Video, Misano 2018: bandiera nera per Fenati | Moto 2

Gesto folle durante la gara di Moto2 da parte Romano Fenati ai danni di Stefano Manzi. Il rider del team Marinelli Snipers salterà due GP, questo il verdetto, per ora, della Commissione Sicurezza.

Di Umberto Schiavella
Pubblicato il 9 set 2018
Video, Misano 2018: bandiera nera per Fenati | Moto 2

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Brutto comportamento, nonché molto rischioso in gara per Romano Fenati ai danni di Stefano Manzi. A tre giri dalla fine, il pilota ascolano ha affiancato Stefano Manzi e uscendo dalla curva 7 ha improvvisamente pinzato il freno della moto di Manzi alla velocità di 250 km/h.

Un gesto sconsiderato che ha messo seriamente in pericolo l’incolumità del rider del Forward Racing Team. Bandiera nera per Fenati che, successivamente, ha esultato dopo la caduta di Manzi avvenuta alla curva della Quercia.

Romano Fenati: i primi provvedimenti

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C’è chi gli augura la squalifica a vita, chi almeno fino alla fine della stagione, ma a quanto sembra Romano Fenati pagherà lo sconsiderato e folle gesto saltando, solamente due Gran Prix. Questo, per ora, il verdetto della Direzione Gara… Un comportamento che va al di là di ogni comprensione, un’azione pericolosissima per l’incolumità di Stefano Manzi, che avrà ulteriori conseguenze in fase di valutazione.

Il rider Stefano Manzi, sanzionato con sei posizioni in griglia al prossimo GP, ha commentato così:

Fenati è andato lungo e ci siamo toccati e siamo finiti nell’erba entrambi. Poi non mi aspettavo un gesto brutto che si commenta da solo. Non serve che lo incontri per spiegarmi e non lo voglio incontrare…

E Fenati? Per ora le uniche dichiarazioni rilasciate dal pilota di Ascoli sono quelle rilasciate al canale televisivo spagnolo Movistar TV:

“C’è stato un primo contatto in cui mi ha portato fuori pista. Lui (Stefano Manzi, ndr) era davanti a me, poi l’ho superato. Dopo avermi superato, mi ha rallentato portandomi fuori pista per la seconda volta. Non dico che questa sia una giustificazione, ma credo che questo debba essere considerato perché i piloti che corrono senza preoccuparsi degli altri, rovinano le gare degli altri e questo non è giusto. La mia reazione non è stata una bella mossa, è stato un gesto pericoloso per me e per lui. Non voglio giustificarla, ma vorrei che fosse vista in prospettiva”.

Infine, sulla pena a lui inflitta il rider del team Marinelli Snipers commenta così:

“Mi hanno sanzionato per due gare, ma penso che dovrebbe essere penalizzato anche qualcun altro. La sanzione è contestabile, ma non mi interessa farlo. Sono sempre gli stessi piloti a fare certe cose, e questo dovrebbe essere sistemato”.

Arriva anche la dichiarazione via Facebook, post poi rimosso, del manager di Fenati, Stefano Bedon, che prova ad alleggerire la posizione del suo pilota parlando di “fallo di reazione”:

“Fallo di reazione d’accordo. Ma sono due ragazzi, che si sono scontrati in pista in maniera fallosa ma senza lasciare strascichi successivi fortunatamente. I reciproci team vanno d’accordo e i piloti sono amici. Sono stati 5 minuti di passione e adrenalina pura ma nessuno vuole creare polemiche e tanto meno lasciare spazio a quelle degli altri. Romano Fenati è uno caldo, l’ascolano verace che piace alla squadra e a chi lo conosce perché è diretto, sincero e soprattutto buono. Stefano Manzi è un altro sincero formidabile combattente e pensate che questi due “galletti” staranno insieme nella stessa squadra l’anno prossimo. Chiediamo a tutti di non infierire su questi due piloti, che, se li conosceste, sareste felici di frequentare”.

