scusa…) aggiungendo al calendario Paesi e circuito al limite del non-senso. La logica è una sola: più gare più soldi e tutti sono felici e contenti di spartirsi la torta dorata, fin l’ultima briciola. In un Luna park dorato qual è oggi il Motomondiale non si può credere che non si trovi un asfalto anti riflettente e soprattutto che Dunlop e Michelin non abbiano portato pneumatici rain (tanto nel deserto non piove…) pronti ad annullare la Moto3 e la Moto2 nonché la MotoGP. Chi decide che cosa? Chi controlla il controllore? Giove Pluvio salvaci tu!