MotoGP Race Direction e CIV: il punto con Fabrizio Marcucci
Oggi voglio solo puntare il dito sulla Race Direction della MotoGP: il punto di Fabrizio Marcucci.
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Di Fabrizio Marcucci
Non voglio addentrarmi in quanto accaduto tra Marc Marquez e Valentino Rossi durante l’ultimo Gran Premio della MotoGP, lo hanno già fatto in modo più che esaustivo penne ben più accreditate della mia, voglio solo puntare il dito sulla Race Direction.
Qualsiasi competizione sportiva motociclistica sia a livello nazionale che a livello internazionale prevede che se un pilota schierato in griglia rientra ai box per un qualsiasi motivo, quest’ultimo deve partire dalla Pit Lane. Capisco che far partire ben 23 piloti dalla Pit Lane per la gara possa essere pericoloso, ma il regolamento parla chiaro: il direttore può chiedere di effettuare nuovamente lo schieramento per questioni di sicurezza.
Questo era quello che avrebbe dovuto fare la Race Direction quando Jack Miller del Team Alma Pramac Ducati si è trovato solo in griglia di partenza. Avrebbe scontentato il team italiano (che aveva svolto egregiamente il suo lavoro) e lo stesso Jack Miller che, con il vantaggio della partenza dalla Pit Lane per tutti i suoi avversari, avrebbe probabilmente vinto la gara, come giustamente avrebbe meritato.
Invece la Race Direction si è inventata la partenza di tutti i piloti tre file dietro Miller. Personalmente non ho trovato giusto dare a Miller un vantaggio così risicato, avrebbe meritato uno maggiore o nessuno ripetendo la manovra di schieramento. Questo trambusto ha (probabilmente e sottolineo il probabilmente) innervosito Marc Marquez che ha fatto spegnere la moto in griglia. Lo spagnolo ha dato vita ad un siparietto mai visto nemmeno alla gara del “Trofeo della salsiccia” e la Race Direction ha infranto un’altra regola scritta in modo chiaro: ti si spegne la moto? Ti accomodi nella Pit Lane (c’è una porticina apposita per far passare le moto, la stessa usata per far rientrare in Pit Lane tutte le moto in precedenza) e riparti da lì, se la moto si riaccende.
Invece no… Marc Marquez, ha riacceso la moto a spinta ed è tornato in griglia contromano, mentre tutti gli altri piloti lo guardavano esterrefatti. Un commissario (bene visibile perché anche piuttosto “ingombrante” da punto di vista fisico) ha provato a far accomodare Marquez in Pit Lane indicandogli la “porticina”, ma è stato poco convincente e lo spagnolo ha pensato di farla franca in barba ad un regolamento conosciuto e condiviso da tutti i piloti. Ma più che colpa di Marquez è colpa di chi gli permette di potergli pensare di farlo.
Se Marquez fosse partito dalla Pit probabilmente avrebbe commesso altri errori, ma essendo chiaramente il più veloce non avrebbe combinato quello che ha poi fatto con Aleix Espargaro e Valentino Rossi. Io accuso anche qui la Race Direction di assoluta inadeguatezza, ed il fatto di aver commissionato poi il Ride Through al pilota è la dimostrazione di un errore commesso proprio dalla Race Direction. Tutto questo trambusto ed inadeguatezza della struttura di controllo fa perdere automaticamente valore al gesto sportivo di 24 piloti che sono li per lavorare, alcuni ben pagati, altri meno, ma tutti concentrati nel compiere uno sport comunque pericoloso.
Un’ultima nota sempre riguardante la gara della MotoGP: dopo ogni gara si tiene la conferenza stampa con i 3 piloti presenti sul podio. Molti giornalisti sembra non si siano presenti all’appuntamento rituale in cerca dello scoop di un eventuale incontro/scontro tra Rossi e Marquez. Anche qui bacchetto in primis i giornalisti non presenti perché hanno mancato di rispetto ai 3 piloti che hanno combattuto per tutta la gara ed in secundis mostro un cartellino giallo alla Dorna perchè non avrebbe dovuto permettere una situazione del genere.
L’assenza dei giornalisti che hanno preferito andare alla ricerca dello scoop è la fotografia di cosa sia diventata la MotoGP: uno sport televisivo uniformato ai tanti talent show che sembrano piacere così tanto al pubblico. Invece chi guarda la MotoGP è solo un appassionato di moto che vuole vedere premiato il miglior pilota sul campo, la migliore squadra. Quindi mi inchino davanti alla grandezza di Cal Crutchlow, il pilota del Team LCR Honda di Lucio Cecchinello, che grazie a questa vittoria è in testa al Mondiale. Cal ha avuto il coraggio di accusare pubblicamente questi giornalisti e di dire che in futuro non vorrà parlare più proprio con questi giornalisti. Bravo ad accusarli pubblicamente, ancora più bravo se lo farà davvero.
[img src=”https://media.motoblog.it/8/8dd/civ-2018.jpg” alt=”CIV 2018: doppietta del Barni Racing Team in SBK, Spinelli leader in Moto3″ size=”large” id=”903933″]
Ora veniamo al CIV. A Misano Adriatico si è tenuto il primo (doppio) round per le classi Moto3, Supersport 300, Supersport 600, SBK. Lo spettacolo è stato di altissimo livello in tutte le classi e per questo voglio lodare ancora una volta la Federazione Motociclistica Italiana per il lavoro svolto.
Sono state tutte gare molto combattute e svoltesi con la massima regolarità. Nella SBK il solito Michele Pirro ha fatto sue entrambe le manches, ma dietro a lui cresce bene il suo pupillo Matteo Ferrari, due volte secondo sempre la Ducati Panigale R del team Barni. Lorenzo Zanetti dovrà faticare non poco per battere Ferrari se è vero che Pirro non parteciperà a tutte le tappe del CIV.
Un ottimo Andreozzi, il migliore delle Yamaha, ma anche Claudio Corti con la R1 di Motozoo non ha sfigurato. Nella Supersport 300 la Federazione Motociclistica Italiana ha dimostrato di aver lavorato molto bene sulla limitazione delle due moto ritenute pericolose prima dell’avvio: la KTM RC390 e la Kawasaki Ninja400. Hanno entrambe vinto una manche a testa, ma sembra proprio che la FMI le abbia limitate nel modo più equilibrato, proprio come Simone Folgori ci aveva dichiarato una settimana fa.
Non tragga in inganno la vittoria della KTM in gara 2 con grande vantaggio sul secondo. Briganti pilota della KTM RC390 che ha vinto gara2 ha solo gestito con molta intelligenza la gara. I suoi tempi fatti registrare per tutta la gara sono perfettamente in linea con quelli di Gara 1 che hanno effettuato i piloti di testa. E’ semplicemente successo che gli stessi piloti di testa di Gara 1 non si sono ripetuti ed hanno peggiorato i loro tempi permettendo a Brianti di vincere meritatamente. Brava FMI, quindi!
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