CIV 2018: intervista a Simone Folgori, Responsabile FMI
In occasione dell’inizio del Campionato Italiano Velocità 2018 siamo andati a trovare Simone Folgori, Responsabile FMI per il CIV e Coppa Italia: il punto con Fabrizio Marcucci.
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Di Fabrizio Marcucci
In occasione dell’inizio della stagione agonistica 2018 del Campionato Italiano Velocità (CIV) siamo andati a trovare Simone Folgori, Responsabile FMI per il CIV e Coppa Italia, per fare il punto sulle novità imminenti e future del settore velocità in Italia e …. non solo! Abbiamo infatti parlato di importanti novità tecniche riguardanti la Supersport 300, la nascita di una prossima classe Moto2, del grande impegno della FMI nel programma giovani e… di Valentino Rossi e della sua Academy.
Buongiorno Folgori, quali sono le novità del CIV nel 2018?
Il Campionato ogni anno cresce sia dal punto di vista sportivo che da quello della comunicazione che sono i due obiettivi che come Federazione abbiamo cercato sempre di portare avanti. Quest’anno la più grande novità è la stabilità, dal momento che quello che funziona non riteniamo debba essere ogni anno cambiato, però stiamo già pensando all’anno prossimo dove, alla fine di un ciclo di circa 3 anni/4 anni a seconda della categoria, cerchiamo di vedere dove si sta dirigendo il mondo del motociclismo sportivo.
Una di queste novità potrebbe essere la Moto2 come nuova classe già dal 2019?
La Moto2 è un mondo che stiamo esplorando. Con l’ingresso del motore Triumph nel Mondiale nel 2019 si apre un mercato di moto con motori Honda 600 cc fino al 2018 piuttosto interessante con molte moto che potrebbero partecipare a costi ragionevoli in un potenziale Campionato Italiano Moto2. Non è così semplice perché in Italia non ha una grandissima tradizione però è una moto che ha un percorso ben definito rispetto ad una Supersport 600 che ha invece un percorso a medio termine con qualche incognita.
Potreste pensare di unire le due classi Supersport 600 e Moto2, come avviene anche in altri campionati?
No non vogliamo unire le due categorie, la Supersport 600 ha già 36 iscritti, quindi è nostra intenzione poter proporre una categoria a parte, ma è ancora in definizione e stiamo verificando se sia possibile ed interessante per piloti e team. Bisogna capire se c’è mercato se ci sono i numeri, oltre al fatto che poi dovremmo trovare anche lo spazio sportivo perché il nostro programma inizia alle 9 del mattino e finisce alla 19 e sinceramente non sappiamo se potremo trovare spazio per un’altra classe. Comunque entro questa estate ci siamo prefissati di capire se saremo in grado di allestire questa nuova classe.
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Il CIV gode di ottima salute ed anche gli iscritti sono in crescita?
Si, siamo molto soddisfatti anche in questo senso. La Supersport 300, per esempio, ha 50 iscritti e potremmo arrivare anche a fare anche due griglie se avessimo lo spazio per poterlo fare. Lo scorso anno sembrava poter essere una categoria un pochino in difficoltà, invece è esplosa, contro ogni previsione. La Moto 3 e Premoto3 siamo a 25 iscritti, ma soprattutto piuttosto evidente come si sia alzato il livello che ora è decisamente alto, ci sono aziende che ci hanno confermato la loro fiducia come Elf che per altri due anni è Title Sponsor del Campionato, è entrata Toyota, Airoh, XL Moto quindi è un Campionato che sta confermando un valore. Ma è importante ricordare che stiamo parlando di un Campionato Nazionale non di un Mondiale, perché spesso si fanno dei paragoni non corretti.
Si è ultimamente parlato moltissimo dell’arrivo di una nuova moto nella Supersport 300, la Kawasaki Ninja 400 che a detta di molti avrebbe u vantaggio tecnico notevole, si parla di circa 10 CV di differenza. Come avete pensato di gestire questo eventuale problema?