Romano Fenati: l’ingaggio con MV Agusta e Forward Team</h2

Lo scorso 26 agosto il ventiduenne di Ascoli Piceno aveva dato l'annuncio ufficiale presentandosi come uno degli alfieri che gareggeranno con la nuova MV Agusta F2 nel campionato Moto2 nel 2019.

In molti già davano Stefano Manzi confermato nel Forward Team proprio accanto a Romano Fenati, ma a giudicare da quanto accaduto oggi in pista a Misano le cose potrebbero cambiare… Giornalisti, ex piloti, sono in molti a chiedere e ad invocare sui social a Giovanni Cuzari e a Giovanni Castiglioni di rivedere la posizione del pilota appena ingaggiato perché indegno di partecipare a qualsiasi competizione dopo aver commesso un gesto simile.

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E infatti non tardano le dichiarazioni di Giovanni Cuzari, manager del team Forward, sul quale pesano anche e soprattutto le pressioni e l’ira di Giovanni Castiglioni, anche lui arrabbiatissimo per il terribile gesto di Fenati:

“Ci prenderemo un attimo di tempo per ragionare più serenamente su quanto successo oggi a Stefano… Preferirei riflettere anziché stracciare il contratto (di Fenati ndr)”.

Al termine della gara, l’account Facebook di Romano Fenati, “FennyFive” è stato rimosso. Non si sa se per scelta o per un problema tecnico, ma la pagina di Instagram è attiva e le foto pubblicate precedentemente dal rider sono inondate da commenti relativi all’accaduto.

Nel frattempo anche la fan page ufficiale prende le distanze dal pilota e dal suo gesto sconsiderato pubblicando la seguente dichiarazione, post successivamente rimosso:

“Mi dissocio da quanto fatto da Fenati in gara. Smettetela di scrivere su questa pagina che non ha nessun legame con l’entourage di fenati. Grazie”.

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Il gesto di Fenati: i precedenti

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Nel 1999 Capirossi, su Honda Gresini, in piena lotta con Valentino Rossi, si beccò una bandiera nera e due GP di squalifica solo perché in seguito ad una sbandata tagliò la pista con carambola finale, un gesto involontario che causò un provvedimento identico. Assegnare una punizione simile a Romano Fenati non ha senso…

Una manovra sconsiderata, senza se e senza ma, che si somma a quanto già successo nel 2015 in Argentina durante il terzo appuntamento del Motomondiale nel 2015, con il finlandese Ajo durante il Warm Up. Al termine della sessione di rifinitura della Moto3, un nervoso Fenati prese prima a calci la moto del finlandese Ajo e poco più avanti, nell’area dove tutti si fermano per provare le partenza, si sarebbe affiancato di nuovo al finlandese spingendolo e provocando deliberatamente lo spegnimento della sua moto, tanto da costringerlo ad accostare e tornare al box a piedi.

Nonché la brutta avventura al Mugello di Stefano Nepa protagonista del famoso video in cui lo si vede apparentemente causare la caduta di un altro pilota in pista in un track-day sul circuito toscano e che all’epoca, sempre nel 2015, scatenò un vespaio di polemiche.

Rimaniamo in attesa degli ulteriori sviluppi di questa storia, soprattutto dei “veri” provvedimenti perché pinzare il freno del tuo avversario a 250 km/h, già una “pizzicata” è di per sé inaudita, ma usare le dita per raggiungere la leva e agganciare il pollice al semimanubrio per serrare la mano con più forza possibile è una cosa gravissima. Le conseguenze di queste pinzate i piloti le conoscono benissimo, questo comportamento di Romano Fenati merita una punizione severa, esemplare.

E non ci sono paragoni che tengono, sui social già si sono scatenate orde di comparatori che associano questo evento con altri accaduti tempo or sono, più o meno simili. Gesta da tastiera che lasciano il tempo che trovano dimenticando in maniera più o meno consapevole la gravità del fatto stesso, una cosa che non deve e non può ripetersi.

