MotoGP, super pole di Vinales! Ma Rossi è pronto per l’assalto trionfale
Dominio Yamaha in qualifica. Ma Ducati c'è
Se nel 2016 gli spalti del Mugello esplosero alla cannonata di Valentino Rossi per la sua pole record di 1’46.504 sotto la bandiera a scacchi lo stesso boato ha accolto oggi l’1’46.575 (media 177,1 Kmh) di Maverick Vinales.
Un miglior tempo sofferto, cercato, siglato grazie a una classe, a una determinazione e a una messa a punto che solo i fuoriclasse sono capaci di dimostrare esaltandosi ed esaltando su un circuito da pelo e di grandi difficoltà tecniche qual è il Mugello.
E’ guerra fra giganti. E’ soprattutto guerra in casa Yamaha fra il giovane “guestafeste” irriverente spagnolo e il 9 volte iridato italiano, due assi incuranti persino delle cadute fatte in prova (ieri Maverick all’arrabbiata 2 e oggi nelle FP4 Valentino al correntaio) che conquistano le prime due caselle della prima fila lasciando al coriacissimo Andrea Dovizioso e alla sua superba Ducati quel che resta, un terzo posto sul balcone davanti, di buon auspicio per la corsa di domani, corsa da “matti da legare”.
239 millesimi dividono Rossi (1’46.814) da Vinales, 260 è il gap di Dovizioso (1’46.835) che fa volare la sua Ducati a 350 Kmh (349,700!), ben 10 Kmh più veloce della Yamaha in testa (339,7!).
Non è la velocità massima, si sa, che fa la differenza ma con le medie prossime ai 180 Kmh e con un rettilineo di oltre un Km come questo del Mugello dove le scie possono anche essere decisive tutto è possibile, anche il miracolo del trionfo del binomio tutto italiano.
Chissà che la wild card Pirro, primo della seconda fila con il quarto tempo (+0.303) e pilota di casa al Mugello con i test sulla Rossa non possa stare nel trenino di testa e comunque … “permettere” anche il rientro di Jorge Lorenzo (7° tempo a mezzo secondo, primo della terza fila) con le Honda ufficiali nel mezzo, Pedrosa e Marquez, quinto e sesto tempo sui quattro decimi di gap, oggi un po’ “coperti” (con Marquez guardingo dopo aver consumato i suoi jolly…) ma domani sicuramente nella bagarre con i primissimi.
Da segnalare il tempone di Petrucci, una sciabolata da secondo posto, ma non convalidato per aver passato il limite in curva 5: comunque un segnale per una grande rimonta per domani, dalla nona posizione. Delusione e forse di più per Iannone, che partirà dalle retrovie, sesta fila, sedicesimo tempo.
La corsa è tutta qui, per gli altri non c’è speranza. Ma è qui che si accenderà la miccia che farà esplodere i 100 mila e passa sulle colline e sulle tribune strapiene.
Corsa piena di suspense e anche di rischi. Domani chi sbaglia paga. Una corsa che può valere un mondiale. Miracolo-Rossi?