La Supersport 300 è una categoria che abbiamo inventato noi e negli ultimi due anni abbiamo fatto circa 15 gare al fotofinish su un totale di 24 gare. Per esempio al Mugello sono arrivate 4 volte 4 moto di marche differenti al fotofinish con la presenza di una Honda, una Kawasaki, una Yamaha ed una KTM, quindi noi abbiamo dimostrato di voler un unico obiettivo. L’equilibrio. La 400 non la ha vista nessuno, ha girato ad Aragon 20 giorni fa, ma non si sa come realmente abbia girato, con quale configurazione. Fino a venerdì scorso ci siamo scritti diverse mail con Scott Smart che è il responsabile tecnico della federazione Internazionale ed abbiamo fatto una scelta di limitarne i giri (cfr. 11.000 giri togliendone 1.200 giri quindi) ed il peso (cfr. 150 Kg contro i 156 Kg della moto di serie) facendo arrabbiare anche tanto Kawasaki perché ritiene che la abbiamo limitata anche troppo. Noi non vogliamo punire o limitare nessuno, noi vogliamo equilibrare con un concetto molto chiaro: se abbiamo sbagliato nel senso che la moto va troppo piano o va troppo forte dopo la prima gara la metteremo subito a posto perché dobbiamo continuare ad avere un equilibrio sportivo che è il segreto del successo di questa classe nel CIV. Tutto sarà gestito con la massima trasparenza ed umiltà.
Ci risulta che anche la KTM RC390 abbia dei vantaggi notevoli in termini di prestazioni…
Con la KTM abbiamo iniziato un percorso circa 3 anni fa. Li abbiamo portati dentro, gli abbiamo fatto fare Wild Card, ora è una moto che fa il Mondiale. Però è una Casa che ha lavorato con noi per due anni, in massima collaborazione e tutti i dati che abbiamo rilevato li abbiamo mandati in Federazione Internazionale per poi scrivere i regolamenti. Quello che manca ancora oggi è una perfetta unione tra il nostro regolamento ed il regolamento Internazionale, ma ci arriveremo.
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FMI ha iniziato un percorso per la valorizzazione dei giovani, ultimamente sfociato anche in un accordo di collaborazione con la VR46. In un mio precedente pezzo della scorsa settimana su motoblog.it ho scritto che grazie a Valentino Rossi ora molti piloti corrono in Moto3, Moto2 e MotoGP, ma bisogna specificare che tutti questi piloti sono stati formati in qualche modo dalla Federazione Motociclistica Italiana.
Grazie per questa domanda che mi permette di spiegare al meglio cosa FMI fa per i giovani. Quando noi nel 2008 abbiamo ripreso in mano l’organizzazione del settore velocità nazionale avevamo solo due o tre piloti in 125 ed abbiamo deciso di ricostruire le fondamenta e dare una organizzazione al sistema in modo che chi ha voglia e talento trovi gli strumenti per crescere. Ora tra Moto3 (9 piloti italiani iscritti nel 2018) e Moto2 (9 piloti italiani iscritti nel 2018) e MotoGP (5 piloti italiani iscritti nel 2018) sono tutti passati per il Campionato Italiano Velocità. La Federazione ha il compito di portarti fino ad un certo punto poi consegnarti a VR46, Gresini, Simoncelli, Biaggi, Ongetta, Puccetti, Barni. Il nostro obiettivo è creare una filiera sportiva meritocratica cercando di prendere i ragazzi che riteniamo abbiano talento per creargli un metodo di lavoro che riguardi anche la preparazione atletica, mentale, alimentazione, tecnica e manageriale.
Entrando nel dettaglio i piloti di alcune classi del CIV hanno la possibilità di poter contare su un supporto da parte vostra per migliorarsi su ogni aspetto?
