"La Honda Gold Wing? Fa parte della famiglia"

INTERVISTA: l’ingegnere Yutaca Nakanishi, Large Project Leader del modello, ci ha parlato dell'ultimissima versione della Grand Tourer della casa dell'Ala presentata ad Eicma

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 24 nov 2017

Correva l’anno 1975, e nel lontano Sol Levante, la Honda aveva in mente un’idea meravigliosa: creare una moto che fosse in grado di attraversare praticamente qualsiasi strada e high-way del mondo con il massimo comfort. Doveva essere la moto più grande e comfortevole per il turismo che fosse mai costruita. Una moto che rappresentasse praticamente al massimo l’emblema della Casa dell’Ala…un’ala dorata. Nacque nel 1975, ed era la Honda Gold Wing.

Inizialmente fu un quattro cilindro contrapposti di 1000cc dopo un pensiero iniziale su quello che sarebbe stato un mastodonte come un sei cilindri da 1470cc. Troppo per l’epoca, ma l’idea rimase bene in mente. Non fu un grande successo invero, ma rimase in quel sottobosco di appassionati che, in seguito, la resero praticamente quasi iconica. Il vero successo giunse nel 1980, con la 1100cc, dei bauletti integrati nella carrozzeria ma, più di ogni altra cosa, piaceva per la sua fruibilità, la possibilità di poterla equipaggiare come meglio credeva qualsiasi appassionato. E poi, era sintomo di libertà, di un modo di approcciare le moto.

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Una way of life che prosegue ancora oggi, con questo modello che, nel 2018 continua il suo processo di crescita, ma stavolta…al contrario: mantenere i propri pregi, il proprio DNA intatto, ma cercando di compattare le masse. Ecco la mission 2018 per questa Gold Wing. Ne abbiamo parlato con quello che è il papà, il Large Project Leader della Gran Tourer di casa Honda, l’ingegner Yutaca Nakanishi.

Abbiamo cambiato concettualmente il modello dalla base. Pensiamo che il vecchio modello avesse oramai delle proporzioni troppo grandi, dunque volevamo puntare ad una concentrazione delle masse, anche perchè, in termini di interazione ed utilizzo, la Gold Wing è un mezzo che deve essere considerato come “facile da usare”. Dunque abbiamo voluto compattare le masse e ridurre significativamente il peso che, come sai, lo abbiamo ridotto di oltre 40 chilogrammi. E’ un cambiamento, uno step enorme. Per una moto oltretutto è un qualcosa di incredibile. Uno dei fattori più complicati e difficili durante lo sviluppo del progetto, riguarda proprio questo elemento. Dunque fisicamente tutta la moto è stata ripensata, ridefinita. Lo stesso motore è stato completamente riprogettato, ed abbiamo oltretutto utilizzato nuovi materiali, sviluppando anche ulteriori tecnologie produttive.

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