MV Agusta Brutale Z 4312: la visione del designer Stefano Ceppi

Un'idea romantica, un tributo a Massimo Tamburini per amore della MV Agusta

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 5 apr 2017
MV Agusta Brutale Z 4312: la visione del designer Stefano Ceppi

Quello che vedete è un sogno. Un tributo per l’esattezza, alla memoria di un vero e proprio maestro di design delle due ruote, quel Massimo Tamburini che ha reso grande l‘Italia del motociclismo, dando vita con la matita a dei capolavori di stile che tutto il mondo ci ha invidiato e ci invidia.

Si chiama Brutale Z 4312 ed è un progetto figlio dell’idea, del romanticismo e della voglia di realizzare un qualcosa di diverso da parte del designer Stefano Ceppi. “E’ stata l’intepretazione di un suo lavoro dagli albori” ci riferisce Stefano parlando della sua realizzazione.

“Mi sono chiesto come la MV Agusta figlia delle linee della matita di Tamburini potesse essere stampata nel suo DNA moderno, interpretando una versione elettrica di una delle migliori moto del marchio, una icona riconosciuta come la Brutale“.

E’ un progetto quindi creato e sviluppato di sana pianta. Non si tratta di un mero esercizio stilistico su una tavola, ma si basa su geometrie ingegnerizzate proprie della MV con altezze stabilite e dimensioni di tutti gli elementi, tra cui telaio pedane e quant’altro. “E’ frutto di uno studio di ricerca prima ancora di toccare matita. Un progetto con disegni che poi sono stati sviluppati in 3D con tante varianti per ogni pezzo e parte, il che richiede un immenso numero di ore di lavoro e progettazione in 2D e CAD“.

Classico e moderno, nel design ma anche nella tecnica. Un’idea romantica, e obiettivamente molto bella. “Con l’elettrico e la trasmissione hubless, possiamo giocare e ridisegnare le geometrie delle moto tradizionali. Così, il pacco batteria prende ispirazione dal mitico scarico MV Agusta. Conserva un colore dorato ed ha intarsiato il logo MV” racconta l’ideatore che ci continua a parlare della sua realizzazione.

“Il serbatoio estremizza le linee sportive delle moderne MV, ma è anche avvolgente, guardando al lavoro visionario di Tamburini svolto sulla Paso e sulla Cagiva C9, ma non solo. Altri piccoli grandi capolavori di Schiranna hanno ispirato questa moto, come la per me mitica MV Agusta Disco Volante e la MV 750 che mi ha ispirato tra le altre cose la sospensione coperta”.

Ha un vano sotto il serbatoio e specchietti reclinabili in stile Hypermotard dell’amico Terblanche”

Una visione bella e romantica per quella che potrebbe essere – chissà – una MV Agusta del futuro

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