Silverstone Moto3, la “bandiera rossa” premia Canet in volata su Bastianini e Martin
Classe cadetta infuocata con finale da brivido
Davanti alla bandiera rossa non ci sono né “se” e né “ma” e quando viene esposta la corsa si ferma con la classifica basata sul giro precedente. Oggi a Silverstone in Moto3 la bandiera rossa data per l’incidente al penultimo giro decreta il successo di Aron Canet. Punto.
Chi s’illudeva che non vincendo il “cannibale” Mir la vittoria sotto il sole inglese fosse un obiettivo facile per il poleman Fenati, suo più diretto antagonista in campionato, o comunque diventasse una questione fra italiani, si deve ricredere.
Non vince Mir? Ecco sul gradino più alto il “guastafeste” combattente Aron Canet – già trionfatore quest’anno a Jerez e ad Assen – che, dopo una rimonta stratosferica in mezzo a un traffico da ore 13 di Roma – brucia alla fine in volata un risplendente e compagno di squadra Bastianini (primo podio 2017 dopo una rimonta da encomio) per 63 millesimi e l’ancora acciaccato ma in gran ripresa Martin per un decimo e 11 millesimi.
Quisquiglie, si dirà. Ma in questa Moto3 da baionetta e colpo in canna un millesimo divide l’altare dalla polvere e oggi sul podio sono questi tre (un italiano nella morsa di due spagnoli) su tre Honda (ancora…) che guardano tutti dall’alto a cominciare dal quarto Rodrigo (+0.234) capace di portare in alto la sua Ktm, peraltro non certo la “più-più” del lotto di moto portate in pista dalla Casa austriaca.
Adesso, immancabili le polemiche perché, come già scritto, la corsa è stata fermata all’inizio dell’ultimo giro con bandiera rossa esposta giustamente per il brutto incidente fra due protagonisti Guevara e Bendsneyder e la classifica, appunto, è stilata rispetto all’ultimo passaggio, quello precedente, fatto da tutti i piloti in pista. Tant’è. Le corse sono così e il gioco, con i suoi rischi e le sue regole, vale sempre per tutti.
E Fenati? Sprazzi pregevoli (l’ascolano è stato anche in testa) ma non sempre a proprio agio nelle continue bagarre e alla fine costretto dalla corsa privata dell’ultimo giro alla settima piazza (+0,678), risultato non solo sotto le aspettative dopo l’exploit della pole ma penalizzante perché Mir, oggi non nel suo consueto standard elevatissimo, fa comunque quinto portando il suo vantaggio sull’italiano a 66 punti. Non bastasse, Fenati perde anche la seconda posizione nella generale, scalzato per due punti dal vincitore Canet. Così per Fenati, dopo le grandi aspettative delle qualifiche il GP d’Inghilterra è da dimenticare rinviando i propositi di rivincita alla prossima di Misano.
Gli altri italiani? Regolare, si fa per dire, Migno, ottavo (+0.702) e nella top ten Di Giannantonio (decimo a 1,461), protagonista-show, con tanti numeri ma anche con troppi svarioni. Pagliani, 16esimo con la prima delle Mahindra in disarmo davanti ad Antonelli (17°), Dalla Porta (18°), Bezzecchi (19°), Arbolino (23°), Bulega … 20esimo.
Ricapitolando la classifica generale, con 6 Honda ai primi sei posti: 1° Mir (226 punti), 2° Canet (162), 3° Fenati (160), 4° Martin (121), 5° Di Giannantonio (101). Gli altri italiani: 8° Migno (91), 9° Bastianini (85), 12° Bulega (59), 20° Antonelli (16), 29° Arbolino (2), poi in fila indiana 30° Dalla Porta, 31° Foggia, 32° Pagliani.
No comment. Per ora.