Il Bello e il Brutto del GP d’Italia 2018: le valutazioni di Mario Lega
Le valutazioni sulla MotoGP di Mario Lega, lughese, classe ’49, Campione del Mondo della 250 nel 1977.
Prima delle mie solite considrazioni sul GP vorrei esprimere la mia opinione CONTRO i contratti terminati o firmati all’inizio del campionato ancora in corso. Sicuramente questi accordi si sono sempre presi, ma non erano divulgati con così largo anticipo, venivano svelati solo verso la fine del campionato. Queste situazioni rischiano di essere deleterie per entrambi, sia per i team che possono ritrovarsi un nemico in casa al quale non si possono certo svelare le ultime novità tecniche che potrebbe poi riferire alla concorrenza, sia per i piloti che senza aggiornamenti avrebbero prestazioni inferiori vanificando premi e classifiche di fine anno. Il pilota sentendosi abbandonato, potrebbe non impegnarsi o addirittura favorire gli avversari, in caso dovesse essere l’ago della bilancia in una gara decisiva, oppure avere prestazioni monstre che potrebbero far ricrede sulle decisioni prese troppo frettolosamente. Come diceva Gino Bartali: l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!
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Altro inciso che vorrei stigmatizzare è la trattativa per il secondo pilota che dovrebbe affiancare Marc Marquez, diversi piloti e manager hanno rifiutato la avances della Honda, per non trovarsi a dover lottare con il super Marquez a pari moto. Io non sono d’accordo, considerando che il campionato lo vince solo un pilota, non si dovrebbe avere nessuna remora ad ammettere se un avversario è più forte. Con una moto prestazionale come la Honda, anche una miriade di secondi posti sarebbero sempre meglio di qualche 5/7 posto. Considerando che al castigamatti a volte va male (come oggi) si potrebbero sfruttare gli stop tecnici o er cadute (non rare) e vincere in sua vece. Tuttavia ho l’impressione che non sia il confronto con Marquez a spaventare le seconde guide Honda, ma la paura di NON arrivare sempre dietro al caposquadra, qualsiasi sia la sua posizione all’arrivo, come succede troppo spesso a Pedrosa.
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Il Bello
Lorenzo criticatissimo domina dal primo all’ultimo giro con una superiorità imbarazzante e torna Magnifico (per un giorno almeno) zittendo tutti, “esperti e giornalisti professionisti” che ultimamente lo avevano inspiegabilmente preso di mira. Alla Ducati festeggiano amaro dovendo ammettere che è un campione consacrato dai titoli che nemmeno la casa di Borgo panigale può vantare in numero uguale. Redivivo.
Dovizioso doccia fredda per il Forlivese che aveva messo il secondo posto come un buon risultato, senza considerare che al primo potesse esserci il vituperato compagno di box. Fa buon viso a cattivo gioco, ma stavolta mastica amaro. La speranza è che il prossimo anno il suo compagno di squadra possa essere uno tra Petrucci e Miller ai quali non dovranno mai mettere il cartello con scritto mappa 8. Sorpreso.
Rossi dopo l’escamotage della pole per realizzare il sold out al Mugello, rientra nei ranghi che lo confina l’attuale Yamaha. Sempre competitivo e consistente respinge come un muro di gomma tutti gli attacchi dei “Proci pretendenti” e sale meritatamente sul podio, è secondo in classifica del campionato e con tutti questi rimescolamenti in classifica, potrebbe anche non essere una chimera l’agognato 10° titolo. Sempre sulla breccia.
Iannone aveva buone premesse fin dalle prove, in gara cerca di mettersi in luce con sorpassi e controsorpassi, cede solo nel finale per colpa di una scelta sbagliata di gomme… che non dovrebbe accadere ad un pilota di esperienza come lui, gli errori lasciamoli a Rins. Rimandato.
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Il brutto
Marquez normalmente è competitivo quasi in tutte le gare, al Mugello è sembrato sempre in difficoltà e quindi alla partenza fa un proclama di gara intelligente, insomma di testa….alla fine opta per la gara da testa di cavolo. Non ce la fa proprio.
Petrucci all’inizio paga la sua bontà d’animo, non si fa valere e perde posizioni che riconquista con fatica e usura dei pneumatici che verso la fine lo mollano, infrangendo il suo sogno da podio nella gara di casa. Disilluso.
Zarco le sue precedenti prestazioni hanno infastidito parecchio i piloti ufficiali e visto che lui e il team sono in partenza per altri lidi, in qualche maniera lo hanno punito, complice una caduta avuta nelle prove che gli hanno fatto perdere fiducia cerca di abituarsi alle posizioni che potrà aspirare il prossimo anno. Castigato.
Miller….che molti vorrebbero al fianco di Dovizioso, sembra una copia dei Lowes: sempre in terra, sarà pure simpatico ma… Monotono.
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