SBK Magny-Cours, Rea trionfa e chiude il campionato: 4° titolo!
Una corsa senza storia, come senza storia è stato questo mondiale 2018, dove gli avversari del binomio Rea-Kawasaki sono stati solo comprimari...
Con il trionfo di Gara 1 al Magny-Cours Jonathan Rea conquista con cinque gare d’anticipo (pari pari come nel 2017), alla grande, il suo quarto titolo mondiale consecutivo della SBK. Una corsa senza storia, come senza storia è stato questo mondiale 2018, dove gli avversari del binomio Rea-Kawasaki sono stati solo comprimari, compresi quelli che sono saliti sul gradino più alto del podio.
Rea è il record-man di una SBK sempre più sbiadita (inutile?), capace persino di ridimensionare con le sue 66 vittorie un mito come Carl Fogarty fermo a 59 centri. Dorna, invece di affrontare alla radice i mali di una categoria in piena crisi, ha cercato di sciogliere i nodi con regolamenti-bluff, depotenziando il motore Kawasaki (1100 giri in meno, cioè 20 cavalli in meno!) e retrocedendo nella griglia di Gara 2 il vincitore di Gara 1, sperando coì di rendere non imbattibile il “cannibale” Rea. Tutto inutile.
La doppietta di Melandri (Ducati) a Phillip Island in apertura stagionale è stata un fuoco di paglia, una illusione che ha reso ancora più amara la pillola per gli avversari di Rea e della sua Verdona. Tredici gare vinte, 18 podi conquistati in 21 gare (67 trionfi e 130 podi su 239 corse disputate) parlano da soli senza bisogno di commento.
Rea è un grande campione e la Kawasaki ha realizzato una moto degna del suo pilota. Ducati ci ha provato, ma anche oggi, o soprattutto oggi al Magny-Course, non ci ha messo neppure la classica pezza: Davies solo quinto, dietro al ducatista privat (appiedato per il 2019) Xavi Fores e Melandri perduto nelle nebbie, sconsolatamente sesto.
Pesano sui risultati l’andazzo del mercato piloti in un campionato 2019 denso di incertezze e interrogativi. Il resto in cronaca. Ma quale cronaca? Non c’è staoria in Gara 1 al Magny-Course come non c’è stata storia nel mondiale 2018. La annunciatissima Ducati Panigale V4 sarà l’arma della rivincita? Speriamo. Ma non sarà una Rossa con due cilindri in più a ravvivare una SBK alla frutta. Non è così? Senza svolta decisa, alla radice, sarà il de profundis.
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