Kawasaki Z 1300 Remix: come sarebbe oggi la sei cilindri di Akashi
Con questa interpretazione grafica il designer inglese Kardesign ha voluto omaggiare la maxi-moto a sei cilindri di Akashi: costruttori di special, prendete appunti!
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Al giorno d’oggi, se uno cerca una motocicletta a sei cilindri, non ha molta scelta: le uniche maxi con questo frazionamento attualmente in commercio sono le boxer 1800 cc della famiglia Gold Wing e la BMW K 1600 nelle versioni GT e GTL.
La super-tourer tedesca è addirittura l’unica moto in commercio ad essere equipaggiata con un sei cilindri in linea, layout caro alla casa bavarese anche per quanto riguarda le automobili: c’è stata un’epoca, tuttavia, in cui lo straight-six sembrava essere il propulsore ideale per le maxi-moto del futuro.
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Era la metà degli anni ’70, e il downsizing non si sapeva nemmeno cosa fosse: la prima casa a lanciare sul mercato una sei-in-linea di grande produzione fu la Benelli, che con le 750 Sei anticipò di qualche anno la concorrenza giapponese.
Nel 1978 fu il turno di Honda, che già in passato aveva già usato questa configurazione propulsiva nelle corse, con la RC166/RC174: la risposta nipponica alla sei cilindri italiana fu la CBX 1000, di cui vi abbiamo fatto ascoltare il sound appena qualche settimana fa.
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L’ultima ad entrare nell’esclusiva famiglia delle sei cilindri fu però la Kawasaki: la Z 1300 arrivò nei concessionari nel 1979 ed era l’unica del lotto ad essere equipaggiata con un propulsore raffreddato a liquido.
Forte dei suoi 1286 cc e alimentata da una sfilza di sei carburatori Mikuni da 32 mm, la maxi-Z era capace di una potenza strabiliante per l’epoca: i suoi 120 cv le permettevano una velocità di punta di oltre 220 km/h.
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Il designer britannico Kardesign (l’autore della Suzuki GSX-R 1100 Restyling che vi abbiamo mostrato qualche tempo fa) ha voluto dare la sua personale interpretazione moderna della Z 1300: una muscle bike “virtuale” dalle linee retrò che vuole essere un tributo alla gloriosa verdona a sei cilindri, e perché no anche lo spunto a qualche costruttore di special.
A noi l’idea piace… e a voi?
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