Brands Hatch 1993, quando la pioggia non fermava lo spettacolo
La cancellazione della gara di Silverstone fa tornare alla mente la corsa di Brands Hatch del 1993, prima gara del Mondiale SBK.
di Nico Patrizi
Negli Anni Novanta la pioggia torrenziale non era sufficiente a fermare lo spettacolo del Motomondiale e del Mondiale Superbike. La cancellazione della gara di Silverstone fa tornare alla mente la corsa di Brands Hatch del 1993, prima gara del Mondiale SBK. Sul circuito del Kent furono una cinquantina i concorrenti a disputare le qualificazioni sotto condizioni meteo particolarmente infide.
Il peggio doveva però arrivare per la gara uno della Superbike con un rovescio di pioggia fittissimo che inzuppò il tortuoso percorso ex-sede del Mondiale di Formula Uno. Che la gara sarebbe stata difficilissima lo si capì fin dal primo giro con le cadute di due big quali Terry Rymer su Yamaha e Carl Fogarty con la Ducati, vittima di una spettacolare scivolata nella quale andò anche a colpire la moto già arenata nella sabbia.
I danni fisici furono tali che “King” Carl non potè disputare la seconda manche e furono punti preziosissimi perduti nella corsa al titolo. La gara fu un lungo festival di cadute ed anche esperti piloti come Jeffry De Vries e Rob McElnea finirono nelle vie di fuga. Identica sorte per Jamie Whitham con la Yamaha del team Fast Orange. L’unico a volare in quelle condizioni fu Giancarlo Falappa.
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Il “Leone di Jesi” fu imprendibile con la sua Ducati e solo Scott Russell con la Kawasaki di Muzzy riuscì in qualche modo a reggere il suo ritmo. Su diciannove piloti al traguardo, appena sette chiusero la gara a pieni giri, con il terzo posto finito nelle mani del locale Brian Morrison su Kawasaki. Altre due Kawa finirono ai piedi del podio con Adrien Morillas ed Aaron Slight. Qualche gloria anche per due piloti italiani, Valerio Destefanis con la seconda Yamaha della Byrd e Mauro Lucchiari su Ducati, dodicesimo e tredicesimo.
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Prima di loro arrivò una futura leggenda del Tourist Trophy, David Jefferies, nono con una Yamaha e preceduto da Mark Farmer, pilota Kawasaki che in seguito avrebbe gareggiato nel round di Johor, in Malesia, e quindi sarebbe stato atteso di lì a pochi anni ad una fine crudele. Poca gloria per Fabrizio Pirovano che chiuse solo diciassettesimo con la Yamaha Byrd, davanti alla Ducati Red Devils di Aldeo Presciutti. Nella seconda manche le condizioni meteo finirono per peggiorare ulteriormente. Già nel primo giro Udo Mark ed Hervé Moineau con la Suzuki finirono a terra.
Lucchiari rischiò di cadere trascinato dal francese ma miracolosamente restò in piedi e continuò a difendersi in zona punti, malgrado una seconda divagazione nell’erba a metà gara. Una rottura alla catena al terzo giro fermò la Kawasaki di Piergiorgio Bontempi poi altre cadute eliminarono altri big. Finì a terra Morrison, poi anche Whitham con una spettacolare scivolata sul traguardo che gli costò un possibile podio ma gli fruttò eterna gloria sulle videocassette di incidenti auto-moto. Anche Farmer e Ray Stringer finirono per ingrossare l’elenco dei ritirati per caduta. Anche stavolta Falappa fu imprendibile e rifilò diciannove secondi di vantaggio su Russell.
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Memorabile il suo arrivo al traguardo a braccia alzate come un ciclista. Peccato che nel resto del campionato 1993 la sfortuna bersagliò il marchigiano privandolo di un meritatissimo titolo. Pirovano risorse dalle sue ceneri e conquistò uno spettacolare terzo posto davanti alla Ducati di Stephane Mertens ed alla Yamaha di Rymer. Destefanis seppe migliorarsi ancora chiudendo in nona posizione, mentre Mauro Lucchiari arrivò dodicesimo davanti alla Ducati Red Devils del compianto Baldassarre Monti ed a Jefferies.
Dopo questa gara caotica il Mondiale Superbike non gareggiò a Brands Hatch per diversi anni. Vi sarebbe tornato nella seconda metà degli Anni Novanta, sfornando tra l’altro alcune delle gare più spettacolari della storia della serie ed ospitando ben due prove nel 2000. La gara del 1993 fu definita una delle più spettacolari della storia della SBK. Chissà, forse nel 2018 non si sarebbe disputata neppure una manche…