"Rossi? La gamba è ferma. Il problema il tono muscolare ed il dolore"
INTERVISTA: Abbiamo parlato con il dottor Mauro Pietropaolo, ortopedico dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma. E gli abbiamo posto la domanda: "E' anticipato il ritorno di Rossi?"
Motomondiale 2017 – E’ la notizia del fine settimana, inutile ricamarci troppo intorno. Il recupero di Valentino Rossi, previa dichiarazione e considerazioni dei medici di gara per autorizzarlo a disputare le prove libere, è un qualcosa da poter raccontare. Certo, in rete i soliti estremismi hanno portato a conclusioni di ogni genere, positiva o negativa.
Estremismi che, vale la pena ricordare, non fanno bene a nessuno in questo mondo delle due ruote già fin troppo bistrattato. Dal complotto secondo cui sarebbe falso che Rossi aveva riportato una frattura alla tibia ed al perone, alla presunta o meno gravità della frattura stessa, fino alla considerazione opposta, con Valentino in odore di santità.
Ora, la cosa più semplice da poter fare in questo caso è solo una: informarsi. Dunque siamo andati da un medico, il dott. Mauro Pietropaolo, ortopedico dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, specializzato proprio in interventi del genere e abbiamo scambiato quattro parole, partendo dalla domanda iniziale: è possibile che Rossi sia in grado di risalire in sella a distanza di nemmeno 20 giorni dalle sue dimissioni?
“Certo che è possibile. Nel momento in cui hai stabilizzato la frattura, nella zona interessata si deve formare il callo osseo ma la frattura è oramai stabilizzata fondamentalmente”.
“Il problema in questi casi è da ricondursi al tono muscolare ed alla ripresa, ma se tu poi lavori, puoi recuperare in tempi relativamente brevi. E’ come quando noti che un calciatore, rispetto ad una persona comune ha tempi più brevi di recupero. In questo caso, l’immissione di un mezzo di sintesi, stabilizza l’arto, lo blocca per far iniziare il processo di calcificazione”.
Con il dottore andiamo più nello specifico, ed analizziamo allora le criticità di un ritorno:
“Ovviamente il dolore, ma quel discorso è gestibile. Sicuramente Valentino avrà dolore perchè avrà ancora i punti in una gamba che, oltretutto, lui pensa di non sforzare mentalmente, ma in realtà la sforza molto, oltretutto in moto. In quelle condizioni dovrà spingere sulle pedane, fare dei movimenti di torsione e di spinta, ma dal punto di vista medico – ripeto – non vi sono problemi”.
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La domanda vien spontanea: niente tutori, niente di nulla? E quei famosi 30-40 giorni per la formazione del callo osseo?
“Il chiodo di per se stabilizza la gamba. Se ad una persona comune facciamo portare un tutore è un’accortezza in più per la vita di tutti i giorni. Valentino aveva l’obiettivo di tornare in sella, doveva fare movimento con la gamba.
Il callo osseo ed i 30 giorni? In realtà dal momento in cui inserisci il chiodo il callo osseo si inizia a formare. I 30 giorni sono per renderlo visibile, evidente. Il callo si fa quando non c’è movimento. Dal momento in cui stabilizzi la gamba e la tieni fissa (attenzione, si parla della gamba, dell’osso fratturato, quindi di movimenti interni, non movimenti della gamba stessa) quello inizia a formarsi. Chiaro noi diciamo che ci vogliono 30 giorni per vedere la guarigione effettiva. Ma sai, un conto è se devi usare la gamba nel quotidiano, un conto se devi usarla in moto. Non è come il calcio dove ci son movimenti differenti, lui qui ha movimenti di pressione e torsione ma stabili su una pedana ed in sella, ed inoltre è protetto dallo stivale. Poi, se è salito in moto è perchè se la sente. I problemi ripeto, riguardano la gestione del dolore e del tono muscolare”.
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Già, quel tono facilissimo da perdere, a maggior ragione per un pilota che necessita di spinta, forza e resistenza:
“Lui probabilmente il tono muscolare non l’ha mai perso perchè è stato operato subito e non ha avuto nemmeno il tempo di perderlo. Il tono muscolare si riprende poi con elettro stimolazione e la fisioterapia. Sai, basta che stai a letto tre giorni che quasi della metà si cala a livello di tono muscolare…e lui tre giorni a letto non li ha fatti. Stiamo parlando di campioni, di persone che fanno questo nella vita: secondo me già sapevano di voler provare a rientrare ad Aragon. L’obiettivo c’era fin da subito”.
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