MotoGP, Mugello: pole, miracolo-Rossi! Domani il bis?
Il boato sugli spalti del Mugello è lo stesso del 2016 e la cannonata del miglior tempo sul giro-record (1’46.208) di Valentino Rossi
Il boato sugli spalti del Mugello è lo stesso del 2016 e la cannonata del miglior tempo sul giro-record (1’46.208) di Valentino Rossi di oggi fa esplodere come allora la passione anticipando la corsa di domani che può valere un campionato. Un round ad altà intensità tecnica ed emotiva e, soprattutto, può davvero rilanciare Valentino nella corsa al suo titolo iridato numero 10.
E’ solo la pole, nobilitata da un giro straordinario, la corsa è domani. Ma è un giro-capolavoro, una “O” di Giotto, tecnicamente perfetto, capace di stendere tutti gli avversari, a cominciare dal superbo capoclassifica Marquez (sesto tempo + 0.246), anche oggi salvato dall’ennesimo jolli, chiamato domani a una grande rincorsa.
Bravo Vale: tutti in piedi, già il cappello di fronte a un giro record da annali, voluto, cercato, siglato da un 9 volte campione del Mondo indomabile in pista quanto instancabile nel box per la ricerca dell’assetto che permette exploit d’eccezione, tramutati in miracoli dal fuoriclasse pesarese. Stiamo parlando di una battaglia fra giganti, con i primi 12 piloti nel fazzoletto di 8 decimi, una competizione dove sono in gioco interessi sportivi e di business di livello mondiale, in una MotoGp di grande valore tecnico e agonistico su un circuito spettacolare, da pelo e di grandi rischi.
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Onore anche alla Yamaha, incautamente e avventatamente data fuori gioco, con entrambi i suoi piloti ufficiali in prima fila, il resuscitato brillantissimo Vinales, gran terzo (+0.096), qui davanti a tutti nel 2017, quand’era ancora un rookie irriverente e guastafeste. Fra i due piloti della Casa dei tre diapason c’è una Ducati, quella di un indomabile, orgoglioso, ombroso Jorge Lorenzo (+0.035), già dato incautamente con le valige in mano, ma pur sempre un leone capace di far ruotare una criniera che incute timore a tutta la foresta e di ruggire forte, a dimostrazione che la classe non è acqua.
Sì, lo ripetiamo, la corsa è domani. Ma questi tre piloti, con le loro prodezze, hanno già oggi scritto un’altra pagina fra le più avvincenti del motociclismo. Gli sconfitti del giro secco non partono certo battuti per la corsa di domani: a cominciare da Iannone (4° +0.139), Petrucci (5° +0.237), il già citato Marquez davanti a Dovizioso (7° +0.292), Crutchlow, Zarco e Rins.
Corsa apertissima. Si gioca sul piano tattico e del rischio. Difficilmente ci sarà una lepre in fuga. Chi accenderà per primo la miccia che farà esplodere i 150 mila e passa sulle colline e sulle tribune strapiene e i milioni di telespettatori davanti alla tv? Corsa piena di suspense e anche di rischi. Domani chi sbaglia paga. Una corsa che può valere un mondiale. Miracolo-Rossi?