Danilo Petrucci: "Potevo vincere, ho perso tempo con Rins"
Il ternano: "Lottiamo sempre con le regole, poi all'ultimo giro si dimenticano di esporre le bandiere blu ed è caduto tutto il castello che mi ero preparato."
Motomondiale 2017 – Danilo Petrucci non è più una sorpresa in questa stagione 2017. Il ternano è oramai una certezza, fatta di velocità e costanza, oltre che determinazione e umiltà data da quelle origini di carriera nella classe MotoGP che lo ha portato a faticare e lottare. Parafrasando un film “anche la classe operaia va in paradiso” eppure il ternano ha il piglio del campione insoddisfatto per quel secondo posto che sarebbe potuto essere primo.
Chiaro è che comunque, dopo la bella prestazione del Mugello è giunto un secondo podio di conferma dove addirittura la vittoria non sarebbe stata una chimera. La possibilità di rifarsi, oltretutto, è dietro l’angolo considerando come tra sette giorni si corra al Sachsenring, circuito dove proprio Petrucci lo scorso anno stava tentando il colpaccio prima di una caduta che lo aveva messo fuori dai giochi.
In fin dei conti, Danilo è un pilota su di una moto ufficiale: sognare non costa nulla
[img src=”https://media.motoblog.it/6/68e/motogp-assen-gara-2017-007.jpg” alt=”ASSEN, NETHERLANDS – JUNE 23: Danilo Petrucci of Italy and Octo Pramac Yakhnich lifts the front wheel during the MotoGP Netherlands – Free Practice on June 23, 2017 in Assen, Netherlands. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”872054″]
“Sono arrabbiato ma poi mi passa. Lottiamo sempre con le regole, poi all’ultimo giro si dimenticano di esporre le bandiere blu ed è caduto tutto il castello che mi ero preparato. Un vero peccato, perchè potevo vincere. Sono stato calmo tutta la gara, ho cercato di attaccare Valentino, sapevo di essere leggermente più veloce nel quarto settore, lo avevo passato li a 40 giri dal termine: all’ultima chicane ho trovato però prima Barberà, poi nel giro successivo Rins. Li ho perso contatto con Valentino e alla fine siamo arrivati praticamente insieme”.