SBK, Assen: dominio “verde”: Gara 2 a Sykes. E Rea allunga in classifica
Per il campione del mondo in carica della SBK i successi del GP d’Olanda restano dunque a quota 12.
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Forse, emulando l’indimenticabile Angel Nieto, Jonathan Rea è pilota scaramantico ragion per cui ha… evitato in Gara 2 ad Assen di bissare il trionfo di ieri in Gara 1 che l’avrebbe portato alla “proibita” vittoria numero 13. Si scherza, evidentemente. Per il campione del mondo in carica della SBK i successi del GP d’Olanda restano dunque a quota 12: poco male, tenendo conto che Rea ha raggiunto un mito quale è Carl Fogarty, è qui alla sua ottava vittoria consecutiva ed esce dal quarto round iridato 2018 della terra dei tulipani con un gran bottino di punti, grazie a un primo e a un secondo posto e anche ai risultati delle Ducati ufficiali di Davies e Melandri, tutt’altro che esaltanti.
Intanto, al di là delle baruffe iniziali e dei regolamenti da show-virtuale, punitivi soprattutto per le Kawasaki, le “verdone” quattro cilindri ufficiali escono da Gara 2 di Assen con le bandiere al vento: con il brillantissimo ritrovato Sykes in trionfo “di forza” dopo una fuga solitaria e con Rea, non rinunciatario e con numeri da antologia, ma stavolta in veste di scudiero anche per l’obbligata partenza dalla terza fila, pilota capace di ottimizzare il risultato perché non è più il tempo delle “doppiette”.
Insomma, superate le difficoltà delle prime tre gare stagionali causa la non facile sintonizzazione con i nuovi regolamenti (1100 giri in meno!), Kawasaki ha ritrovato con autorevolezza la strada della vittoria, addirittura tornando perentoriamente con i suoi due piloti al primo e al secondo posto.
[img src=”https://media.motoblog.it/2/25a/michael-van-der-mark-2.jpg” alt=”SBK, Assen: Rea si aggiudica Gara 1″ size=”large” id=”905254″]
Mentre Yamaha – sempre più convincente – esce dall’Olanda con i due podi (un secondo e un terzo) dell’effervescente idolo di casa Van Der Mark (arranca invece Lowes), Ducati va in bambola, perde il primo posto nel mondiale costruttori, incassa un solo podio con il terzo posto in Gara 1 di Davies, quinto in Gara 2 lontano dal quarto Fores sulla Rossa satellite del Team Barni che è oramai per i due piloti ufficiali di Borgo Panigale un avversario e non certo un supporto.
Chi paga di più è l’opaco Melandri, un sesto e un settimo posto da dimenticare. Peccato per il rookie Rinaldi, solo 10° in Gara 2 dopo lo show finito male con gran botta in Gara 1 che evidentemente ha lasciato i segni. Dopo Kawa e Ducati in Gara 1 si fa vedere la BMW del super Team Althea con un 7° posto di Baz (+17.301) e in Gara 2 la MV con un 6° posto di Torres – 9° in Gara 1 -(+22.412) però a un tiro di schioppo da Davies e soprattutto davanti a Melandri.
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Annaspano le Aprilia, sempre prive dell’infortunato Laverty, con il sostituto Giugliano ancora a smaltire la ruggine e a cercare il feeling con la pluri frazionata di Noale, e con Savadori ancora non ok per la spalla incidentata. Così Rea allunga in campionato (159 punti) facendo bye-bye alle Ducati: l’altalenante Davies con un gap di 30 punti tondi (129) e il rabbuiato Melandri a ben 44 lunghezze dalla vetta con la doppietta del primo round di Phillip Island che pare perduta nella notte dei tempi.
A Imola serve il miracolo delle Rosse. Altrimenti addio mondiale! Sul magnifico saliscendi del Santerno si spera in una spinta dopo un GP d’Olanda con 18 partenti in Gara 2, 16 classificati. E’ tutta qui questa la nuova SBK-show firmata Dorna?
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