SWM Gran Milano e Silver Vase: prima prova
Scrambler da un lato, cafè racer dall'altro. Le abbiamo messe alla prova entrambe. 5.990,00 € FC della Gran Milano, 5.490,00 € della Silver Vase.
Parli di SWM e agli appassionati di vecchia data non può che uscire una piccola lacrima. C’è un misto di commozione e amarezza ogni qualvolta si parli di un’azienda in grado di rappresentare un sogno italiano e che, per un motivo o per un altro, cessa poi la sua vita, chiudendo i battenti. Per la SWM l’anno di disgrazia fu il lontano 1984. Son serviti trent’anni, ma alla fine, grazie all’apporto di capitali cinesi – in questo caso da parte del gruppo Shineray – SWM è tornata come un’araba fenice. Rinata dalle sue ceneri, non ha voluto tradire la propria fede, ed ha iniziato un nuovo percorso sulla base di una peculiarità nostrana. Quel genio italiano, o meglio – lombardo – che prende il nome dell’ingegner Ampelio Macchi. Chi non lo conosce è pregato di tornare sui libri di storia delle due ruote, perchè quest’uomo ha firmato tanti progetti importati con Cagiva, Aprilia e Husqvarna.
Senza divagare troppo però, dicevamo “parli di SWM” ed in questo caso non puoi fare a meno di ricordare i gloriosi anni ’70 e ’80: motori a due tempi – di base Rotax e Sachs – con intorno dei telai di siffatta pregevolezza. Off road era il suo mondo, tanto che nel 1981 giunse anche il primo titolo nella regolarità con Burgat. Poi, quella fine ingloriosa.
Oggi però, dopo un iter lungo praticamente due anni, nella ex sede Husqvarna di Biandronno, si giunge a nuova maturazione. In strada non solo le Supermotard, o le fuoristrada, ma anche le cafè racer Gran Milano e Silver Vase, estrazione scrambleristica.
Prima di iniziare, quattro parole sono d’obbligo con gli uomini di SWM, intenti a gestire l’enorme manipolo di giornalisti e dealer presenti all’evento. E l’idea che ci viene offerta è quella di un’azienda che sta rinascendo ora dalle antiche ceneri e che, seppur in una fase ancora embrionale – sopratutto dal punto di vista stradale – ha le idee chiare sulle mosse da fare per svilupparsi e iniziare un percorso di crescita e stabilizzazione. Gran Milano, Gran Turismo, Silver Vase sono la progenìa di quella che sarà una corsa fatta di enormi investimenti. “Oltretutto in tempi brevi, perchè la proprietà cinese vuole vedere i risultati il prima possibile” ci viene detto durante il giro. Già, quel giro che – per noi – punta su due modelli: Gran Milano e Silver Vase. Una cafè racer, ed una Scrambler. Pochi fronzoli, piattaforma comune con quel motore monocilindrico, ed uno stile che però potrebbe ritagliarsi uno spicchio definito nel mercato.
SWM Silver Vase: ecco la scrambler
Ore 9:30 del mattino, si parte dalla sede in sella alla Scrambler. Diciamo la verità, è un concetto di moto che per anni è rimasto sonnolente, ma che negli ultimi tempi è tornato prepotentemente di moda. Che poi la moda sia più o meno un qualcosa di bello e positivo va ricondotto al mezzo stesso. Più spartanamente: forma senza sostanza non va bene. E qui, la premessa è che di sostanza ce ne sia aiosa, perdendosi in qualche dettaglio che potremmo assoggettare alla forma. Ma se l’occhio vuole la sua parte, iniziamo ad analizzarla da ferma: grigia, con linee sagomate, non spigolose invero, ma comunque attraenti.
Sembrano vogliano richiamare un poco la polvere. Non è “stilosa”, è “nuda e cruda” e questo la rende ricca di personalità. Figlia della regolarità, mi piace per lo scarico alto sulla destra, oltre che per i fianchetti con le tabelle ai lati. Puro istinto scramblerin uno stile ben definito, anche per quella sella piatta e trapuntata. Chiaro che è il serbatoio il punto nodale dal punto di vista del design che risulta spartano certo, ma se dal punto di vista del design può essere visto come un pregio, in alcuni punti, un pochino di meno. Nella strumentazione ad esempio, o nelle leve. Pazienza, l’importante, l’ideale è che moto del genere vengano vissute e cavalcate.
E ammettiamolo, ad un marchio che punta al rilancio, quella fase iniziale di assestamento possiamo concederla seppur dobbiamo sottolinearla. Tecnicamente queste modern classic si realizzano nell’animo di un monocilindrico da 445,3cc con raffreddamento aria/olio, singolo albero a camme, 4 valvole ed una potenza dichiarata di 22 Kw, con una coppia di 36 Nm a 5500 giri/min. Insomma, l’animo spartano c’è tutto…forse anche troppo. Lei, la scrambler, si identifica con
il manubrio alto, i cerchioni a raggi ed un peso limitato a soli 151 chilogrammi. Esteticamente dunque ci siamo. Forse pecca un pochino troppo di cura dei dettagli, ma comunque l’impatto è buono, con quei soffietti ornamentali che coprono gli steli forcella che ne delineano anche lo stile.
