Moto3, le pagelline: Martin in fuga. I “giovani leoni” italiani ruggiscono con la … raucedine

GP d'Olanda: le pagelline della Moto3 di Massimo Falcioni.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 3 lug 2018
Moto3, le pagelline: Martin in fuga. I “giovani leoni” italiani ruggiscono con la … raucedine

La gara: Voto 9+. Se al Mugello c’è in testa un “serpentone”, ad Assen ci sono tre “trenini”. Fatto sta che la Moto3 (ma oramai anche la MotoGP) pare sempre di più il Giro d’Italia di ciclismo, dove nessuno vuole tirare in vista del volatone finale. Qui nelle qualifiche Moto3, in 1 secondo sono in 12, se si esclude Martin sono in … 22! In gara, esclusi i primi tre, dal 4° all’11° in 1 secondo sono in 8. Per cui contano le posizioni di classifica, non il distacco in tempi. E i giovani “leoni italiani”? Ruggiscono, ma spesso con la … raucedine. Occhio! Da eterne promesse a false speranze il motociclismo è pieno.

Martin: voto 10. Il super poleman (14esima!) del team Gresini dimentica le ultime disavventure e anche il piede malmesso per la caduta del venerdì tirando da subito il collo a tutti per spezzare il gruppone e trionfare dopo un guizzo a tre giri dalla fine, da gran scuola. E quattro! E di nuovo leadership mondiale. Ma la partita resta aperta. Apertissima.

Canet: voto 9. Non può contenere la furia Martin ma “brucia” gli altri del poker in fuga: Bastianini, McPhee, Bezzecchi, finito ko. Una dimostrazione di forza, un gran bel risultato (terza piazza d’onore dopo Losail e Argentina) che fa bene al morale dopo i due “zero” in casa (Jerez e Barcellona) riportandolo in corsa per il titolo: è 5° a 24 punti dal 1°.

Bastianini: voto 8-. Il Bestia non s’aggancia alla lepre Martin ed è beffato da Canet nell’ultima chicane. 16 punti meglio di niente ma non stiamo parlando di un rookie e Martin è avanti di 14 punti. Serve tanto fieno in cascina e ritrovare la via del primo gradino del podio. Stare concentrato non pensando alla Moto2 2019 col Team Gresini. Dai!

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Bezzecchi: voto 5-. Butta via tutto con una caduta all’ultimo giro. Capita anche ai “grandi”. Ci sta. Ma sono errori che si pagano, non solo perdendo un podio ma, ben più grave, mettendo a rischio un titolo mondiale. Il gap (per ora) è solo di 2 punti.

MCPhee: voto 4. Sempre veloce e pronto alla battaglia finale per (almeno) la seconda piazza (anche) l’inglese si stende alla penultima tornata. Zero pesante che s’aggiungono agli altri di Losail e Jerez. Per il “veterano” 24enne altro mondiale (19° posto con 23 punti) già da … dimenticare.

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Masia: voto 8+. Al 17enne della KTM sfugge il podio ma conferma con un ottimo quarto posto e una corsa eccellente la sua crescita. Piegare ad Assen “vecchie volpi” quali il compagno di squadra del Bez, Kornfeil (bel quinto: voto 7+) e Dalla Porta e arrivare davanti a una muta di indiavolati la dice lunga sul valore di un rookie che punta in alto.

Dalla Porta: voto 7. Sesto posto buono ma poco quando il compagno di Team fa terzo in volata e Lorenzo accusa dal Bestia oltre 10 secondi in classifica generale, è fuori dalla top ten (11° a 31 punti da Enea 4° e a 52 punti dalla vetta). Il potenziale c’è. Va dimostrato in gara. Presto. Il tempo passa.

Di Giannantonio: voto 6+. Delude il Diggia che porta a casa solo un incolore 9° posto con quasi 12 secondi di gap e dopo qualifiche e gara sotto tono, con sbavature. L’asso capitolino si lamenta per la mancanza di velocità della sua Honda ma quella di Martin “vola” con 21 punti di vantaggio. Vale quanto detto per Bastianini: massima concentrazione non distrazioni per il salto 2019 in Moto2 con lo stesso Team Gresini.

Bulega: voto 6-. La conquista (di forza) della prima fila di Assen (bis del 2017) riporta uno spiraglio di luce, a conferma di un talento non smarrito e di una forte volontà di recupero. Bene. Ma ciò non basta per dimostrare l’uscita dal tunnel. La sbavatura dopo lo start ci sta ma l’11° posto finale (gap di 11.777) sta stretto perché il 4° Masia è a 1 secondo con Nicolò “ultimo” di un trenino di 8 piloti uno sull’altro. Cosa manca? Qual è l’analisi del Team? I tempi sul giro, buoni ma non da leadership. Nessuna illusione, nessuna distrazione. Serve il colpaccio. Si può fare.

Foggia (12°), Arbolino (16°), Antonelli (17°), Migno (26°), Nepa (27°) escono da Assen con risultati non certo esaltanti, pur diversi fra loro e per cause diverse. La valutazione specifica al prossimo round del GP di Germania.

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