VanguardSpark: la sfida elettrica di Erik Buell

Il visionario imprenditore statunitense ci riprova, questa volta tentando la strada dell'elettrico: il brand VanguardSpark nasce da una partnership con altre due note aziende del settore automotive

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 10 apr 2018
VanguardSpark: la sfida elettrica di Erik Buell

Non è stata una carriera imprenditoriale tranquilla, quella di Erik Buell: nonostante ciò il visionario imprenditore americano, ex pilota e poi dirigente dell’omonimo marchio con sede a East Troy, non si è mai dato per vinto. Tra vendite altalenanti, passaggi di mano e fallimenti, è sempre riuscito a trovare una strada per far rinascere dalle proprie ceneri il brand che porta il suo nome.

Questa volta, però, il buon Eric ci riprova con una svolta radicale: basta chiassose streetfigher, irriverenti naked ed eccentriche superbike: il futuro è l’elettrico, anche per uno che di scarichi rombanti e cilindroni in bella vista ha fatto una vera e propria bandiera.

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L’ingegnere americano è infatti una delle tre menti che sta dietro a VanguardSpark, un progetto che nasce in collaborazione con il fondatore di Vanguard, Francois Xavier Terny, e Frederic Vasseur, patron di Spark Racing Technology (marchio fornitore del FIA Formula E Championship).

L’idea è quella di gettarsi a capofitto nel settore delle due ruote ad emissioni zero, con proposte innovative che possano rivoluzionare la mobilità pur strizzando l’occhio allo stile con un design accattivante. Di certo con Erik Buell dietro non c’è il rischio che ne esca qualcosa di banale…

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Le due proposte che al momento sono state avanzate sono poco più che due bozze, uno studio orientativo più che un design definitivo di quelli che saranno i prodotti finali. La prima è la VanguardSpark SpeedBike, una bicicletta a pedalata assistita che nella mente dei suoi ideatori dovrebbe costituire “una salutare e stilosa alternativa ai soliti moped e ai piccoli scooter”. Con prestazioni superiori alle comuni bici elettriche, la SpeedBike potrebbe tuttavia incontrare alcune difficoltà “burocratiche” in alcuni mercati, a causa della difficoltà di inscriverla in una precisa categoria di veicoli (con le conseguenti problematiche relative a patenti e omologazioni).

La seconda proposta, che in quanto motociclisti ci riguarda più da vicino, è la VanguardSpark Commuter, una motocicletta full-electric dal design accattivante che promette 150 km di autonomia e grande agilità nel traffico urbano. Ovviamente non parliamo di un mezzo che ha nelle performance assolute il suo obbiettivo principale: si tratta di un progetto che guarda più che altro alla praticità, all’economia di gestione e perché no, alla tutela dell’ambiente. Da quanto trapela, dovrebbe essere equipaggiata con una monoscocca in fibra di carbonio e in motore elettrico montato posteriormente nel mozzo ruota.

E a quanto pare non è finita qui, perché sembra che VanguardSpark abbia già depositato quattro ulteriori brevetti. Stay Tuned

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