SBK Aragon, pagelle: sale Davies scende Melandri, ma comanda Rea

La SBK stimola ma perde appeal. In pista lo show non manca, manca la gente sugli spalti e davanti alla tv.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 16 apr 2018
SBK Aragon, pagelle: sale Davies scende Melandri, ma comanda Rea

Le gare
Voto 9 +. Bella Aragon, belle gare. I regolamenti-carnevale muovono i bussolotti ma la partita è sempre fra Ducati e Kawasaki, con Rea “valore aggiunto”. La Verdona è la vera “penalizzata” (nell’immenso dritto di Aragon non tiene più neppure la scia dei bicilindrici!) perché se vince ancora ammazza il WSBK. E addio business! La gente sente puzza di gioco “truccato”. Ma Dorna se ne frega. Giù il cappello davanti a piloti di gran cuore e grande correttezza.

Rea
Voto 10. L’alfiere della Kawasaki (voto 9-) vince di forza Gara 1 e si batte come un leone in Gara 2 finendo 2° (con sbavatura finale) e consolidando la leadership in classifica. Gran manico. E’ sempre lui l’uomo da battere pur con una “verdona” dalle ali tarpate dai regolamenti-bluff, particolarmente sofferente con alte temperature.

Davies
Voto 10. Ariecco l’iper tosto gallese della Ducati (voto 10) in rimonta, esce da Aragon con un bel bottino (ottimo 2° e grande 1°) scavalcando Melandri e accorciando in classifica le distanze da Rea. E’ Chaz il vero antagonista di Jonathan nella corsa al titolo. Serve costanza. Chi sbaglia paga.

Melandri
Voto 9-. La splendida superpole e le due partenze dalla prima casella portano alla fine solo un 3° posto (grazie al ko di Fores) dopo il 4° in Gara 1. Manca sempre qualcosa e non mancano mai le solite sbavatura e le… “sberle” prese da Davies e da Rea. Scende ancora in classifica (3°), col passo del gambero. Unica perla, il giro veloce in Gara 2. Phillip Island solo un lontano ricordo? Dai, Marco!

Rinaldi
Voto 8+. Il rookie al debutto con la terza Panigale ufficiale brilla e convince con un 8° e 7° posto pesanti. Bussa forte a ridosso dei big. Nessuna spavalderia ma nessun timore reverenziale. Il 21enne romagnolo è la rivelazione del campionato, ben avviato a… sostituire sulla Rossa Casa l’altro 35enne romagnolo.

Fores
Voto 8+. Il ducatista idolo di casa dell’italico Team Barni (voto 10), dopo il “solito” bel podio di Gara 1 tenta il gran colpaccio in Gara 2, in testa fine a 10 giri dal termine. Ma il sogno svanisce per una caduta. Ci sta. Tre podi e sei corse-show. Binomio superbo.

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Sykes
Voto 5-. Tom è per Kawa quel che Marco è per la Rossa. Anzi peggio, molto peggio come dicono i due scialbi sesti posti e il grigio 7° in classifica gen.le. Se non ci fosse Rea, dove andrebbe la Kawa con Tom? Aragon da dimenticare. Urge riscossa.

Lowes e VdMark
Voto 7+. I due fratelli-coltelli della Yamaha (voto 7) se le danno di santa ragione, illudendo e illudendosi. Non è poco ma è troppo poco per battersi per il podio e per il campionato.

Giugliano
Voto nc. Il rientrante capitolino chiamato a sostituire in Aprilia (voto 7-) l’infortunato Laverty è pure sfortunato, costretto ai box in Gara 2 per noie ai freni. Poi ultimo. Operazione senza capo né coda. Tempo perso. Per il pilota e per la Casa di Noale.

Aprilia e MV Agusta
Voto 6-. Le due grandi Case italiane, pur con prestazioni diverse, ballano fra sfortuna e risultati sotto tono. Nessuno dei loro piloti è in classifica generale nella top ten! 12° Torres (MV Agusta); 13° Savadori, 16° Laverty out, 20° il sostituto Giugliano (tutti Aprilia). Ah, i bei tempi andati!

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