MotoGP, Jorge salva Rossa, “martello” anche a Montmelò. Dovi ko. Rossi tiene

Recupera alla grande, con prepotenza, il maiorchino che sogna e fa sognare...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 17 giu 2018
MotoGP, Jorge salva Rossa, “martello” anche a Montmelò. Dovi ko. Rossi tiene

Lascia il segno Montmelò. Pugno chiuso fuori carena, addirittura nel curvone dell’ultimo giro, in segno di sfida che continua e di trionfo bis per Jorge Lorenzo. Sorriso con metà rospo nel gozzo per Marc Marquez, “costretto” ad osservare da dietro il futuro compagno di squadra e ad accontentarsi di un secondo posto che però vale oro in proiezione mondiale.

Sguardo cupo da mea culpa per Andrea Dovizioso, ancora a terra, ancora e a zero punti per la terza volta nelle ultime quattro gare. Poi c’è Rossi, il “solito” Rossi, gran maestro di cerimonia, capace di capire che di più non ne ha, ancora a podio, ancora prima dei piloti Yamaha, ancora nel gioco che conta. Tutto qui? No. C’è il box Ducati. Tirato, anzi tiratissimo nei volti dei capi – poi spinto dai fatti ad accodarsi unendosi alla gran festa di Jorge – per un trionfo che porta la splendida Rossa alla super bastonata bis (per gli altri) dopo il Mugello: un trionfo che dopo il goccio di spumante rimasto nel culo della bottiglia lascia l’amaro in bocca perchè firmato non dal confermato Dovi (o dal neo acquisto Petrux) ma dal pilota irreverente e “non compreso” – dopo l’apoteosi inziale e l’ingaggio da star – già con le valige in mano verso i lidi del nemico Honda.

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Il resto è poca cosa. Anzi, il resto è contorno. Con gli italiani salvati, come detto, dall’inossidabile Valentino. Out il Dovi, out o peggio anche l’Andrea abruzzese e anche il rookie pesarese d’adozione Morbidelli. L’uno (della Suzuki in odore d’Aprilia) annuncia exploit ma non trova la quadra. L’altro si fa annunciare fra i “big” ma la strada è lunga e polverosa. Aprilia, Ktm &C sono (ancora) il contorno di un pasto dove basta un “primo” (Lorenzo) sostanzioso per essere sazi. Il “secondo” è per “buone forchette”, alta cucina firmata Marquez, fuoriclasse oltre misura che sa che è forse giunta l’ora di puntare sul piatto unico del titolo mondiale che rischiare abbuffate (leggi cadute…) in ogni week end di gara.

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Nel valzer della vigilia di gara pomposamente chiamato di analisi tecniche ma di fatto solo gossip, sempre ben orchestrato dai media e non solo, alla fine la differenza la fa il pilota con la luna giusta: non la gomma, né altro. Non è così? Guardate la gara di oggi (e l’ultima del Mugello) con l’omaggio di Jorge a Giotto, guardate soprattutto la classifica generale: Marquez regge, anzi s’invola. Cala il Dovi, anzi precipita. Tiene Rossi. Recupera alla grande, con prepotenza, il maiorchino che sogna e fa sognare. Ne vedremo ancora (presto) delle belle. MotoGP infuocata.

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