Assolutamente si. Quando abbiamo iniziato questo progetto ci siamo resi conto che i ragazzi non avevano un metodo, avevano tanto talento, ma non sapevano spiegare cosa volevano in pista, quindi abbiamo dovuto fargli capire che per essere dei piloti bisogna assecondare il talento costruendo nel tempo un percorso di crescita. All’inizio regalammo ai piloti un quaderno ed una penna perché volevamo che tornassero al box e scrivessero le loro sensazioni per poi poter tornare sullo stesso circuito e ripartire da quello che avevano fatto. Può accadere che nei team possano non trovare la stessa attenzione. Il nostro obiettivo è quello di aiutarli a gestirsi come piloti e potersi confrontare con i teams di livello Mondiale come al CEV o al Mondiale Moto3, perché a quel livello non c’è molto tempo di imparare. Queste cose i team del Mondiale le danno per scontate e quindi o ti fai trovare pronto o ci sarà qualcun altro al tuo posto. Al momento attuale i team del Mondiale hanno una scelta più ampia rispetto al passato con piloti che arrivano da nuovi mercati anche con una discreta dote in denaro, quindi riteniamo che i nostri piloti si debbano far trovare pronti sotto l’aspetto tecnico, atletico e mentale.
Non esiste più un team Italia, ma mi sembra di aver capito che esiste una sorta di “dote” che voi assegnate ai piloti più meritevoli. Come si accede a tale possibilità?
Il progetto si chiama “Talenti Azzurri”, è un progetto che abbraccia tutte le discipline della Federazione Motociclistica Italiana, quindi trial, motocross, enduro, quad e velocità, etc. In tutto sono 90 piloti. 28 sono quelli previsti nella velocità e sono elencati in una lista annuale attraverso un lavoro di monitoraggio del settore tecnico federale che durante tutto l’anno valuta i risultati non solo sportivi, ma anche comportamentali e di impegno dimostrato durante tutto l’anno. Ci sono alcuni ragazzi per esempio che quest’anno sono fuori dal progetto Talenti Azzurri perché abbiamo ritenuto che non avessero avuto un comportamento adatto. Con sacrificio da parte nostra, perché magari sono ragazzi con un enorme talento e che magari in futuro vinceranno e magari ci ritroveremo a vederli davanti ad un nostro Talento Azzurro. Quindi tutti i Talenti Azzurri hanno una Borsa di Studio Economica che è erogata in proporzione alla categoria dalla MiniGP, Premoto 3, Moto 3, Supersport 300 fino al CEV e la Supersport 300 nel Campionato Mondiale 300.
Quest’anno avete piloti supportati al CEV?
Si, abbiamo Kevin Zannoni, un progetto con TM.
Altri supporti previsti per il 2018?
Si supporteremo le wild cards al Mugello nel Campionato Mondiale Moto3 al Mugello dove come Federazione Motociclistica Italiano porteremo 2 piloti che saranno i migliori classificati del Campionato Italiano Moto3. Stessa cosa succederà anche nel Mondiale SBK ad Imola. Chi si troverà davanti in classifica farà la wild card. Il nostro è uno sport con una scarsissima meritocrazia. Vogliamo che venga eliminato il pensiero di poter fare le wild cards al Mondiale semplicemente pagando. Quindi dove noi potremo intervenire vogliamo riportare il concetto di meritocrazia sportiva nel modo più graduale possibile. Questo è il concetto del “Talento Azzurro”. Grazie ai Fondi stanziati dal Coni che giustamente vuole anche una certificazione del programma svolto e di come sia stato svolto. Abbiamo quindi strutturato una crescita del pilota sotto ogni aspetto, ma anche dei teams. Come per esempio abbiamo fatto con il team di Max Biaggi che ha fatto il primo anno con noi e poi si è iscritto al CEV da quest’anno, ma le collaborazioni con strutture ben organizzate come quelle di Gresini, Valentino Rossi, Simoncelli.
Dorna ha lanciato la Moto E, la Federazione sta guardando anche al Mondo dell’elettrico o è prematuro parlare di un campionato dedicato?
Ci stiamo guardando con molta attenzione. Anche il nostro nuovo partner Toyota, che è molto avanti nel mondo dell’Ibrido, è un segnale di quanto il CIV guardi con attenzione a questa futura disciplina. La Moto E al momento è una categoria in definizione, noi quello che stiamo aspettando è il progetto industriale.
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