Moto3, a Rio Hondo stesso podio di Losail: bis di Mir! Italiani? Tutto (o quasi) da rifare

Ancora Mir! Ancora PcPhee e Martin sul podio

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 9 apr 2017
Moto3, a Rio Hondo stesso podio di Losail: bis di Mir! Italiani? Tutto (o quasi) da rifare

Siamo a Termas De Rio Hondo o a Losail, in Argentina o ancora in Qatar? Perché? Perché il secondo round iridato della Moto3 ha lo stesso vincitore del primo round, anzi è tutto il podio di Rio Hondo ad essere fotocopia delle prime tre piazze di Losail.

Un’altra bella gara infuocata, un’altra abbuffata della Honda che trionfa con l’ineffabile sciabolatore Mir, che pare il “vecchio” Binder del 2016, quando partiva dietro, raggiungeva il gruppo di testa dopo grandi rimonte, regolando alla fine tutti in volata.

Le differenze ci sono, e non sono poche, ma la sostanza non cambia. Bravo Mir, partito dalla sedicesima posizione, bravo McPhee, inossidabile e concreto, bravo Martin, rookie d’assalto e di fatti. Anzi bravissimi quanto sicuri e imprendibili.

Ma sono questi i “fenomeni” … che stanno dominando questo avvio di mondiale della classe cadetta? Mir 19enne, McPhee 23enne, Martin non ancora 19enne, un tris d’assi abbonato al podio? E allora molto bravi pure Oettl (quarto) e Migno (quinto e primo degli azzurri) entrambi su Ktm, fuori dal podio, ma a una manciata di decimi dalla vetta, quasi in volata anche loro.

Anche Fenati è nella top ten, settimo (+7.761) dopo una corsa a dir poco rocambolesca, nobilitata dal miglior tempo sul giro. Quindi, solo due italiani nei primi dieci, quando a Losail erano stati quattro.

I “nostri” – dunque – col passo del gambero? Un pizzico, e forse più di un pizzico, di sfortuna. Ma è solo sfortuna quel che sta succedendo alla pattuglia dei “giovani leoni” tricolori?

Antonelli e Fenati si scambiano subito le … carene, con il bergamasco a terra e out e l’ascolano sfilato, costretto a una rimonta che non lascia nessuna possibilità per sognare. Altro brusco contatto fra Di Giannantonio e Bulega, autore anche di una brutta partenza, (al momento di scrivere non sappiamo se la commissione gara ha riservato una punizione per l’uno o per l’altro, per entrambi o per nessuno dei due) con caduta del pilota capitolino poi seguito a terra da Bastianini, ripartito ma con poco costrutto.

A fine corsa – dopo situazioni altalenanti – Bulega transita 13esimo, Arbolino 15esimo, Bezzecchi 19esimo, Pagliani 21esimo, Bastianini ultimo, Dalla Porta out a dieci giri dal termine, quando annaspava nelle retrovie, per problemi tecnici.

I risultati degli italiani sono molto al di sotto delle aspettative della vigilia. Ovvio che le situazioni sono diverse per ognuno dei nostri, alcuni dei quali (specie quelli in sella alle Mahindra) non dispongono oggi di mezzi competitivi. Ma la delusione viene proprio dai nostri che dispongono di moto e team potenzialmente in grado di lottare per il podio e per la vittoria.

Siamo ancora solo alla seconda gara ma la spia gialla segna una situazione di instabilità che impone una verifica seria e approfondita delle singole realtà. Forse è indispensabile resettare il tutto, portando i nostri portacolori nella realtà, tutt’altro che rosea. O si torna con umiltà coi piedi per terra o il mondiale Moto3 diventa per gli italiani una chimera.

Mir già vola con i suoi 50 punti tondi tondi, seguito da McPhee (40), Martin (32), Migno (21), Fenati (20). Gli altri italiani in alto mare: 9° Antonelli (9 punti), 12° Di Giannantonio (8 punti), 18° Bulega (5), tutti gli altri a bocca asciutta. Un solo grido: meno chiacchiere, più fatti!

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