Rea, tris iridato! Lo stop in gara 2 al Magny-Cours non intacca il trionfo del “cannibale”
Il "cannibale" fa suo in anticipo il terzo titolo consecutivo mondiale sbk
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2017/10/jonathan-rea-kawasaki-world-sbk-2017-14.jpg)
Solo la iella toglie al neo iridato Jonathan Rea, out in gara 2 al Magny-Cours per un brusco contatto con la moto a terra di Laverty, la gioia del nuovo titolo iridato Sbk conquistato matematicamente ieri in Gara 1. Strada spianata, così, per il sempre arrembante Chaz Davies che così torna alla meritata vittoria con la sua Ducati in una gara resa particolarmente difficile per le bizze del meteo, con pioggerella intermittente, senza però l’esigenza del cambio gomme.
Un premio, peraltro meritato, per Davies e per la Casa di Borgo Panigale, con Melandri, accorto, buon quinto, davanti al coriaceo Mercado sull’Aprilia pimpante, dopo l’ottimo secondo posto in Gara uno, fra i due alfieri della Kawasaki. La sostanza, però, non cambia. E’ talmente netta la superiorità di Jonathan Rea e della Kawasaki non solo nel round di Magny-Cours (Rea ha fatto sua anche la superpole!) ma sostanzialmente in tutta la stagione fin qui disputata da far sembrare, iella a parte, tutto facile.
Facile come il 30enne inglese domina in gara portandosi a casa il 50esimo successo, facile come domina in Campionato, facile come fa suo – con cinque gare d’anticipo – il terzo titolo mondiale Sbk, il suo terzo alloro iridato consecutivo.
A Rea (fermo sul tetto dei 456 punti), poco importa chi fa secondo in gara e/o chi fa secondo in campionato. Anzi, se il suo compagno di squadra Sykes non riesce a classificarsi neppure secondo (dopo Magni-Cours Tom è secondo con 336 punti insidiato da Davies a quota 327) chi ci guadagna è proprio Rea il quale può dimostrare che è lui il valore aggiunto della Kawasaki e che senza di lui la “verdona” non vincerebbe il titolo.
Tant’è. Solo in rari casi il pluri iridato della “verdona” – trionfatore in ben 13 round sui 22 fin qui disputati – è stato quest’anno surclassato dagli avversari, dal compagno di squadra Sykes (vincitore due volte), dai ducatisti Davies (7 vittorie ) e Melandri (una vittoria).
Tutti gli altri concorrenti a bocca asciutta, mai nessuno in grado di inserirsi fra il duo della Kawasaki e il duo della Ducati. Non si può dire, comunque, che il “cannibale” ha concesso loro (a Davies, a Sykes, a Melandri) la vittoria, perché non è vero, dato che Sykes, Davies, Melandri – quando hanno vinto – il primo gradino del podio se lo sono conquistato, meritatamente.
Fatto sta che Rea è stato protagonista quasi assoluto, disputando una stagione se non perfetta, superba, dando spesso l’impressione di giocare a gatto col topo. Insomma, una fortuna per la Sbk di avere un campione dal valore di Rea ma al contempo una… “sfortuna” perché la netta superiorità del binomio Rea-Kawasaki ha appiattito molte gare rendendole agonisticamente poco appetibili, di fatto ammazzando il campionato, già di per sé in crisi di identità e quindi di appeal.
Torneremo presto ad approfondire la questione, sapendo che gli ultimi quattro round che restano per chiudere la stagione 2017, poco hanno da dire. Il resto in cronaca.
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/pata-yamaha-prometeon-worldsbk-team-test-jerez-11.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/alvaro-bautista-ducati-gp-della-malesia-2023-5.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/aruba-it-racing-ducati-test-jerez-3.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/10/ducati-worldsbk-worldssp-1-1.jpg)