SBK, scoppio pneumatici in gara: la Yamaha torna al sapone

A Misano in Gara 1 Van Der Mark riscontra lo stesso problema di Rea a Donington

Di Umberto Schiavella
Pubblicato il 18 giu 2017
SBK, scoppio pneumatici in gara: la Yamaha torna al sapone

Giornata concitata in pista, da un’analisi fatta nella serata di ieri dai tecnici e dai meccanici dei team di Superbike, risulta che le gomme utilizzate in Inghilterra e in Italia erano diverse tra loro, come lo sono stati i punti di innesco della rottura, una bucata, l’altra con un taglio sul lato, punti difformi sul battistrada, ma anche carcasse e mescole differenti e, per questo motivo, potrebbe risultare molto difficile trovare un nesso tra i due inconvenienti e/o imputare il problema alla sola gomma.

Parlando con alcuni meccanici dei team in Superbike abbiamo scoperto che forse esiste un problema legato al cerchio. Da qualche tempo, Marchesini, ha introdotto dei cerchi innovativi caratterizzati da una parte interna lavorata, una specie di zigrinatura antiscivolo, in grado di aumentare l’attrito tra il cerchio e il tallone della gomma per prevenire ed evitare anche le minime rotazioni . Nelle ultime settimane questo tipo di lavorazione meccanica sui cerchi ha subito un’evoluzione diventando più marcata. Per questo motivo i tecnici Ducati, che un tempo sceglievano di montare la gomma a secco (senza sapone) da un po’ hanno ripreso ad usarlo reputando più che sufficiente l’attrito fornito da questa nuova peculiarità del cerchio.

L’uso del sapone fa sì che sui due talloni le tensioni iniziali siano distribuite in modo simmetrico. La rugosità dei cerchi può innescare delle forze e degli accoppiamenti tallone-cerchio in maniera asimmetrica non permettendo alla gomma di distribuirsi al meglio nella sua sede, proprio per l’assenza del sapone.

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Nelle ultime due gare i tecnici di Kawasaki e, a partire proprio da Misano, anche di Yamaha, hanno adottato questo nuovo cerchio che impedisce lo scorrimento anche parziale, di pochi gradi, della gomma sul cerchio, scorrimento che può innescare disequilibri sul bilanciamento dinamico dello pneumatico facendo sì che l’asse di rotazione non sia più il centro di inerzia. Si scopre così che i meccanici di Kawasaki e di Yamaha montano le gomme senza utilizzare il classico sapone che aiuta lo scorrimento e l’adattamento iniziale aumentando l’aderenza della gomma sul cerchio agevolando la fase di appoggio nel momento in cui il tallone va ad agganciarsi al bordo del cerchio.

In più Yamaha utilizza anche un diluente per pulire il bordo della gomma, questi elementi potrebbero essere i maggiori indiziati dello scoppio degli pneumatici gomme di Rea a Donington e di Van Der Mark a Misano. Oggi, Yamaha, tornerà ad applicare il sapone sugli pneumatici e smetterà di usare il diluente per pulire le gomme. Tutto fa supporre che lo scoppio dello pneumatico della moto della casa di Iwata in Gara 1 sia legata proprio a questa scelta del team contro i consigli di Pirelli.

Come dichiarato da Pirelli la gomma V0602 non presenta alcuna anomalia e l’incidente di Rea non può essere collegato all’uso e alle caratteristiche di questo pneumatico. Per precauzione, Pirelli, ha comunque fatto arrivare a Misano un nuovo lotto di produzione delle gomme V0602.

Finora alcuni team, compresi Kawasaki e Yamaha hanno insistito con il personale del fornitore unico per eseguire il montaggio a “secco”, senza l’uso del sapone o di altri lubrificanti. Infatti, le gomme seppur montate sui cerchi direttamente dagli uomini Pirelli, l’installazione veniva di volta in volta eseguita su specifiche indicazioni dei team. Ma a partire dalla Gara 2 di Misano e più precisamente dalla tarda serata di sabato, Pirelli ha obbligato le squadre a riportare le gomme già montate sui cerchioni per rimontarle in maniera corretta, quindi con l’uso del lubrificante, procedura che verrà eseguita d’ora in poi anche nelle prossime gare.

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