Pagelle MotoGP, il mondiale si tinge di rosso: Dovi-Ducati, si può fare!
Mondiale riaperto, a Misano la "resa dei conti" decisiva?
Pagelle MotoGP Silverstone 2017 – Di seguito le nostre pagelle del Gran Premio di Silverstone della classe regina.
LA CORSA: voto 10. Il motociclismo non si smentisce nella sua logica del: “Mai dire mai!”: a Silverstone il mondiale MotoGP si riapre grazie al maxi trionfo di Dovi-Ducati e al “botto” del motore Honda che ha gelato Marquez tarpandogli le ali. Tutto da rifare con Dovi-Ducati in vetta, quattro piloti in 26 punti. A Misano l’Ok Corral! Il popolo delle corse, con i “gialli” in testa, è già… in marcia verso il circuito romagnolo dell’Adriatico. Che sia (solo) gran festa!
DOVIZIOSO: voto 10+ Colpo da maestro del Dovi di “tacco e di punta”, gran regista, gelido, aggressivo, pulito, novello “Re” d’Inghilterra, che con la sua iper Ducati (voto 10) non alata mette a segno il poker stagionale (l’unico con 4 centri!) riprendendosi di forza il trono in classifica generale. Andrea sa oggi quanto pesa: è lui il “valore aggiunto” di Borgo Panigale. Ma la vittoria è di tutta la squadra. Gran festa meritata. Vietato illudersi. Ma si può fare. D-D, binomio di sostanza, non più solo “outsider”.
VINALES: voto 9+ Non gli riesce la ciambella col buco, bruciato in volata dall’imprendibile Dovizioso ma Maverick sorride per la medaglia d’argento che vale (quasi) oro anche perché ritrova la migliore competitività e vince la guerra interna dei fratelli-coltelli in Yamaha (voto 9) davanti a Rossi-lepre d’assalto, ancora una volta messo dietro. Ottima la scelta della gomma soffice, tutt’altro che un azzardo. Vinales tornato quello di inizio stagione? Sì, se torna a vincere.
ROSSI: voto 8+ Il terzo posto per festeggiare il 300esimo GP in classe regina è come il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Resta l’amaro in bocca per la bella fuga svanita a 5 giri dalla fine ma anche la soddisfazione di aver tirato la corsa nel ruolo di lepre, con ritmo veloce, senza sbavature. Le due sciabolate subite da Dovizioso e da Vinales al 18° giro lasciano il segno. La gomma? Insignificante. Ma il “vecchio leone” non demorde e venderà cara la pelle fino all’ultimo. A Misano il colpaccio? Senza la vittoria non si gode e soprattutto non si vince il titolo numero 10.
MARQUEZ: voto 8. Nessuna colpa di Marc per l’imprevedibile ”arrosto” del motore della sua Honda (voto 3-) che lo riporta fra i “mortali”, rimettendo in gioco quel mondiale che già aveva in tasca. Il catalano ha fatto una gran corsa (suo, oltre alla pole, anche il giro veloce 2’01.560) dimostrando di non essere secondo a nessuno. Motore Honda rotto (mai accaduto in gara MotoGP!): sfortuna per le bizze dell’elettronica o ko per esasperazione meccanica? Chi non osa non rosica ma chi osa troppo va… in fumo. Marc inghiotte il rospo ma resta il favorito per il titolo mondiale.
CRUTCHLOW: voto 7- Soddisfazione contenuta al limite di una malcelata delusione per il pilota “di casa” atteso a dare sostanza in gara dopo l’exploit in prova. Cal è fra i big ma senza il “guizzo” manca il podio pur tenendosi dietro avversari di lusso e salvando l’onore della Casa dell’Ala dorata, ko per la fumata del motore di Marquez e solo al settimo posto con la ufficiale del “grigio” Pedrosa.
PEDROSA: voto 5- Nella sua altalena di (pochi) alti e (molti) bassi Dani arranca con un settimo posto (gap +10.944) da dimenticare. Nel giorno del “botto” del motore di Marc, Pedrosa … non c’è, a dimostrazione che i gregari di lusso restano tali ma non servono. Mah!
LORENZO: voto 6- Il maiorchino sta al gioco festeggiando il trionfo della Rossa del compagno di squadra e si dice soddisfatto per il suo quinto posto frutto: “della miglior gara da quando sono in Ducati”. Chi s’accontenta gode. E’ pur vero che il gap di 3 secondi e mezzo dal vincitore è il meno pesante subito da Jorge-Ducati fin qui. Ma il piatto piange.
IANNONE: voto 3- ancora una gara da dimenticare per l’abruzzese, protagonista negativo con l’ennesima caduta che travolge (stavolta) uno sfortunato e incolpevole Petrucci. Ad Andrea non resta che resettare la centralina, la sua. Alla Suzuki il rimpianto per la stagione 2016 con Vinales. Dagli altari (sfiorati) alla polvere, anzi nel fango.