Operazione sicurezza centauri

Di Gianluca
Pubblicato il 25 giu 2007
Operazione sicurezza centauri

Scatta l’operazione sicurezza per le due ruote, Operazione sicurezza centauri.
Per la prima volta in Italia vengono effettuate prove su strada per il controllo della sicurezza delle infrastrutture stradali e la loro adeguatezza alla circolazione su due ruote.
L’Aisico – Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione, in collaborazione con i produttori di moto e accessori moto riuniti in Confindustria Ancma – Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, fa partire, nel suo campo prove di Anagni (Frosinone), un programma di crash test sulle barriere stradali specifico per le moto.

Tante volte abbiamo parlato di sicurezza stradale oltremodo importante quando si tratta di motociclisti, poichè le conseguenze degli incidenti con motociclisti coninvolti sono spesso fatali.
Il dato delle morti su due ruote è sconvolgente, considerando la proporzione del parco circolante a 4 e 2 ruote: circa il 25% delle morti causate da incidenti riguarda i cosiddetti utenti deboli, dei quali la gran parte sono motociclisti.

“Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori – afferma il Presidente di AISICO Eugenio Bernardisull’importanza della sicurezza delle infrastrutture stradali e degli ostacoli fissi posti alla circolazione, la cui progettazione e installazione deve tener conto della loro possibile pericolosità in caso di contatto con i mezzi. Nel caso delle due ruote il problema è ancora più sentito in quanto, anche da quanto risulta dall’analisi dei dati riguardanti le morti legate a incidenti stradali, i motociclisti sono i più esposti su questo fronte. Spesso la realizzazione delle infrastrutture non prende in considerazione la loro pericolosità in caso di impatto con una moto. In alcuni casi invece di contenere i danni barriere mal studiate contribuiscono ad amplificarli ”.

Va detto che il programma specifico per le moto è stato avviato da Aisico senza alcun contributo da parte delle istituzioni pubbliche e rappresenta uno sforzo molto impegnativo dal punto di vista dei costi. Ma l’Aisico, proprio grazie alla collaborazione con i produttori di moto e accessori moto riuniti in Confindustria Ancma è riuscita a portare a termine il progetto.

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