E’ un peccato però che poi siano stati riscontrati dei problemi marginali, ma che sommati influenzano il giudizio. Un esempio? La messa in moto, l’accensione difficoltosa. D’altro canto, la triangolazione è veramente azzeccata. E’ un punto fondamentale, con quell’anteriore da 19 pollici, con il manubrio largo che da una maggior stabilità. E’ una moto che, fin dai primi chilometri, ti permette di viaggiare in maniera rilassata, tranquilla e comoda. Con il 19 anteriore hai fin da subito appoggio sufficiente. Di contro, proprio per la sua natura, serve inserire un po’ con la forza nel misto medio di una strada extraurbana.
Ci sarebbe piaciuta una risposta più omogenea, meno netta e secca degli ammortizzatori. Ciò che non ci è piaciuto proprio è il mordente della frenata. Modulabilità eccellente certo, ma potenza davvero insufficiente. Il motore, quello si ci ha sorpreso positivamente. Un Mono alla vecchia maniera, bello corposo e generoso nell’erogazione. Bel tiro fin da subito, fin dai 3000 giri/min, con un temperamento rude, diretto, senza fronzoli fino a oltre i 5000 giri. Dopo, si affloscia un poco. Inutile tirare fino ai 9000 giri della zona rossa, non serve e non ti permette di snocciolare le marce una di fila all’altra con un cabio dotato di innesti precisi e netti. Vibrazioni? Si certo, ma si può pretendere diversamente da un mono?
SWM Gran Milano: cafè racer
Stessa base tecnica della Silver Vase, ma con uno stile che punta e strizza l’occhio alle cafè racer. E’ bella alla vista questa Gran Milano, più glamour, più romantica. La posizione in sella è più raccolta per sua natura, con un maggior carico sull’avantreno. Chiaro, con due semimanubri spioventi come quellitrovati su questa moto, la triangolazione cambia in maniera piuttosto radicale. Rapportatura diversa con un pignone da 16, rispetto a quello da 15 della Silver Vase, forcellone differente e sospensioni più sportive, con una forcella e ammortizzatori a serbatoio separato completamente regolabili ed una taratura più sosenuta alla base.
Stilisticamente dicevamo, la Gran Milano si mostra con quel serbatoio profilato in maniera spigolosa – ma non appuntita – veramente apprezzabile. La coda, a maggior ragione, diviene puro elemento di design, ed è personalmente, l’elemento più bello e significativo. Certo, una volta saliti in sella, rispetto alla Scrambler si rimane leggermente disorientati, quasi spaesati. Un anteriore cosi prorompente e pesante che mi ricordava una Ducati Darmah provata per pochi istanti qualche mese prima.
Logica, visto che le gomme montate erano delle Golden Tyre GT 260 Rain Pro: mescola da bagnato, più morbida che si spalma molto sull’asfalto, muovendosi maggiormente. Sopratutto alle basse velocitè si avverte questa sensazione, e questo fa si che pecchi un po’ di reattività, ma ad andature più elevate la sensazione svanisce. D’altro canto, non è così pesante questa Gran milano, e questo le permette di muoversi bene tra le curve.
Ingresso piuttosto diretto, percorrenza buona, con un mantenimento della traiettoria in percorrenza coerente. Motore? Lo stesso della Silver Vase, dunque stessi pregi e difetti: bel tiro da un lato, ancor più avvertibile con questa posizione caricata, ma anche maggiori vibrazioni, tanto da sentirle addirittura sui pollici ad andature più tranquille. La frenata invece è un capolavoro al confronto: più pronta, più efficace e diretta, pur mantenendo la stessa buona modulabilità. Il motivo è da ricondursi alla pinza Brembo ovviamente.
Silver Vase e Gran Milano sono due espressioni di una stessa medaglia. Una più “spartana”, una più “glamour”, una più “entry level”, una più “accessoriata”. Per entrambe, dei prezzi tutto sommato concorrenziali:
5.990,00 € FC della Gran Milano, 5.490,00 € della Silver Vase. Tutti i prezzi fanno riferimaento alla gamma Euro4, disponibile dal bimestre giugno/luglio 2017.
