Sfidava le supercar in moto: due anni di carcere a Max Wrist

Per mesi e mesi ha scorrazzato impunemente per le strade del Nord Italia, postando su Facebook i video delle sue pericolosissime "imprese": due anni di carcere militare a Max Wrist, soldato americano di stanza a Vicenza

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 24 mar 2017
Sfidava le supercar in moto: due anni di carcere a Max Wrist

Per mesi e mesi ha seminato il panico sulle strade di Veneto, Trentino ed Emilia Romagna, in sella velocissime moto supersportive su cui si esibiva in spericolate impennate e “spari” sul filo dei 250 all’ora. Ora però sembra che la scure della giustizia si sia abbattuta definitivamente su Max Wrist, al secolo Eugene Edward McMahel.

Andiamo per ordine: poco più di un anno fa iniziano a comparire su Youtube e Facebook dei video che mostrano un folle centauro sfrecciare a velocità da MotoGP per le strade della provincia di Vicenza. Sorpassi azzardati, impennate e una serie interminabile di infrazioni del Codice della Strada: i filmati in questione sono un manuale completissimo di ciò che non si deve fare quando si circola in sella alla propria moto.

Lo spericolato Max Wrist -nome con cui si fa chiamare sul web, potremmo tradurlo come “gas a martello”– viene presto identificato con Eugene Edward McMahel, militare americano 33enne di stanza al Camp Ederle di Vicenza. Con il passare dei mesi le sue “imprese” si fanno sempre più azzardate e criminali: a bordo di moto spesso diverse McMahel sfida auto, gareggia con gli altri bikers, sbeffeggia gli automobilisti superando in monoruota le auto incolonnate. Non solo: se incrocia un possibile obbiettivo, fa dietrofront e lo insegue a tutta velocità fino a raggiungerlo e lanciarsi in qualche bravata: il tutto, sotto l’occhio vigile della sua action cam montata sul casco o sul serbatoio.

Pian piano il pirata della strada inizia ad allargare i suoi confini, uscendo dal Veneto: spesso le sue scorribande hanno luogo in Trentino Alto Agide o in Emilia-Romagna, nei dintorni di Modena-Maranello. Perché? Perché su queste strade ci sono molte supercars: Ferrari, Porsche e Lamborghini guidate da collaudatori o semplici noleggiatori, che lo statunitense sfida regolarmente alla ricerca di un brivido o di un nuovo video mozzafiato da pubblicare sui social network.

Nulla sembra fermarlo, nemmeno le innumerevoli denunce per l’infinità di infrazioni stradali e per il reato ben più grave di gareggiamento su strada: tra febbraio e marzo scorso la Procura di Vicenza apre un’indagine e procede al sequestro della moto di McMahel. Lo stesso provvedimento, disposto dal giudice Stefano Furlani su richiesta del pubblico ministero Serena Chimichi, scatta anche per Alex Meneghini, 22enne veneto che spalleggia l’americano filmandone le scorribande.

Le autorità statunitensi, inoltre, ritirano la patente al 33enne: intervengono anche Franco Piacentini e Ferdinando Laverda, esponenti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, che scrivono un appello al prefetto di Vicenza:

“La disturbo per i comportamenti alla guida di quello che sembra essere un residente della sua provincia. Già da qualche giorno mi sono accorto che in rete circolano filmati registrati nella mia provincia, oltre a quelli girati nella sua. Praticamente sembra venga a scorrazzare nel Modenese tentando di lanciare il “guanto di sfida” a collaudatori e noleggiatori nella speranza che qualcuno lo raccolga. Sappiamo che lo stesso non disdegna neppure il nostro Appennino spingendosi fino all’Abetone, dove deve aver avuto anche un piccolo incidente”

“Incuriosito ho poi appreso in rete che, a quello che sembra essere, lo scorso marzo il giudice Stefano Furlani, accogliendo la richiesta del pm Serena Chimichi, ha ordinato di apporre i sigilli alla sua moto. Si apprende inoltre, sempre in rete, che gli organi di polizia avevano provveduto al ritiro della patente ed inviata ai suoi uffici già lo scorso novembre ma che la stessa, anziché essere sospesa, è stata prontamente restituita senza che sia stato preso provvedimento alcuno. Ci chiediamo e le chiediamo se le sembra normale lasciare girare impunemente questo baldo giovanotto? Possibile che la Prefettura non avesse o non abbia alcuno strumento per evitare che questo continuasse a circolare in quel modo sulle strade della Sua provincia ed ora anche della mia? Credo convenga con me che sarebbe un bello smacco, se il Suo concittadino venisse “placcato” se fosse fermato a Modena e poi se si dovessero prendere qui quei provvedimenti che avrebbero dovuto esser stati presi già da tempo”

Ma non basta: non pago, appena riacquistato il possesso della licenza di guida lo spericolato centauro riprende le sue pericolosissime prodezze. Altra moto, altre follie, che su Facebook gli valgono qualcosa come 300mila fan: Honda, Kawasaki, BMW, tutte hypersport di ultima generazione che il pazzo motociclista spreme a fondo su strade aperte al traffico mettendo a repentaglio anche la sicurezza altrui. L’ultima? Una S 1000 RR rossa bianca.

Tutto ciò è continuato fino a quando, proprio in questi giorni, la scure della giustizia non si è abbattuta anche su di lui: per fermarlo sono dovute intervenire le autorità militari degli Stati Uniti d’America, che lo hanno degradato e condannato a 720 giorni di carcere da scontarsi in un primo momento in un penitenziario militare USA in Germania, dove è appena stato condotto.

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McMahel, nato in Florida, ricopriva il grado di Sergente di Prima Classe presso la caserma Dal Din di Vicenza: oltre ad averlo declassato ed avergli comminato la pena di due anni, la Corte Marziale lo ha privato dello stipendio e lo ha congedato per cattiva condotta, come riporta il Giornale di Vicenza. Lo scorso 16 marzo il soldato statunitense aveva patteggiato numerosi reati tra cui quello di “guida spericolata della sua moto in varie zone del Nord Italia in violazione dell’ordine impartito dal suo comandante che gli proibiva l’uso del mezzo”.

Dopo aver scontato parte della sua pena in Germania, il 33enne verrà condotto in Patria dove finirà di pagare il suo debito con la giustizia: ultimamente aveva addirittura fondato un sito internet tramite il quale vendeva merchandising griffato con il proprio logo personale.

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