SBK Donington, Van Der Mark (Yamaha): doppietta! Ma Rea allunga le mani sul titolo
Aria nuova in Superbike, quindi. Bene, anche se non è tutto oro quel che luccica.
C’ha preso gusto Van der Mark e in Gara 2 a Donington ripete l’exploit di Gara 1 di ieri centrando con la rinata Yamaha una doppietta da ricamo. Il travolgente 26enne olandese, dopo essere salito ieri per la prima volta dopo 87 gare sul gradino più alto del podio del mondiale SBK e aver regalato alla Yamaha una vittoria dopo ben 7 anni di astinenza, ha dimostrato anche oggi, oltre a una felina determinazione, una superba lucidità e una capacità tattica degne di un grande campione.
Aria nuova in SBK, quindi. Bene, anche se non è tutto oro quel che luccica. In sintesi, Yamaha batte Kawasaki qui leader dal 2013 e Van Der Mark batte Rea, costretto sulla difensiva. Michael, per oltre metà gara ha lasciato sfogare in testa il compagno di squadra Lowes – oggi decisissimo nel voler essere lui a portare sul gradino più alto la moto della Casa dei tre diapason – poi, superata la lepre, ha contenuto gli assalti alla baionetta del rientrante Rea, per surclassarlo nel finale andando a vincere di nuovo.
Un trionfo di forza, davanti al sorprendente portentoso rookie 21enne turco Toprak Razgatlioglu sulla Kawa super del Team dei miracoli Puccetti, capace di una rimonta monstre e di regolare in volata niente meno che sua maestà Rea. Così va il mondo. Nessun timore reverenziale da parte del corridore turco che da oggi può ambire a un 2019 ancor più… sostanzioso e che sul podio ha ricevuto sorrisi e complimenti di Rea. Nessun ordine di scuderia da parte della Kawasaki che non perde smalto né gloria per il 3° (Gara 2) e 2° posto (Gara 1) di capitan Rea acquisendo la consapevolezza di aver in casa – comunque nei paraggi – un pilota come Toprak sui cui vale davvero la pena investire per il futuro.
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Dicevamo di Rea, uscito dal GP di casa, a bocca asciutta, senza neppure una vittoria pur se con due podi pesanti che gli permettono addirittura – grazie anche al week end negativo Ducati – di allungare ancora in classifica generale, ipotecando il titolo iridato 2018. I titoli mondiali, si sa, si vincono anche così. Rea (245 punti) ha adesso un vantaggio di ben 64 punti sul secondo Davies (81), oggi in recupero pur senza eccellere, dopo il fortunoso 8° posto di ieri: 5° a 4.797 dietro a Lowes e davanti all’altalenante Sykes e a Savadori protagonista di un grande inizio di gara. Con questa doppietta, sale forte Van der Mark (terzo, 163 punti) a pari merito di Sykes, con Melandri nelle nebbie, a passo del gambero (5°, 136 punti), che precede Fores (124), anche oggi out, Lowes (118) e Razgatlioglu (78).
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I regolamenti-bluff, mettendo la mordicchia ai motori più performanti e lasciando correre liberi quelli… dietro, qualcosa incidono: in Gara 2 mettendo “pepe” alla corsa per il noto controverso rovesciamento della griglia di partenza e in classifica generale perché, pur rimanendo la Kawa (di Rea) imprendibile lepre, riporta sul podio virtuale del campionato la Yamaha.
Intendiamoci, sulla bilancia va posto il taglio d’ufficio dei giri motore alla verdona (1100 giri in meno, cioè eliminati quasi … 20 cavalli!), i 600 giri in più consentiti alla Yamaha e due giornate davvero super del pilota olandese, ecc… e – su questo i regolamenti poco contano – una trasferta decisamente negativa per Ducati, con Davies mai in lotta per il podio, con Melandri stralunato fra cadute (Gara 1) e svarioni (Gara 2), oggi disarmato 11°, con il giovane Rinaldi in affanno ieri e addirittura out per motore spento allo start. Aggiungiamo pure la linea negativa di Fores e il cerchio si chiude (male). Segnali di crisi irreversibile della Rossa in SBK in attesa della 4 cilindri del 2019? Speriamo in una svolta e in un pronto recupero già da Brno, fra due settimane. Il resto in cronaca.