Moto3: Nicolò Bulega in gran recupero. Pronto per la riscossa?

E dov’è, Nicolò Bulega? Al lavoro, fuori dai riflettori...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 30 mar 2018
Moto3: Nicolò Bulega in gran recupero. Pronto per la riscossa?

E dov’è, Nicolò Bulega? Al lavoro, fuori dai riflettori, per tornare in piena forma smaltendo ancora i postumi della gran botta di quel venerdì 10 novembre 2017 nelle FP2 a Valencia, epilogo di una stagione da dimenticare. Quel giorno Bulega, fra i protagonisti delle prove, non potè evitare l’impatto con la moto di Antonelli, appena caduto davanti a lui. Addio qualifiche, addio gara, inizio della via crucis.

La tempesta è passata pur se ancora il cielo non è del tutto sereno. Nicolò stringe i denti, pronto a ruggire di nuovo come un “giovane leone” che non ha perso gli artigli per graffiare e l’appetito per la fame di vittoria. Nel motociclismo, si sa, la iella spesso si materializza in incidenti che frenano la scalata al successo ma non cancella la determinazione e le qualità del pilota di razza, se pur ancora alla base della ambita quanto ardua piramide iridata.

Il sostanzioso e meritato palmares parla da solo: debutto iridato a 16 anni, dopo la conquista del Mondiale Junior Moto3 seguita al titolo di campione italiano ed europeo MiniGP 2011, al titolo tricolore PreGP125 e a quello PreGP250 con varie ciliegine sulla torta fra le quali l’ingresso nel Team VR46 con il veni-vidi-vici da wild card nel Civ 2014 di Misano e soprattutto nell’ingresso del mondiale 2016, la lotta davanti nel primo GP in Qatar, il podio in Giappone, le due pole position, i due giri veloci, le grandi bagarre, ecc.

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Un palmares più che brillante – conquistato da un pilota che a tutt’oggi, non ancora 19enne (nato il 16 ottobre 1999), è fra i giovanissimi della classe cadetta – che non può certo essere considerato un exploit isolato e sgretolato nel difficile impatto con il mondiale. Un impatto certamente non lineare rispetto ad aspettative anche eccessive, ma dove non sono mancate da parte di Nicolò prove superbe che hanno lasciato il segno, a dimostrazione di un alto potenziale cui manca solo il via libera della sfortuna per tramutarsi in eclatanti risultati. Servono anche moto e Team adeguati agli obiettivi.

Nella Moto3 2017 Honda ha fatto terra bruciata lasciando alle pur validissime Ktm (e Bulega era ed è su Ktm) solo le briciole. Idem il Team, di gran nome, di grandi disponibilità economiche e di grande professionalità pur non privo di smagliature che incidono negativamente, come dimostrato della nota bega con Fenati, e non solo. Ciò detto, vale sempre l’imperativo di guardare in faccia la realtà, stare con i piedi per terra, non dare nulla per scontato, considerare il massimo traguardo non impossibile ma non garantito, non temere la guigne, che va presa a pesci in faccia, come i tanti “leccapiedi” interessati, da una parte, e i soliti “gufi”, dall’altra. Solo chi cade può rialzarsi. E Bulega non si è dato per vinto.

[img src=”https://media.motoblog.it/0/0ad/bulega-moto3-2017-sky-vr46-20.jpg” alt=”RIO HONDO, ARGENTINA – APRIL 08: Niccolo Bulega of Italy and Sky Racing Team VR46 greets the fans during the MotoGp of Argentina – Qualifying on April 8, 2017 in Rio Hondo, Argentina. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”896960″]

I quattro mesi intercorsi dall’ultima gara del 2017 (12 novembre a Valencia) alla prima del 2018 (18 marzo a Losail) hanno permesso a Nicolò il sostanziale superamento dei danni fisici seguiti all’infortunio, in particolare la frattura e la lussazione del collo dell’astragalo della caviglia destra. Tuttavia le limitazioni imposte dalla convalescenza non hanno consentito a Nicolò di riprendere l’iter dei consueti intensi allenamenti del periodo invernale e di tornare fisicamente al 100%. Di conseguenza, non in piena forma, Bulega ha stoicamente affrontato la prima trasferta in Qatar, soprattutto in funzione di “riprendere la mano” con la nuova Ktm dello Sky Racing Team VR46 e con la bagarre della infuocata Moto3.

Qui siamo. Questo incidente di percorso ha privato momentaneamente Nicolò di opportunità in pista forgiandone però vieppiù il carattere, dando ancor più significato al valore dell’umiltà. Un fatto è certo: Nicolò Bulega è pilota di classe, un talento naturale, di grinta e di grande temperamento, capace di adattarsi agli eventi e di interpretarli, estroso in pista quanto “inquadrato” e determinato fuori nel raggiungere i propri obiettivi, meritandosi sul campo le opportunità fin qui avute.

Come abbiamo già scritto su Motoblog:

“Non bastasse, Nicolò è un biondino dal sorriso accattivante e dalla parola facile che ci sa fare anche fuori dalla moto, con una gestione “professionale” della propria immagine”. Nelle giuste dosi, ciò fa bene a lui e fa bene al motociclismo tutto. Non stiamo incensando né tantomeno glorificando nessuno. Nicolò deve ritrovare il suo passo vincente, dare continuità e sostanza dei risultati al proprio potenziale. E deve poter rimodulare una immagine spesso oberata da sovraesposizione e forzature mediatiche. Non è facile, causa le (legittime) esigenze dello show-business imposte dal peso del “padrino” del team, prestigioso quanto ingombrante, e da quello dello Sponsor-macigno, esigenze e scelte discutibili che indubbiamente non hanno fin qui aiutato Nicolò nel suo iter di crescita, sovradimensionandone proporzioni e obiettivi”

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Ciò detto, Nicolò Bulega resta una punta di diamante dei “giovani leoni” del nostro miglior vivaio, un pilota che, nell’altalena delle vicende della pista, non deluderà. Importante, non forzare, specie oggi, di fronte a un delicato passaggio. Rivedremo il Nicolò con i suoi lampi di genio vincenti? Sì, ma non subito. Da metà stagione in poi saranno i fatti a dimostrarlo.

[img src=”https://media.motoblog.it/2/230/bulega-moto3-2017-sky-vr46-15.jpg” alt=”VALENCIA, SPAIN – NOVEMBER 10: Niccolo Bulega of Italy and Sky Racing Team VR46 lifts the front wheel and greets the fans during the Comunitat Valenciana Grand Prix – Moto GP Previews at Comunitat Valenciana Ricardo Tormo Circuit on November 10, 2017 in Valencia, Spain. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”896955″]

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