Pagelle MotoGP Brno: Marquez-Honda, strategia vincente. Rossi-Yamaha, le “somarate” si pagano
Il flag-to-flag premia Marquez e punisce i suoi avversari
LA CORSA: voto 8+ Da sempre le corse di moto subiscono le bizze del meteo, premiando e punendo una tantum ma non modificando alla fine i reali valori in campo. Incidono invece i regolamenti, oggi fatti ad uso dello show-business. E sono spesso gli pneumatici a fare la differenza. L’alternativa? Tornare… al passato, con la mono gomma Dunlop “a pera”, buone sotto il diluvio e sotto il solleone… Certo, il “flag-to-flag” crea suspense, alimenta show, porta audience, cioè soldi. Che si vuole di più? Ma i risultati vanno accettati. E chi vince ha ragione. Perché la giusta strategia – tant’è ne dica Rossi – non è una questione di fortuna e non è vero che Marquez è il più furbo: interpreta la realtà del momento e coglie l’opportunità. Serve feeling fra team e pilota, tempismo, lucidità e voglia di rischiare. E se al rientro in pista con la seconda moto Marquez fosse caduto perché la pista non era ancora del tutto asciutta? Ma Marc non ha mancato il colpo!
MARQUEZ: voto 10 Trionfo in solitaria del number one della Honda (voto 10+) grazie a una strategia azzardata ma perfetta, centrata nel tempestivo “flag-to-flag” e grazie a un passo corsa da levriero e senza sbavature. Il campione del mondo in carica sceglie la via del rischio (dopo il cambio moto con le gomme da asciutto all’inizio poteva finire gambe all’aria…) e coglie così la terza vittoria stagionale, non ipotecando il mondiale, ma imboccando la via che può condurlo di nuovo all’incoronazione, un monito pesante ai suoi avversari. E’ Marc il favorito numero uno al titolo iridato 2017.
PEDROSA: voto 9 – Così Dani non vince il “suo” mondiale ma svolge egregiamente il suo lavoro di “copri spalle” di capitan Marquez. In questa ottica, poco conta la sua classifica (è quinto a 31 punti da Marc) ma quanti punti Dani lo “scudiero” toglie ogni volta agli avversari del suo capo squadra. Bravo Dani!
VINALES: voto 9+ I primi trionfi stagionali sono lontani ma Maverick, definito con troppo anticipo il nuovo “cannibale”, torna nelle zone alte proprio in un we inizialmente tribolato e in una corsa rocambolesca. Un gran bel podio dopo una rimonta straordinaria, dietro al tandem Honda ma davanti a Rossi, manna per il morale e punti dorati per la classifica, pur se Marc allunga. E’ “Mack” l’avversario più pericoloso per Marquez!
ROSSI: voto 8- Valentino fa (quasi) sempre cose alla grande: grande negli errori, grande nei recuperi. Ma chi non rischia, anche tatticamente, non rosica. La “cappellata” nella strategia – per presunzione o per incomprensione della situazione o per timore di eccessivo rischio, poco cambia – (inutile dopo rimpallarsi le colpe fra pilota e team) lo toglie dalla lotta per il podio ma lo rende protagonista di una rincorsa agonisticamente esaltante e raffinata tecnicamente, a dimostrazione di uno stato di forma eccellente (anche psicologica) e una competitività al top. Persi, però, punti importanti. Nella corsa per il titolo Valentino è tutt’altro che fuori gioco, però ha oggi il ruolo dell’outsider. Non male: minor pressione e più possibilità per il gran colpaccio! Ma vietato sbagliare ancora!
DOVIZIOSO: voto 7- Il Dovi recupera con una bella corsa dal buon passo il colpevole ritardo del cambio moto ma alla fine non va oltre il sesto posto finale, dietro a Rossi e davanti a Petrucci (voto 7-). Visto l’andazzo, poteva andare anche peggio. Il ducatista mantiene il terzo posto (123 punti) ma Rossi gli soffia sul collo (119). Binomio competitivo ma i giorni trionfali del Mugello e di Catalunya sono nel cassetto dell’amarcord. Le persistenti difficoltà di Jorge Lorenzo (voto 5-) non aiutano la Ducati (voto 7-) specie col maiorchino che svela le magagne: “Mi hanno chiamato al box ma la moto non era pronta”. Si torna nel crinale fra trionfo e debacle? Fra una settimana la risposta.