Moto3 Qatar 2018: trionfo di Martin, trionfo Honda. Dalla Porta sul podio. Corsa show
Vittoria andata al ventenne spagnolo Jorge Martin sulla Honda-bomba H del super Team emiliano-romagnolo di Fausto Gresini.
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Come da copione dell’era Dorna, tocca alla Moto3 aprire le danze della nuova stagione del motomondiale nel primo round iridato di Losail. Non certo il ballo dei debuttanti, con i “giovani leoni” della classe cadetta – i più sotto i 20 anni di età – capaci di esprimersi in pista al massimo per qualità tecniche e agonistiche, dando spettacolo. E che spettacolo! Che gara! Non sono mancate le cadute, anche troppe. E’ mancata solo la ciliegina sulla torta della vittoria di un pilota italiano.
Vittoria – diciamo un meritatissimo trionfo – andata al ventenne spagnolo Jorge Martin sulla Honda-bomba H del super Team emiliano-romagnolo di Fausto Gresini. Sembrava la giornata giusta per Enea Bastianini, involatesi all’inizio, ma poi tradito da un fuori pista nel parapiglia della fuga. Losail non porta bene al riminese, dopo il ko di oggi e il deludente 16° posto del 2017, complice un’altra caduta. Con questo perentorio successo Martin conferma le proprie chance per il titolo e pare ripercorrere la strada dei dominatori del 2016 Binder e del 2017 Mir: siamo solo al primo passo di un lungo cammino ma è già un duro monito per i suoi avversari.
Dopo il ko di Bastianini, solo l’altro spavaldo spagnolo Aron Canet (18 anni) ha tentato di frenare la cavalcata di Martin: inutilmente perché, al di là delle fiocinate, era il classico gioco del gatto col topo. Canet comunque merita il plauso per averci provato e taglia il traguardo a un soffio dal vincitore, a 23 millesimi! Sul podio, pur se nel gradino più basso, c’è comunque posto per un italiano, oggi davvero gran protagonista, il pratese 21enne Lorenzo Dalla Porta, brillantissimo terzo (+6.746) ottenuto con intelligenza e caparbietà dopo una battaglia durata tutta la corsa con ben sette avversari finiti nell’ordine: il poleman Antonelli quarto (+6.791), poi il quinto Rodrigo (+6.850) – primo pilota Ktm- Fabio Di Giannantonio sesto (+6.916) dopo un inseguimento dalle retrovie da applausi a scena aperta, settimo Toba (+6.946), ottavo Sasaki (+6.998), nono Kornfeil (+7.156), decimo Migno (+7.699) rientrato nella top ten alla fine di una rincorsa di gran pregio. Capito? Un volatone da Giro d’Italia con 8-9 piloti nel fazzoletto di meno di un secondo.
Peccato per Bezzecchi, anch’egli scivolato quando battagliava nel mischione per il podio, rientrato e finendo 14°. Idem Bulega, pure lui out per caduta e non certo brillante in questo week end. Idem per il suo comapgno Foggia, oltre la top 15 (16°) e non meglio Toni Arbolino (17°). Ko pure altri protagonisti, McPhee, Oettl, Binder, Loi, il rookie Lopez mentre non sono neppure partiti per i postumi delle cadute in prova Tatsuki Suzuki (frattura polso destro) e Albert Arenas (frattura clavicola destra) cui va il premio sfortuna dopo le vicissitudini da via crucis del 2017. Lo scorso anno a Losail quattro italiani nei primi 8 dentro 8 decimi infuocati (Fenati quinto +0.453; Migno 6° +0.579; Antonelli 7° +0.661; Di Giannantonio 8° +0.878).
Quest’anno almeno il podio c’è, grazie al coriaceo Dalla Porta. Nel 2016 dominò il duro Binder sulla imprendibile Ktm. Nella scorsa edizione cinque Honda ai primi cinque posti. Oggi stesso dominio della Casa dell’Ala dorata: ai primi quattro posti (quinta la Ktm di Rodrigo) e poi anche al 6°, 7°, 8°. Un segnale che prefigura un dominio Honda come quello del 2017? Molti sorridono. Tanti altri tengono il rospo dentro. Già due Case non sono molte per una vera orchestra. Si profila il rischio di una Moto3 monomarca?
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