Moto3-show, la “prima” del Diggia. Il Bez torna leader in classifica
Per il 20enne capitolino trapiantato in Romagna è la conquista più ambita, per la prima volta sul gradino più alto del podio mondiale.
Eccole le note dell’inno di Mameli che volano sul cielo assolato della Moravia per il tributo a Fabio Di Giannantonio, trionfatore “superior” di una Moto3 da incorniciare. Da sempre cercata e più volte sfiorata, la grande vittoria per Diggia, è finalmente arrivata.
Per il 20enne capitolino trapiantato in Romagna è la conquista più ambita, per la prima volta sul gradino più alto del podio mondiale, un trionfo che – grazie anche all’assenza forzata per la caduta in prova del capoclassifica iridato e compagno di squadra Martin, lo rilancia alla grande (adesso è terzo a 17 punti dalla vetta) nella corsa per il titolo iridato.
Definire questo decimo round iridato 2018 corsa al “cardiopalma” è limitativo perché la bagarre in pista, alla baionetta dal primo all’ultimo giro con fendenti sempre al limite del limite, ha oggi tracciato una linea di demarcazione che va al di là della lotta per la gara e per la classifica generale mettendo i puntini sulle “i” su chi ha davvero le qualità del campione e chi invece va forte ma non dispone del “quid” (anche mentale) vincente.
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La covata dei “giovani leoni” italiani della classe cadetta è di ottimo livello, in media con gli avversari delle altri nazioni. Ma Fabio Di Giannantonio è il pilota con qualità tecnico-agonistiche che fanno la differenza: un giovane di gran classe, determinazione e lucidità, campione anche di modestia, la “risorsa” italiana della Moto3 lanciata verso un importante futuro nel Motomondiale. Oggi a Brno, e non è la prima volta che ciò accade, altri italiani hanno fatto i “numeri”, sono stati protagonisti guidando – alcuni – pure il gruppone di testa dei 20 indemoniati e comunque battagliando per il podio e per la top ten in un fazzoletto di pochi decimi: ci riferiamo a Foggia (finito poi 12° + 2.359), a Bastianini (alla fine quarto – dopo una grande ma incompiuta rimonta – nella volatona finale a un soffio dal terzo (poleman) Kornfeil e dal secondo Canet – entrambi super -, all’attesissimo Marco Bezzecchi (“solo” sesto + 0.896) che ha approfittato solo in parte ( per eccessiva cautela?) dell’assenza del suo più diretto avversario Martin, a Dalla Porta (decimo +2.056), ad Antonelli (11esimo +2.093), a Arbolino (15esimo +2.770) e ai due più indietro Bulega (19esimo +4.942) e Migno (20esimo + 4.954).
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Ma tutti, pur in modi diversi e per motivi diversi, non trovano ancora la “via giusta” per il risultato eclatante e convincente senza il qaule si resta solo una “promessa”. E’ un argomento non facile su cui torneremo presto. Intanto, come previsto, il forfait di Martin e la gara di Brno lasciano il segno in ottica campionato: Bezzecchi torna leader (133 punti) con tre lunghezze di vantaggio su Martin (130) – lo spagnolo farà “carte false” per rientrare domenica prossima in Austria – e con 17 su Di Giannantonio che sale terzo davanti al 4° Canet e al 5° Bastianini (97 punti) per il quale ancora una volta il titolo rischia di diventare un miraggio. Per Migno (9° con 60 punti) e per Dalla Porta (11° con 52 punti) le speranze sono affidate ai … miracoli. Tutti gli altri nostri sono out. Il resto in cronaca.
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