Sbk, si cambia: rivoluzione o minestra riscaldata per un campionato da serie B?
Adesso tutti vedono la crisi Sbk. Ma quali i rimedi?
Strano il mondo, strano il motociclismo. Adesso tutti o quasi tutti gridano: “La Sbk è morta!” e sono proprio quelli che fino a ieri dicevano che tutto andava non bene ma benissimo che oggi danno per finire “questo” mondiale delle cosiddette derivate di serie.
Meglio tardi che mai, si dirà. E, si sa, meglio cambiare opinione, legittimamente, che perseverare nelle proprie errate incrollabili certezze. Siamo stati sin dai primordi, sempre, i (non molti) difensori della Sbk (soprattutto versione Flammini) e siamo stati fra i pochi, in tempi non sospetti, a vederne le prime crepe e poi a invocare la svolta quando la Sbk (versione Dorna) ha imboccato la via della crisi, portandola nel tunnel di oggi.
Sempre inascoltati e pure … beffeggiati e derisi soprattutto da chi, chiuso e coccolato nelle prosperose hospitality in un paddock sempre più autoreferenziale e inutile, non vedeva (o fingeva di non vedere) le tribune sempre più vuote e non sapeva (o non voleva) leggere i dati dell’audience televisiva in caduta libera.
La risposta era sempre la stessa: la Sbk gode ottima salute, va tutto bene così, non c’è niente da cambiare, ben otto le Case ufficiali in pista. Balle, perché, a parte la dominatrice Kawasaki e la sempre inseguitrice Ducati, le altre Case (Honda, Yamaha, Aprilia, Bmw, MV Agusta, Suzuki) si impegnano a corrente alternata, molti a “tempo perso”.
La crisi della Sbk è crisi vera di una categoria senza più identità e priva di appeal tecnico-agonistico, con piloti di “secondo livello” (poche le eccezioni) e comunque privi della leadership che oggi serve anche al motociclismo televisivo da show-business. Non è pensabile che a risolvere questa crisi sia chiamato chi di questa crisi è il principale responsabile, cioè la Dorna, la società monopolista dei Motomondiali che ha un solo interesse prioritario, la MotoGP. Cioè l’unica categoria che è una gallina dalle uova d’oro per la Dorna stessa e per l’intero Circus delle corse, dal primo all’ultimo soggetto cui vanno comunque briciole di non poco valore.
Mentre in passato altri promoter (leggi Flammini&C) hanno creduto avventatamente in una Sbk alternativa alla classe regina del Motomondiale (MotoGP) e successivamente, all’opposto, la piovra Dorna ha fatto di tutto per cancellarla fino ad inglobarla nel proprio harem per utilizzarla pro domo sua, oggi, lo stesso patron della multinazionale proprietaria delle corse Carmelo Ezpeleta – visto l’iter di un campionato che si trascina stancamente e invece di creare valore aggiunto produce deficit – lancia l’allarme annunciando che la salvezza della Sbk sta nel ritorno all’antico, con moto davvero derivate dalla serie.
Rivoluzione? Minestra riscaldata! Di fatto cancellando quel che è oggi la Sbk (nel bene e nel male) sostituendola di fatto con le attuali Stk1000, da rimaneggiare. Bene? Bene. Primum vivere! Ma nessuna illusione. In questo quadro (anche per la perdurante crisi economica mondiale) non c’è spazio per un motociclismo con due campionati del Mondo di pari “valore”.
La nuova Sbk manterrà il titolo di campionato del Mondo ma sarà un campionato di serie B, o, se più aggrada, il fratello “venuto male”, da non presentare agli ospiti. Che poi così sarà il vero campionato per “veri” appassionati” è tutto da dimostrare: alle storielle dei puri e duri non abbiamo mai creduto perché la storia è piena di questi tentativi tramutatisi in fallimento. Si sceglie la strada più semplice ridimensionando il Wsbk e collocandolo nel mezzanino.
La strada vera è invece quella di una forte sinergia MotoGP-Sbk (come più volte abbiamo spiegato in dettaglio), pur salvaguardandone identità e autonomia specifiche. Ma mamma Dorna non vuole nessuna commistione che possa adombrare e tanto meno intaccare la classe regina e fa di tutto per tenere “isolata” nel proprio grembo la dorata MotoGP.
E’ una questione di business? E’ solo una questione di business. Per cui la Sbk si appresta a cambiar pelle facendo contenti chi si trova in compagnia dei soliti 4 gatti, in tribuna e chi continua a godere dei piaceri delle (sempre meno) luccicanti hospitality. Chiedete a qualcuno se sa chi sono i primi tre in testa al campionato Stk. Così sarà presto la Sbk: una questione fra intimi.
Ameno che dal cappello Dorna non esca il coniglio salvatutto, affidando a un salvatore della patria il “giocattolo”. Chi meglio di Mr Valentino Rossi? Mai dire mai!