Moto3 Argentina: Bulega in testa...poi no...poi si!

Annullato il tempo all'italiano al termine delle prove, ma in seguito restituito. Niccolò era andato oltre il cordolo dopo il traguardo

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 8 apr 2017
Moto3 Argentina: Bulega in testa...poi no...poi si!

La mattina di Termas de Rio Hondo si apre con la Moto3, con la terza sessione di prove libere e con il miglior riferimento cronometrico di Niccolò Bulega che, proprio sotto alla bandiera a scacchi si è preso la prima posizione, confermando un trend di crescita. Peccato poi gli sia stato tolto il miglior riferimento per un taglio oltre il cordolo rilevato dagli stewart.

Ma io non sono andato oltre prima del traguardo, ma subito dopo. Non capisco perchè mi abbiano tolto il tempo. Fa nulla, la moto va bene e stiamo migliorando sempre più”.

Ed infatti, ecco poi la rettifica da parte degli organizzatori che restituiscono il miglior riferimento cronometrico al giovane portacolori del team SKY-VR46. Dunque 1’49.792 e prima piazza. Simbolica certo, ma comunque importante.

Seconda piazza quindi per Joan Mir che si conferma in ottima forma dopo la vittoria di Losail in 1’49.824. Lo spagnolo precede Aron Canet e Jorge Martin. I tre sono racchiusi in un fazzoletto di 57 millesimi, davanti a Gabriel Rodrigo e la bella sorpresa di Tony Arbolino, in grado anche di prendersi la prima posizione a metà sessione e regalare una bella e positiva emozione all’interno del box di Paolo Simoncelli.

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Sesta posizione per Binder davanti a Oettl e Niccolò Antonelli, ottavo ma comunque staccato di 357 millesimi in una sessione caratterizzata da buoni 25-26 gradi contro i 39 di ieri, che hanno portato tutti i piloti a girare tanto e a lungo viste le condizioni migliori. Risultato: ancor più trenini e “Affollamento” in pista per la sessione.

Decima piazza invece per Romano Fenati, a 458 millesimi da Mir. Sedicesimo invece Migno. 18esimo è Fabio Di Giannantonio. Ancora male Enea Bastianini – 23esimo – davanti a Marco Bezzecchi. 27esimo Lorenzo Dalla Porta, 30esimo Manuel Pagliani.

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