MotoGP, super Jorge: pole e record della pista! Dovi in seconda fila, Rossi in terza

Il maiorchino in stato di grazia: terza pole stagionale, insuperabile protagonista-monstre capace di abbattere il muro dell’1 e 32.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 8 set 2018
MotoGP, super Jorge: pole e record della pista! Dovi in seconda fila, Rossi in terza

Scintille come bombe H a Misano nel pomeriggio di qualifiche MotoGP dove la brezza marina tiene la temperatura dell’aria sul filo dei 25 gradi e quella dell’asfalto a 39,9 allontanando a ovest, verso San Marino, i nuvoloni gonfi di pioggia da scaricare lontano, sull’appennino.

Qui, sulla piana assolata a due passi dal mare, i 50 mila e passa già sugli spalti esultano per la miccia che s’accende con qualifiche di alto profilo tecnico e agonistico, anticipo di una corsa-show capace di gettare altra benzina su un mondiale arroventato in pista e fuori. Come già nelle qualifiche della Moto3 anche nella classe regina gli italiani arrancano sul circuito di casa, con il primo dei nostri, Andrea Dovizioso, ad aprire la seconda fila, solo 4° tempo (+0.374) – superato non solo da Jorge ma anche dall’altra Rossa di un superbissimo Jack Miller (buono anche sul passo) – dietro per soli 53 millesimi al 3° Vinales (+0.321) magistrale nel suo rusch finale, al secondo Miller (+0.287), al primo Lorenzo.

Il maiorchino in stato di grazia: terza pole stagionale, insuperabile protagonista-monstre capace di abbattere il muro dell’1 e 32 e sfarinare i millesimi fino ad ammutolire il cronometro bloccato sull’1’31.629, ineguagliabile giro record. Poi Rossi. Spinto dal boato della folla fin quasi al miracolo che però svanisce per una sbavatura invisibile ma assassina il pesarese chiude 7° a quattro decimi (+0.399), qui un abisso anche se a soli tre millesimi dalla terza fila.

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Dietro a lui Petrucci 8° (+0.507) e davanti il 6° Crutchlow (+0.396) a terra nell’ultimo suo giro a palla e il 5° Marquez (+0.387), arrembante quanto impiccato, sparato sul ghiaione a cinque minuti dal termine, protagonista di un gran ruzzolone, poi di 100 metri da olimpiadi a piedi per trovare un passaggio in scooter, quindi la fiocinata nel suo box e il salto da arrembaggio sull’altra moto pronta e l’assalto finale.

Non recupera il tempo, Marc, causa l’ennesima sbandata, con la tuta imbiancata e logora, ma merita lo stesso il plauso di tutti – altro che fischi! – perché indomabile e sempre col cuore oltre l’ostacolo. Domani non mollerà di certo la presa. I test Ducati dello scorso agosto hanno fatto bene alle Rosse ma solo il maiorchino ha saputo tradurli in un frustata-schock per tutti, a dimostrazione di una classe che non ha bisogno di aggettivi e di una condizione davvero al top.

L’incomprensione con il suo box a quattro minuti dal termine sul cambio pneumatici non ha inciso negativamente. Anzi, all’opposto, col nuovo tempo record fatto proprio nell’ultimo giro rimasto, riconferma la freddezza di Jorge, capace di dare il massimo e di più anche in condizioni oltre il limite. Undici piloti nel fazzoletto di sette decimi la dicono lunga sui valori in pista e su come la gara, domani, potrebbe riservare sorprese. A Jorge piacendo. Se il maiorchino fugge via allo start, chi lo prende?

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