Piace e non Piace
Piace
– Stile e design (Gran Milano)
– Tiro del Monocilindrico
– Posizione in sella
Non piace
– alcuni materiali fin troppo economici
– problemi di accensione
– potenza frenante (Silver Vase)
– gomme non coerenti (Gran Milano)
SWM Silver Vase: Scheda tecnica
CARATTERISTICHE GENERALI
INTERASSE mm1.416
LUNGHEZZA TOTALE mm2.082
LARGHEZZA MAX mm724
ALTEZZA MAX mm1.110
ALTEZZA SELLA mm813
ALTEZZA MIN.DA TERRA mm183
AVANCORSA mm110
PESO IN ORDINE DI MARCIA, SENZA CARBURANTE kg 145
CAPACITÀ SERBATOIO CARBURANTE lt 23,5
QUANTITA’ OLIO NEL BASAMENTO lt 2.8
OMOLOGAZIONE EURO 3 & EURO 4
MOTORE
TIPO MONOCILINDRICO 4 TEMPI
ALESAGGIO mm 90
CORSA mm 70
CILINDRATA cm³ 445,3
RAPPORTO DI COMPRESSIONE 10:1
POTENZA MAX kW 22
RAFFREDDAMENTO ARIA & OLIO
AVVIAMENTO ELETTRICO
DISTRIBUZIONE SINGOLO ALBERO A CAMME, 4 VALVOLE
FRIZIONE MULTIDISCO IN BAGNO D’OLIO CON COMANDO A FILODISCHI CONDUTTORI 7DISCHI CONDOTTI 6
MOTOTELAIO
TIPOMONOTRAVE CON DOPPIA CULLA IN ACCIAIO IN TUBI A SEZIONE CIRCOLARE
SOSPENSIONE ANTERIOREFORCELLA ROVESCIATA REGOLABILE Ø STELImm 47 CORSA SULL’ASSE GAMBEmm 130
SOSPENSIONE POSTERIORE DOPPIO AMMORTIZZATORE IDRAULICO REGOLABILECORSA RUOTAmm 106
FRENO ANTERIORE A DISCO FLOTTANTE CON COMANDO IDRAULICOØ DISCOmm 320
FRENO POSTERIORE A DISCO FISSO CON COMANDO IDRAULICOØ DISCOmm 220
CERCHIO ANTERIORE3.50 x 17”
CERCHIO POSTERIORE4.25 x 17”
PNEUMATICO ANTERIORE120 / 70 x 17”
PNEUMATICO POSTERIORE150 / 60 x 17”
IMPIANTO ELETTRICOTENSIONE IMPIANTO12 V BATTERIA12V – 12Ah
SWM Gran Milano: Scheda tecnica
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CARATTERISTICHE GENERALI
INTERASSE mm1.416
LUNGHEZZA TOTALE mm2.082
LARGHEZZA MAX mm724
ALTEZZA MAX mm1.110
ALTEZZA SELLA mm813
ALTEZZA MIN.DA TERRA mm183
AVANCORSA mm110
PESO IN ORDINE DI MARCIA, SENZA CARBURANTE kg 145
CAPACITÀ SERBATOIO CARBURANTE lt 23,5
QUANTITA’ OLIO NEL BASAMENTO lt 2.8
OMOLOGAZIONE EURO 3 & EURO 4
MOTORE
TIPO MONOCILINDRICO 4 TEMPI
ALESAGGIO mm 90
CORSA mm 70
CILINDRATA cm³ 445,3
RAPPORTO DI COMPRESSIONE 10:1
POTENZA MAX kW 22
RAFFREDDAMENTO ARIA & OLIO
AVVIAMENTO ELETTRICO
DISTRIBUZIONE SINGOLO ALBERO A CAMME, 4 VALVOLE
LUBRIFICAZIONE A CARTER SECCO CON POMPA A LOBI, FILTRO A CARTUCCIA E RADIATORE OLIO
ACCENSIONE ELETTRONICA, CON ANTICIPO VARIABILE A CONTROLLO DIGITALE TIPO CANDELA”NGK” DPR8Z _ DENSO X24 GPR-U
ALIMENTAZIONE AD INIEZIONE ELETTRONICA CORPO FARFALLATOØ 36
FRIZIONE MULTIDISCO IN BAGNO D’OLIO CON COMANDO A FILODISCHI
MOTOTELAIO
TIPO MONOTRAVE CON DOPPIA CULLA IN ACCIAIO IN TUBI A SEZIONE CIRCOLARE
SOSPENSIONE ANTERIORE FORCELLA ROVESCIATA REGOLABILE Ø STELI mm 47 CORSA SULL’ASSE GAMBE mm 130
SOSPENSIONE POSTERIORE DOPPIO AMMORTIZZATORE IDRAULICO REGOLABILE CORSA RUOTA mm 106
FRENO ANTERIORE A DISCO FLOTTANTE CON COMANDO IDRAULICO Ø DISCO mm 320
FRENO POSTERIORE A DISCO FISSO CON COMANDO IDRAULICO Ø DISCO mm 220
CERCHIO ANTERIORE 3.50 x 17”
CERCHIO POSTERIORE 4.25 x 17”
PNEUMATICO ANTERIORE 120 / 70 x 17”
PNEUMATICO POSTERIORE 150 / 60 x 17”
IMPIANTO ELETTRICO TENSIONE IMPIANTO 12 V BATTERIA 12V – 12Ah