Il gesto di Fenati: le dichiarazioni di Manzi e dei piloti della MotoGP

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Stefano Manzi è sgomento, questo quanto dichiarato dal pilota del Forward Racing Team che il prossimo anno dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, fare coppia proprio con il pilota ascolano:

“Già è difficile perdonare una sportellata, figuriamoci quando un avversario prova ad ammazzare un rivale ad oltre 200 all’ora tirandogli la leva del freno. E’ un gesto imperdonabile. Con Romano ho chiuso. Ha fatto qualcosa che non doveva nemmeno pensare di fare. Un gesto molto pericoloso, antisportivo, che ha messo a serio rischio la vita degli altri piloti”.

Dure le reazioni dei piloti della MotoGP. L’inglese Cal Crutchlow non ha usato mezzi termini:

“Fenati non deve più correre su una moto. I miei colleghi sono troppo diplomatici. Romano Fenati non deve mai più correre su una moto. Deve tornare al box, lasciarlo e andare a casa. Rischiamo già troppo la vita”.

Valentino Rossi, che ha seguito Fenati con la VR46 Academy a partire dal 2014 fino alla metà del 2016 ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport MotoGP:

“Credo che lo stop di due Gran Premi giusto. Abbiamo puntato molto su di lui in passato, ma non siamo riusciti a gestirlo. E’ stata una sconfitta. Mi dispiace anche per quello che abbiamo visto oggi, è stato un gesto davvero brutto”.

Marc Marquez invoca una punizione esemplare:

“Nessun pilota deve pensare che una cosa del genere si possa fare, deve essere ben chiaro a tutti. E per questo serve una punizione esemplare”.

Infine, per Andrea Dovizioso si tratta di un brutto gesto, inevitabile la bandiera nera:

“Ciò che ha fatto Romano è davvero brutto, la bandiera nera è stata del tutto normale. Non puoi fare una cosa del genere in alcun caso”.

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Il giorno dopo: le scuse di Romano Fenati

[img src=”https://media.motoblog.it/7/7dd/romano-fenati.jpg” alt=”Fenati: licenziato dal Marinelli Snipers Team” size=”large” id=”918623″]
Dopo la squalifica, i licenziamenti in tronco e i contratti sfumati, il rider ascolano “porge” le sue prime scuse con un breve comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale:

“Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo. Questa mattina, a mente lucida, avrei voluto che fosse stato solo un brutto sogno. Penso e ripenso a quei momenti, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo! Un uomo avrebbe finito la corsa e poi sarebbe andato in Direzione Gara per cercare di ottenere giustizia per i precedenti episodi. Non avrei dovuto reagire alle provocazioni. Le critiche sono corrette e comprendo l’astio nei miei confronti. Voglio scusarmi con tutti quelli che credevano in me e tutti quelli che si sono sentiti feriti dalla mia azione. È uscita un’immagine di me e dello sport tutto, orribile. Io non sono cosí, chi mi conosce bene lo sa! Nella mia carriera, sono sempre stato un pilota corretto. L’anno scorso sono stato uno dei pochissimi a non ricevere alcuna penalizzazione, non ho mai messo a repentaglio la vita di qualcun altro, anzi, ho sempre sostenuto che ci sono piloti pericolosi, in pista, per stile di guida. È vero, purtroppo ho un carattere impulsivo, ma la mia intenzione non era certo quella di fare del male ad un pilota come me ma volevo fargli capire che quello che stava facendo era pericoloso e che anch’io avrei potuto fargli delle scorrettezze cosí come lui le aveva appena fatte a me! Non voglio giustificarmi so bene che il mio gesto non è giustificabile, voglio solo scusarmi con tutti. Ora avrò tempo per riflettere e schiarirmi le idee”.

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